LA NORMATIVA EDILIZIA NELLE CICLADI
PREMESSA
Le norme edilizie in Grecia hanno due fonti: lo Stato e la
Regione.
Le Cicladi costituiscono una Regione (capoluogo Syros) che
ha emanato norme valevoli per tutte le isole di competenza. All’interno di
queste norme ciascuna isola può dotarsi di regolamenti specifici. Di qui la
pratica impossibilità, da parte di un architetto o di un ingegnere italiano, di
sottoscrivere un progetto per la costruzione di un immobile senza avvalersi di
un collega greco che conosca la normativa generale e locale. A tale proposito
occorre tener presente che la materia è in evoluzione, con tendenza ad una
progressiva restrizione dell’edificabilità nelle zone prive di piano
regolatore. Pertanto alcuni dei dati di seguito esposti potrebbero essere
soggetti a variazioni anche nel breve periodo.
NORMATIVA
DI CARATTERE GENERALE
Qualsiasi cittadino dell’U.E. può richiedere ed ottenere una
concessione edilizia mediante la presentazione di un progetto agli Uffici
competenti.
A differenza che in Italia solo i Comuni più grandi (Atene,
Salonicco, Patrasso ecc.) hanno un proprio ufficio tecnico. I Comuni cicladici
non hanno alcun potere in materia edilizia, se non quello di un generico
controllo su eventuali abusi, che peraltro di norma viene esercitato solo
dietro segnalazione o denuncia da parte di terzi.
Ogni isola possiede un piano regolatore che in genere
riguarda i principali centri abitati e le eventuali zone di espansione. Edificare
ex novo all’interno del piano regolatore è relativamente semplice, basta
rispettare le altezze, le distanze e le cubature previste dal piano medesimo in
quella zona.
Più complesso ristrutturare un immobile esistente, specie se
anteriore al 1923, in quanto occorre rispettarne rigorosamente la tipologia
mediante presentazione di fotografie scattate prima e dopo i lavori. Per gli
immobili cadenti è quasi sempre necessaria una ricostruzione “pietra su pietra”
con costi di manodopera assai elevati.
Decisamente complicato costruire ex novo nei terreni al di
fuori del piano regolatore in quanto essi devono possedere una serie di
requisiti la cui sussistenza va attentamente verificata prima della
stipulazione del contratto di acquisto (il “bidone” è spesso in agguato). Ci
limitiamo a segnalarne alcuni.
-
Superficie
non inferiore a 4.000 mq. (che possono ridursi a 2.000 se il fondo è delimitato
da una strada catalogata come “principale”.
-
Inesistenza
di vincoli archeologici. Tale requisito è facilmente verificabile in quanto
esiste una mappa dettagliata di tutte le zone d’interesse archeologico.
-
Inesistenza
di macchia mediterranea protetta. A tal fine è necessario che un funzionario
del Ministero dell’Agricoltura ispezioni il fondo e dichiari se è libero o se contiene
essenze protette. In questa seconda ipotesi il funzionario delimiterà sulla
mappa le zone protette – ovviamente non edificabili – con il risultato che se
un terreno di 6.000 mq. contiene vegetazione protetta per 2.100 mq. la
superficie residua di 3.900 mq. diventa inedificabile in quanto inferiore al
minimo di 4.000 mq. previsto dalle norme regionali.
-
Il
fondo dev’essere servito da una strada (anche comunale o rurale) esistente
prima dell’anno 1923. Se l’isola non possiede mappe anteriori al 1923 è possibile
far riferimento alle fotografie aeree scattate dall’aviazione militare greca
negli anni 1945-46, ma portare avanti tale procedura risulta estremamente
aleatorio e complesso.
Superati tutti questi ostacoli è possibile presentare un
progetto che preveda un’edificazione massima di 200 mq. di coperto per i 4.000
mq. del fondo. Per i terreni più ampi di 4.000 mq. è prevista un’ ulteriore
percentuale di edificabilità di misura più ridotta (ad es. su 6.000 mq. è
possibile edificare 240 mq. di coperto e così via). Da circa due anni non è
possibile frazionare i fondi ai fini di una maggiore edificabilità: ad es. chi
possiede un terreno di 12.000 mq. non può suddividerlo in due parti di 6.000
mq. ciascuna per ottenere un’edificabilità di 240 + 240 mq., ma dovrà
accontentarsi delle misure ridotte.
COSTI DI EDIFICAZIONE
Edificare in Grecia è meno costoso che in Italia, anche se i
prezzi variano parecchio da isola a isola.
In linea di massima una costruzione “chiavi in mano” di
media qualità può costare sui 1.500 Euro al mq. di coperto, ai quali vanno
aggiunte le spese di acquisto del terreno e di progettazione, le tasse e i
contributi previdenziali per la manodopera. In Grecia per ora non esistono
tasse permanenti sugli immobili tipo I.C.I.
Tuttavia chi intende edificare fuori piano regolatore (cioè
su un fondo di almeno 4.000 mq.) deve mettere in conto le spese, assai
rilevanti, determinate dalla recinzione, dalle strade interne al fondo, dallo
scavo per le cisterne dell’acqua e per il pozzo nero, e spesso anche per la
palificazione necessaria agli allacciamenti elettrico e telefonico. In tal modo
le spese per gli esterni risultano talvolta pari o addirittura superiori a
quelle per gli immobili, portando i costi finali a 3.000 Euro al mq.di coperto
e oltre.
Nota: ci è stato segnalato che una recente legge ha
ulteriormente ridotto la possibilità di edificare nelle Cicladi al di fuori dei
piani regolatori. Le notizie – in corso di verifica – parlano di una superficie
minima di 8.000 mq. (in luogo dei precedenti 4.000) a fronte di una
edificabilità di 140 mq. di coperto.