E tu a che categoria appartieni?

 

Questo brano é tratto dal libro: " Un'isola per tutti " editore Mursia, scritto dal nostro presidente, Filippi Alberto.

Chi si riconosce in una delle categorie può autodenunciarsi e sapere l'isola che fa per lui !!

 

Chi gira per le isole greche non può che appartenere all'ordine principale dei vacanzieri, il quale però si suddivide in varie specie e tipologie a seconda delle differenti inclinazioni. Punto di partenza comune rimane sempre la ricerca di quello che una volta abbondava in Italia: il bel mare che da solo però non basta a soddisfare le crescenti esigenze che contraddistinguono l'evoluzione della specie spiaggiarola.

L'isola, punto di arrivo, opera poi la selezione naturale. Chi ritorna a trascorrere le sacre vacanze su queste schegge di terra, impazzite per troppi terremoti e vulcani, non può che evolversi nelle seguenti tipologie.

TARDO RIMINENSE

NOMADE

COLLEZIONISTA

SACCOPELISTA

SPECULINO

EREMITA

METAPODISTA

CHORISTA-PAESAGGISTA

 


Tardo riminense

Il tardo riminense è un turista del tipo gaudente con famigliola al seguito. Preferisce trascorrere gran parte della giornata in spiaggia. Solo di sera si avventura nel paesino alla ricerca della taverna dove si mangia bene e del localino tipico con un po' di musica dove trascorrere in allegria la serata. Per anni ha nuotato stoicamente in mezzo alle alghe dell'Adriatico. Deluso dalla tecnologia del depuratore ha scelto infine il mare pulito. Decisione sofferta perché il suo pensiero corre sempre sulla costa romagnola. Ama le comodità ed è ben disposto a spendere. Per questo motivo gode di indiscutibili preferenze fra gli operatori turistici locali che lo venerano e se lo contendono a suon di "una faccia e una razza".

Il tardo riminense cerca l'alloggio vicino al mare, meglio se situato direttamente sulla spiaggia che preferisce sabbiosa e abbastanza grande per via dei bambini. Predilige il lido del paese perché è più frequentato e permette di conoscere tanta gente con la quale fare amicizia. Passa quasi tutte le vacanze sulla stessa isola e se si trova bene vi ritorna fino a quando i bambini non diventano grandi. Porta l'auto al seguito che però usa nelle rare occasioni in cui viene strappato a forza dalla spiaggia, quasi sempre nel periodo in cui la moglie non può fare il bagno. Non ha velleità culturali, non visita i musei, ma è attratto dai piccoli negozi della Chora, nei quali riesce ogni anno a trovare un delizioso ricordino da portare a casa. Dopo anni di Grecia ha imparato a pronunciare bene "Efkaristò" e "Parakalò", ma invariabilmente la mattina saluta con "Kalispera" e la sera con "Kalimera".

 


Il nomade

Di provenienza "hippy" è stato il primo grande scopritore delle isole greche. Saccopelista di origine, con il passare degli anni si è un po' rammollito: preferisce il materasso. Pronto comunque a srotolare l'antico giaciglio e a dormire sotto le stelle quando la penuria di posti letto si fa sentire. Il vero nomade ha superato di poco i quarant'anni, indossa camicie a fiori e larghi pantaloni di tela indiana che si chiudono intorno alla caviglia. E' maestro nell'uso del "bandan"che porta come copricapo, fascia anti-sudore e all'occorrenza trasforma in borsa per la spesa o porta -infante.

E' generalmente schivo, fa amicizia quasi esclusivamente con quelli della sua specie. Conosce le isole dell'Egeo a menadito, ma si rifiuta di dare qualsiasi informazione. Mangia solo frutta, verdura e yogurt, raramente lo si incontra in taverna, dove ordina solamente insalata greca. Lo si nota invece frequentemente nei traghetti cicladici, quasi sempre intento nella lettura o a suonare la chitarra. Sulla spiaggia dei nudisti è riconoscibile grazie ai tatuaggi, e alla barba incolta e folta. Se la calvizie non lo ha spiazzato preferisce la coda di cavallo. La compagna e i bambini, anche loro in spiaggia rigorosamente nudi, portano una o più treccine Hippies.

