Egadi 2011 Daniele Crotti - 2006 Redazione -2005 Flavio e Francesca Quadrini

Favignana, Levanzo e Marettimo, non necessariamente in ordine di bellezza, nella seconda metà di Settembre.


Mappa interattiva


Abbiamo soggiornato a Favignana, la grande farfalla, isola estremamente affascinante, ci è piaciuta Levanzo, abbiamo amato Marettimo, bella e selvaggia, purtroppo non adatta a chi ha bimbi piccoli al seguito. Anche quest’anno, come spesso ci accade alcuni problemi ci hanno impedito di fare il tanto sospirato viaggio in Grecia, niente Karpathos quindi. Niente Grecia. Nemmeno tre settimane a disposizione, soltanto 13gg…che fare ? Alcune amiche ci hanno convinto che le Egadi in settembre potevano essere una meta allettante.

Aereo da Bologna e niente auto, d’altronde si sbarca a Palermo all’aeroporto di Punta Raisi dedicato a Falcone e Borsellino. C’era la possibilità anche di un volo dal Ridolfi di Forlì con la Wind Jet, ma non permetteva di arrivare al porto di Trapani in orario per prendere l’ultimo aliscafo. Per essere più precisi questo volo  sarebbe  arrivato a Palermo alle 20:30, il che voleva dire al porto di Trapani  alle 21:30. Questo volo è ottimo sino al 04 Settembre, quando c’è ancora un aliscafo per le Egadi alle 22:15 da Trapani. Dopo tale data si è obbligati a pernottare in città.
Noi siamo partiti il 13 settembre da Bologna con Meridiana, 470 euro andata e ritorno due adulti + due bambini, non male direi, per raggiungere le isole in giornata. Viaggio perfetto. Partenza da Bologna alle 09:00 del mattino. Ore 10.15 Palermo. Ore 11.10 porto di Trapani. Ore 11:45 Aliscafo. Ore 12:05 Favignana Porto. Volevamo inizialmente arrivare a Napoli in auto per poi prendere l’aliscafo (che non fa comunque servizio auto)  diretto  per Favignana, tempo di percorrenza 6 ore, oltretutto (se posso l’aereo lo evito), ma l'aereo da Bologna era troppo comodo. Anche il tragitto da Palermo Punta Raisi a Trapani Porto è stato interessante, con scorci di Sicilia bellissimi.


la famiglia Quadrini

Vigneti di Alcamo


Dai vigneti di Alcamo (nella foto) al paesaggio meravigliosamente mediterraneo, ai profumi di Africa, alle cupole arabe o comunque levantine.
Tutta la provincia di Trapani è ancora molto “araba”, i colori, la vegetazione, i sapori dei cibi con una luce bianca forte, abbagliante e affascinante al tempo stesso (non è comunque la luce della Grecia, che personalmente amo di più) questa è diversa quasi accecante, quasi sfacciata, comunque meravigliosa.
L’unico modo per arrivare diretti alle Egadi dal continente è l’aliscafo della Ustica Lines da Napoli. I traghetti con servizio auto fanno scalo solo su Palermo. Ritengo sia una scelta voluta per scoraggiare l'uso dell'auto nelle isole. Inoltre c’è tutto un servizio di navette e bus e taxi privati da Palermo per Trapani, che vivono sul pendolarismo verso le Egadi. I voli per Trapani sono rari e rarissimi quelli diretti. C’è ne sono da Roma e Milano, ma addirittura alcuni fanno Roma- Milano- Trapani, si impiega qualche ora quando con un diretto ne basta massimo una. Non ce n’è da Bologna, da Ancona, da Torino, da Genova, da Venezia. Ce n’era uno comodissimo da Ancona diretto, soppresso da quest’anno, chissà perché, tutto ciò  è perfetto perché a Favignana, l’auto è inutile, Favignana è bici, bici ed ancora bici, massimo un motorino, ma in bici e meglio. Poche salite, e tutte praticabili in bici, anche con bimbi nei seggiolini, se si eccettua l’ascesa al Castello di Santa Caterina, ma senza bimbi si fa benino pure questa.
Queste isole ci hanno occupato per diverso tempo con la ricerca di documentazione tramite internet, guide ecc.

FAVIGNANA

 

Dov'è ?