Buddista di religione, non è consumista, rispetta l'ambiente e segue le regole del profeta Elia. Conosce il significato di "una faccia e una razza", ma non se lo è mai sentito dire.

Fra i pochi nomadi italiani si notano ex - postali lombardo-romagnoli diventati baby pensionati appena in tempo.


 

Collezionista

Veste borghese, non ha tatuaggi; in comune con il nomade ha solamente la frequente presenza sul traghetto. Viaggia generalmente con la moglie, raramente si porta dietro la prole. Salta da un' isola all'altra in tempi incredibilmente brevi. Non si è mai fermato più di tre giorni nello stesso posto. Conosce esattamente il numero di isole abitate della Grecia e si ripropone di collezionarle tutte.

Il rito della collezione è estremamente essenziale e si compie nell'intervallo di tempo fra il passaggio di due navi successive dallo stesso porto.

Sceso a terra il collezionista sale subito alla Chora per ridiscendere immediatamente al porto dopo un pasto frugale nella taverna del paese. Se manca ancora tempo all'arrivo della nave approfitta per fare un bagno nella spiaggia più vicina all'imbarco.

Tutte le isole visitate vengono annotate su un piccolo taccuino o vengono scassate direttamente dalla guida tascabile che si porta dietro, ma se qualcuno gli chiede cosa lo ha colpito di quella o quell'altra isola, risponde in modo vago o con un generico: "Vale la pena, vale la pena..."

E' incurabilmente malato di " nevrosi metropolitana" ed è convinto che l'unico rimedio consista nel gioco del "saltaisola". Trascorre periodi di vacanza molto brevi: al massimo 15 giorni, la metà dei quali in nave. Raramente dorme due notti nello stesso posto.

Teme solo il Meltemi che è l'unico capace di fermarlo su di un'isola per lunghi periodi. Quando accade subisce un fortissimo shock, butta via la collezione di isole e in Grecia non torna più.

I più disperati cercano di rifarsi con cime e ferrate dolomitiche, gli altri con i castelli della Loira.

 

Saccopelista

Il saccopelista è giovane, difficilmente supera i trent'anni; viaggia con pochi soldi, ma è pieno di entusiasmi.

Se ne distinguono due sottospecie: il saccopelista cacciatore e il saccopelista romantico.

Il primo predilige i campeggi delle isole più frequentate, terreno ideale per la caccia. Si sposta solo per seguire le migrazione della selvaggina o per aspettarne il passaggio. Raggiunge la spiaggia nel tardo pomeriggio per qualche rapida battuta di allenamento con bagno e un po' di sole.

Si spinge nei dintorni della discoteca un' ora prima dell'apertura per puntare le prede che rincorre poi instancabilmente fino alla chiusura del locale. Alle prime ore del mattino esausto si tuffa nel sacco a pelo dove dorme fino a quando la tenda si trasforma in un forno e lo costringe ad uscire.

Quasi sempre torna in Patria più (in..) bianco di prima.


Il secondo invece è un idealista, amante della natura, alla ricerca della spiaggia dei sogni: difficile da raggiungere e quindi con scarsa presenza umana; con mare cristallino e sabbia caraibica; fontanella dell'acqua nelle vicinanze e preferibilmente con ombra di palma, ma può andare bene anche la tamerice.

Se trova il posto, pianta la tenda, trasforma l'albero in un locale pranzo-soggiorno, aiutandosi con le canne che riesce sempre a scovare e vive d'amore e di pesca cercando di dimenticare il tempo.


Speculino

Abbonda nelle isole greche anche se preferisce la costa turca. Si porta al seguito una o più calcolatrici elettroniche, programmate per trasformare immediatamente il valore delle dracme in lire. E' interessato alle spiagge e al bel mare, ma gran parte del suo tempo lo spende alla ricerca della taverna e dell'alloggio più convenienti. Se gli chiedi di un'isola qualsiasi, risponde con un listino prezzi. Ti racconta che è riuscito a trovare con facilità tre stanze e cucina nella Caldera di Santorini a 3.000 dracme, quando l'anno prima ne chiedevano 10.000. In taverna non spende più di 1000 dracme abbuffandosi in maniera indegna. Preferisce comunque l'alloggio con l'uso cucina per potersi cucinare il pesce di prima qualità che il pescatore - grullo di turno- gli regala. Sostiene che il taxi è più a buon mercato del bus. Ti convince così che le ferie in Grecia costano meno della metà che in Italia, anche se sempre troppo rispetto alla Turchia. Dopo l'incontro con uno speculino ci si sente nudi, completamente derubati.