Dall'aeroporto di Trapani un servizio navetta dell'AST -Azienda Siciliana Trasporti- raggiunge il Porto (capolinea) con cadenza oraria.
Favignana e Levanzo sono vicine a Trapani. Sono collegate con la città da più corse giornaliere in ogni stagione. Il servizio è fornito prevalentemente da aliscafi.Favignana è la più sicura da raggiungere in caso di mare mosso, ma è già capitato di rimanere bloccati sull'isola per un giorno. Ci hanno assicurato però, che a differenza di Levanzo e Marettimo è un caso abbastanza raro.
La Siremar offre i maggiori servizi con aliscafie una nave. Gli orari si possono vedere nel sito:www.siremar.it.
Usticalines collega anche altre località con le Egadi, fra le quali Marsala. Da Trapani in bassa stagione una corsa di aliscafi, in alta due. Gli orari nel sito
www.usticalines.it

Piacerà...non Piacerà

L'isola è ' abbastanza sfruttata. Ci sono parecchie seconde case sparse in tutta l'isola e fra queste molte sono ville con grandi giardini. In bassa stagione è vivibile anche se già movimentata. Il paese con le sue grandi piazze rende sicuramente piacevole il passeggio serale. Non mancano negozi di ogni genere, pasticcerie, bar ed ogni genere di conforto. Le biciclette si affittano a poco prezzo (3 euro al giorno) e se ne incontrano parecchie sulle strade per le spiagge, tutte facilmente raggiungibili senza fatica. L'isola è proprio piatta. L'unico tratto montuoso è di scarso interesse almeno dal punto di vista dei bagni.
Vere e proprie spiagge, se si esclude la zona di Cala Burroni, non ce ne sono. Il mare s'è mangiato quasi tutta la costa. Il bagno migliore lo offre la cala Rossa, dove il colore delle acque raggiunge i vertici massimi del piacere, ma anche qui c'è un "ma". L'ingresso a mare e il soggiorno sul tratto di costa antistante la cala Rossa, che non si può certo definire "spiaggia," è abbastanza scomodo, tanto che si affittano barche per prendere il sole direttamente sul mare. Il risultato è unico e almeno, per quanto ci riguarda, sconfortante. Una lunga fila di barche di ogni specie e dimensione circonda la Cala Rossa ostruendo la vista.

Francesca e Flavio Quadrini, settembre 2005
Favignana non è un’isola a buon mercato per i siciliani e qualche persona conosciuta durante il viaggio ce lo ha fatto presente. Noi non l’abbiamo trovata particolarmente cara, nonostante quest’anno si svolgessero alcuni atti della Louis Vitton Cup proprio nelle acque tra Trapani e l’isola.
I prezzi erano veramente da bassa stagione per l’Italia. Nei negozi e nei supermarket i prezzi sono molto convenienti, il pane, il latte e tutti i beni di prima necessità sono molto meno cari che in Emilia Romagna. Ci si può sedere tranquillamente al tavolino di un bar, nello splendido e caratteristico corso, per un gelato od un aperitivo, senza temere la stangata finale.