 

Eremita

Ce ne sono pochi e sono pressoché introvabili. Evitano qualsiasi tipo di contatto con gli altri turisti. Nascondono la nazionalità di provenienza parlando perfettamente lingue diverse. Se, per esempio, l'eremita avverte la presenza di turisti francesi parla in tedesco. Evita con cura la lingua inglese, giudicata troppo pericolosa. Agli abitanti dell'isola si rivolge in casi estremi, parlando perfettamente in greco.

Trascorre le vacanze nei luoghi più imprevedibili come miniere o ovili abbandonati. Evita le isole frequentate e durante le inevitabili traversate si cela nelle toilette delle navi.

Cerca l'isola più isolata per isolarsi.


Metapodista

E' un turista instancabile e senza età. Si riconosce con facilità dall'abbigliamento: cappello bianco di tipo coloniale con laccio sotto il collo per via del vento; pantaloni lunghi e di solida tela anti spine, bussola al collo, zaino sulle spalle, scarponi ai piedi e cartina dell'isola in mano. E' capace, dopo un intero giorno di cammino sotto il sole cocente, di presentarsi la sera nel Kafenion del paese fresco come una rosa . Raggiunge le spiagge più sconosciute e deserte dove nemmeno il caicco si avventura. Conquista innumerevoli volte la cima del Profitis Ilias per scoprire nuovi luoghi da visitare. Nel giro di pochi giorni conosce i sentieri dell'isola meglio dei pastori ai quali tenta disperatamente di insegnare le elementari nozioni di cartografia. Vegetariano convinto, durante il trekking giornaliero si nutre di frutta e verdura.

Di sera è il primo ad entrare in taverna. Rifiuta l' alcool e ordina esclusivamente legumi e tsaziki. Ogni tanto si concede una piccola trasgressione a base di moussaka. Lascia il kafenion lanciando chiari messaggi di disprezzo ai fumatori che lo hanno infastidito.

Abbandona l'isola solamente quando non gli rimane più un palmo di terra da scoprire. Più che della spiaggia più bella è alla ricerca del trekking più duro.


Chorista paesaggista

Ama la spiaggia pulita, ma adeguatamente ombrata e con poca gente. Cerca il mare cristallino, ma con acqua non troppo fredda.

Raggiunge l'estasi al tramonto , quando nel locale più panoramico della Chora, seduto nel posto migliore che ha occupato con ore di anticipo, sorseggia lentamente una coppa di retsina gelata o un bicchiere d'ouzo. Il calice si vuota solamente quando dal cielo sparisce l'ultimo rossore.

Già alle prime ore del mattino lo si può notare alla scoperta di suggestivi colpi d'occhio dentro le anguste stradine della Chora o intento a scrutare tutti i cubi cicladici malandati. Sogna ad occhi aperti di poterne comprare uno a prezzi stracciati, da ristrutturare e trasformare in un favoloso appartamento per le vacanze. Questo tipo di visitatore ha velleità culturali e dimostra interesse per la vita degli indigeni. Sa il patrimonio base della lingua greca che sfoggia in taverna tra l'ammirazione estasiata dei turisti di specie diversa.

Conosce a grandi linee la storia dell'isola, appresa sulla guida tedesca (delle altre non si fida). Non disdegna la visita a musei e antichi siti, rimanendo assorto e pensieroso di fronte ai sassi millenari.

Più che di taverna ha esigenze di alloggio che deve essere arredato in stile cicladico e rigorosamente dentro le mura della Chora. Deve godere inoltre di vista mare e comprendere almeno un terrazzo esposto ad ovest.

Più che la spiaggia più bella cerca la Chora più intricata, con mura laterali ad altezza di labirinto, dove vaga per ore alla ricerca della via d'uscita.

Il Chorista - paesaggista trascorre in spiaggia solo le ore della mattina, riservando pomeriggio e sera alle attività contemplative.

Rappresenta la specie più evoluta ed esigente.