Favignana, tramonto al faro

Palazzo Florio

Il centro: Corso Vittorio

Piazza del Municipio

Ambiente

Gli operatori turistici si lamentano. Da qualche anno le presenze sono drasticamente calate. Loro sostengono a causa della crisi economica ed in buona parte è sicuramente vero, poiché la crisi riguarda molte aeree del Mediterraneo, comunque l'isola di Favignana non ha ancora fatto una scelta di nicchia a differenza delle altre due isole delle Egadi. Per Marettimo e Levanzo la scelta è stata obbligata. La prima ha privilegiato l'escursionismo, la seconda la tranquillità. Entrambe per motivi imprescindibili: la carenza di lidi per la balneazione, la magnifica conformazione delle coste e soprattutto la limitata ricettività e la scarsità della popolazione residente. Diverso il discorso per Favignana. La vicinanza con Trapani e una maggiore superficie che si presta a puntare su una crescita turistica di un certo livello hanno facilitato l'ingresso di grandi strutture capaci di accogliere quantità crescenti di domanda turistica. La crisi ha scatenato la concorrenza fra i diversi operatori. Nel mese di maggio alcuni tour operator, tramite internet, offrivano prezzi stracciati. 320 euro per pensione completa più viaggio aereo a persona per settimana. Abbiamo incontrato alcune persone che avevano approfittato dell'offerta. Erano entusiaste. Mangiavano bene, l'accoglienza e il trattamento erano considerati ottimi. Unico neo la zona piuttosto scomoda, distante dal paese e dalle spiagge, ma la grande struttura aveva previsto anche un servizio navette. L'entusiasmo maggiore di queste persona era chiaramente riservato all'incredibile prezzo.
La strategia del tour operator, che non opera solo a Favignana, ma anche in moltissime altre località, non nasce certo dalla volontà di favorire una crescita turistica consapevole nell'isola. La prima conseguenza del turismo industriale è la perdita di posizionalità del territorio che si svaluta. Il turismo nell'isola viene in un certo senso svenduto. Chi aveva investito sul turismo di qualità rivolto ai ceti sociali con maggior reddito entra automaticamente in crisi. La gente c'è e si vede, le spiagge si riempiono, ma le entrate per la maggior parte degli operatori turistici diminuiscono costantemente in un processo di svalutazione dell'isola che si auto alimenta. Gli stessi complessi, che adesso si prestano ad assecondare le follie del tour operator, nella speranza di farsi pubblicità, senza margini sufficienti per coprire i costi, prima o poi, saranno costretti ad alzare bandiera bianca. E non si può certo escludere che i grandi complessi costruiti ed ammassati nella zona "scomoda" di Favignana subiscano la stessa sorte di quelli costruiti 30/40 anni fa in Grecia (xenia) e Croazia. Mostri fatiscenti che nessuno si prende la briga di ristrutturare o di eliminare. Lasciati lì a morire lentamente in mezzo alla vegetazione che li penetra e ricopre. Il risultato finale porterà comunque ad un abbrutimento dell'isola con le immancabili conseguenze.

I motivi sopra esposti hanno portato e porteranno inevitabilmente a favorire i danni ambientali. Abbiamo girato l'isola in bicicletta e la natura di Favignanan non ci ha certo impressionato. La follia del cemento, nonostante la crisi e le lacrime degli operatori turistici locali, avanza a pari passo con l'altra follia, quella delle barche. Dal punto di vista strettamente naturalistico abbiamo avuto l'impressione di un'isola abbandonata a se stessa. Ci siamo chiesti, se questa è l'impressione che abbiamo ricavato in bassa stagione, cosa mai avremmo pensato se avessimo visitato l'isola nel mese di agosto ?

Acquisti

Maggio 2006 Annamaria e Alberto
Sul porto, a pochi passi da dove si sbarca, accanto al primo noleggiatore di biciclette e moto, c'è un negozio con l'insegna "Il Giramondo". E' aperto da Maggio a Settembre ed è gestito da un romano da otto generazioni, così sostiene lui. Il Giramondo è lui, l'attività di negoziante durante l'estate, gli serve solo per campare e finanziare i suoi giri di mondo, così dice sempe lui. La merce che espone è esotica naturalmente con pezzi di diverso genere. Dai mobili, ai vestiti, agli arnesi. C'è un po' di tutto. La passione del Giramondo è viaggiare, vedere e anche comprare. Riesce sempre a mettere insieme qualche container di merce che poi si fa spedire a Favignana. Merita una visita. I prezzi sono bassi, gli stessi oggetti in città si possono pagare anche il doppio. Abbiamo comprato in modo inusitato, cosa rara per noi e non ce ne siamo pentiti (cosa ancora più rara).

Dove si mangia

Francesca e Flavio Quadrini, settembre 2005
Si mangia un pesce da gourmet, quasi ovunque, sapori indimenticabili. Iil tonno poi merita un capitolo a parte, non è solo turismo, è inscindibilmente legato a Favigana ed ai suoi abitanti da secoli. Alcune forzature sono forse anche di cattivo gusto, ma questo pesce ha decretato le fortune, l’ascesa commerciale e la caduta economica dell’isola con la crisi della grande famiglia dei Florio. Furono già gli arabi a fare di Faviganana e del suo mare Il più importante centro mediterraneo per il commercio del tonno.
Le buone dritte di un amico locale avute purtroppo soltanto verso il termine della vacanza, quando la reciproca confidenza era cresciuta, ci hanno permesso di mangiare sempre meglio e spendere sempre meno, vi raccomandiamo su tutti  La Tavernetta, miglior rapporto qualità prezzo dell’isola, in Piazza Madrice, di fianco all’omonima chiesa. Prezzi da un massimo di 76 euro in  due ad un minimo di 58, sempre mangiando antipasto, primo, secondo, contorno, vino in bottiglia  quasi sempre il fantastico Inzolia , di diverse cantine. Amo particolarmente questo bianco. Fuori dalla Sicilia si trova più difficilmente rispetto ad altri vini isolani, più cari e reclamizzati, ma non sempre migliori. Aggiungiamo al prezzo sopra indicato il caffè e per digestivo la grappa di moscato passito o l'amaro delle Egadi (io propendo decisamente per la prima, anche se in fatto di amari i siciliani sono maestri e questo delle Egadi non è affatto male). Tutto il pesce è rigorosamente freschissimo, anche i gamberoni ed i calamari. Spaghetti meravigliosi in particolare  quelli alle polpette di tonno dagli Amici del Mar, ristorante bellissimo al porto, ricavato da un antico magazzino con antipasti a buffet di incredibile bontà e varietà. Fateci una capatina. E’ in L.go Marina, 6   Tel 0923.922596 Stupefacenti gli spaghetti “ del faro” fiore all’occhiello del ristorante :“La Tavernetta”,Tel. / Fax: 0923.921939 / 347.4618376 / 0923.997190 (Tel. Invernale). Il ristorante consigliatoci dall ‘amico siciliano, e indicato su : www.trapaniweb.it/latavernetta Senza eguali l’antipasto di “sarde beccafico” . Degna di nota pure la grigliata di quel giorno con dentice, ricciola, calamari e polpo, dico di quel giorno, perché tutto dipende da quello che passa il convento cioè il mare.
Non perdetevi neppure la Bettola e le sue fritture, gli antipasti misti di tonno e la simpatia dei gestori in via Nicotera, 47  Tel.  0923.921988 gestita dalla famiglia Macchi . Credo da sempre. Parlano molto bene anche dell’ Aegusa  in via G. Garibaldi, 17 Tel.  0923.922440.
L’amico conosciuto a Favignana, è originario di Trapani, ma ha vissuto parecchi a Bologna, gestisce il Camarillo Brillo, Tel. >0923/921470.  Taverna  enoteca sul corso, dove ci fermavamo prima di cena. E' il locale che va per la maggiore. Qui con 5 euro vi serviranno ottimi vini siciliani con ricchi buffet. Ovviamente il locale è frequentato parecchio sia per i prezzi, la qualità dell’offerta e la simpatia del gestore. Volendo ci si può fermare anche a cena. A settembre, dopo una lunga giornata di mare, fermarsi sul corso a sorseggiare dell’ottimo vino è imperdibile. Infatti spesso ritrovavamo i medesimi avventori.
 A Favignana, può esserci vento forte, il maestrale, il Favonio che da il nome all’isola ed allora non si pesca. Può quindi capitare di trovare lo stesso menù del giorno prima, ma vi verrà specificata la freschezza del pesce esposto. Questo è di oggi, quello di ieri.
Noi generalmente stiamo molto in casa avendo bambini, ma qui siamo usciti spesso a cena. Ne vale veramente la pena. L'isola è tranquilla, i genitori possono cenare su di un vialetto o su di una sulla piazzetta o in Piazza Madrice ed i bimbi giocare tranquillamente, al massimo la preoccupazione viene da qualche bici.
Non perdetevi neppure il leggendario ristorante Egadi un tempo delle mitiche sorelle Guccione. Fiore all’occhiello storico-gastronomico dell’isola, ora gestito dagli eredi. Le signore Guccione, in pensione, affittano deliziosi appartamenti, viziando i clienti con dolci e rosoli preparati con le loro mani. Sull’isola troverete anche tanti libri di ricette, alcuni scritti dalle sorelle.
Evitate se potete il ristorante “El Pescador” bello e pretenzioso. Staccano conti da far impallidire la riviera romagnola, il che è tutto dire. Ve lo diranno in molti sull’isola che è molto caro. Si mangia molto bene, ma come in alcuni dei su citati locali, é il prezzo ad essere molto più alto. Si affaccia sulla Piazza del Municipio se proprio volete…il locale è veramente grazioso.
La pasticceria siciliana, qui a Favignana, raggiunge il top.
Cannoli siciliani, marzapane, cassate, cassatelle e biscotti a base di mandorle sono solo alcuni fra i prodotti che troverete. Si impadroniranno della vostra gola al punto da farvi prendere d'assalto le numerose pasticcerie dell'isola.

Nel corso, una splendida pescheria gestita da uno straordinario personaggio che vi racconterà se avete tempo, vita, morte e miracoli di Favignana, vi offrirà tra tantissime qualità di pesci, crostacei e molluschi, splendidi tranci di pesce spada. Il pesce spada proviene dalla vicina Marsala ed  al massimo può essere del giorno innanzi. Il pesce spada che mangerete a Favignana proviene esclusivamente da Marsala, è raro facciano questo tipo di pesca alle Egadi, altra cosa è il Tonno.
Abbiamo riscoperto sapori ed odori dimenticati, personalmente mi hanno ricordato, quelli del porto di Cesenatico anni 60’, quando con il babbo ed un suo cugino, io bambino di alta collina, andavo a pranzare a base di succulente grigliate e brodetti indimenticabili, in settembre, ottobre e novembre, i famosi mesi con la r, quando il pesce è più buono. si diceva un tempo, quanta saggezza negli antichi detti….E’ stato emozionante dopo tantissimo tempo avvertire certe sensazioni, certi profumi mai dimenticati ...è stato un flash back  denso di ricordi, profumi, immagini. Tutto questo sulla nostra riviera non esiste più ..


Favignana un'isola piatta perfetta per le biciclette

La famiglia Quadrini in bicicletta


Troppo di questo nostro mare si è trasformato in qualcosa di profondamente diverso cancellando i ricordi del passato.
Cesenatico, Cervia, Rimini ecc., hanno avuto ed hanno per certi versi una loro grande dignità marinara, bei porti, un mercato del pesce, un parte vecchia carica di storia e degna di nota, Milano Marittima no. E’ nata per il consumo ed il business, non ha un porto, non ha storia, una serie di rotonde costruite per il divertimento, bei locali, belle discoteche, ristoranti da mille e una notte con grandi chef, dove i veri intenditori si guardano bene dal mettere piede, non perché si mangi male, ma perché si può mangiare allo stesso modo spendendo almeno un terzo, in altri bellissimi locali di altre località, e vi garantisco che quel terzo è ancora una cifra che va ben oltre i 90 euro.
Negozi e negozietti di questo noto prodotto si affacciano un po’ dovunque nei bellissimi e stretti vicoli dalle casette con i muri coperti di piastrelle multicolore o bianchi di calce, nelle piazze e nelle strade più frequentate.
Secondo alcuni signori di Torino che da ormai 17 anni fanno la spola tra la loro città d’origine e Favignana, uno dei motivi, che ha salvato l’isola dal turismo di massa, è stato il carcere di massima sicurezza, croce dell’isola per molti operatori turistici locali, una mano santa per chi aveva eletto l’isola al proprio rifugio dal caos e dalla confusione.
Ora il carcere ha perso la funzione di "massima sicurezza" per trasformarsi in un normale luogo di detenzione. Fa molta meno paura ed il turismo senza essere divenuto soffocate è cresciuto parecchio, ma sempre nel periodo luglio agosto, prima e dopo l’isola resta un incanto.
Dal punto di vista ambientale devo segnalare purtroppo, un “orrendo scempio” Un centro della Valtur che ha cementato una delle parti dell’isola  più belle e più frequentate dai favignanesi. C’è in atto una controversia. La Valtur ha fatto costruire una strada di accesso al complesso, oltre alla strada pubblica già presente e l’ha privatizzata. Ora vorrebbero comprare anche la strada pubblica e rendere la zona ad uso esclusivo degli ospiti del complesso. La cosa agli abitanti di Favignana ovviamente non va giù. Ho parlato con diversi di loro, sarebbero anche disposti a cedere la strada comunale e si accontenterebbero di quella costruita dalla Valtur, ovviamente più piccola, ma un accesso pubblico lo vorrebbero mantenere, sembra che la Valtur non senta ragioni ed insista nel portare avanti il suo progetto.

Aggiornamenti 2006 Anna e Alberto
Consigliamo di provare la piccola pasticceria di via Garibaldi, ne vale la pena. Fatevi consigliare.

Cultura



Chiesa Madrice  con la sua bella e sgargiante cupola verde e la piazza omonima sono il cuore di Favignana , più della stessa Piazza del municipio, quest’anno dedicata  alll’America’s Cup, visitare la chiesa e d’obbligo.
Il delizioso corso Vittorio Emanuele acciottolato congiunge le due piazze principali dell’isola Piazza Matrice, a quella del municipio dove campeggia la statua  di Florio, il mecenate dell’ sola, colui che trasformò definitivamente la tonnara e fece diventare la pesca del tonno la prima fonte di ricchezza dell'isola.
Da quel momento l'economia di Favignana dipese dalla mattanza. La crisi del Tonno, dovuta in gran parte all’inquinamento dei mari, determinò la caduta commerciale dell’isola. Inutile star qui ad esprimere pareri favorevoli o contrari al protrarsi di un rito, ormai di richiamo più che altro turistico. Sull’ultima mattanza tra l’altro sono rimasti delusi anche i turisti stessi, troppo artefatta la manifestazione, troppo piccoli i tonni.
Mattanza
A differenza del passato, quando il tonno era presente in maggior quantità nelle acque delle Egadi, oggi la funzione della mattanza assume un ruolo di difesa d'identità e di una tradizione ultrasecolare.


Rais Giacchino

Clemente

Vista alla tonnara dal mare

P.za Matrice

 

Nella foto sottostante: vista della tonnara dal mare
La tecnica consiste nel governare la direzione dei branchi di tonni attraverso una lunga rete di sbarramento che li costringe ad entrare in una sequenza di camere dalle quali, disorientati, non hanno più modo di uscire.
Alternando una serie di aperture e chiusure di camere, i tonni vengono spinti e quindi raggruppati nel coppo (camera della morte). Qui, sotto l'abile guida del rais, vengono disposte le barche formando un quadrato, in modo da favorire la risalita del coppo, ormai pieno di tonni. Da questo momento, prende vita un evento crudo e allo stesso tempo emozionante: i tonnaroti, colpendo con i loro crocchi (lunghi arpioni uncinati) i tonni, li issano a bordo in un clima di vera e propria concitazione. Al termine, gli stessi tonnaroti, si tuffano nell'acqua, diventata rossa per il sangue, celebrando così un rito di ringraziamento.
Certo è che il mitico RAIS Gioacchino impressiona tanto è possente la sua mole, ma ormai da più l’idea di un avviato uomo d’affari che di un antico tonnarota. La sua forza comunque è leggendaria, issava un tempo sulle paranze tonni di oltre 200 kg ed ancora più leggendario di lui per i locali è Clemente che ha recitato “pare” anche in film d’azione d’ambientazione marinara persino negli Stati Uniti, genere lotte con gli squali ecc…io la vendo così come me l’hanno raccontata, ma sembra rispondere a verità.
Certo è che il tonno della Tonnara Florio e i prodotti che da esso derivano hanno profumi e sapori che non è dato trovare altrove.
D’accordo c’è una componente economico turistica non indifferente, ma mangiare il tonno a Favignana nei mille modi che lo preparano, presentano e cucinano non solo è un atto dovuto, ma consigliato ed assolutamente da non perdere.
Qui è il tonno il vero protagonista anche in gastronomia. Sentirete dire spesso "del tonno non si butta niente". Infatti, oltre alla rinomata carne, altre parti di questo prezioso animale vengono lavorate e conservate secondo metodi antichi.
La bottarga, la ventresca, il mosciame,il lattume e la sosizzella sono solo alcuni dei prodotti tipici di Favignana di cui, i vari negozi del centro, sono ben forniti.

Alloggi

Francesca e Flavio Quadrini, settembre 2005
Noi abbiamo vissuto i nostri 13 gg sull’isola in un appartamentino in via Ugo Foscolo, un cubo bianco, molto grazioso, bel bagno, cucina molto graziosa azzurra in muratura, soggiorno con doppio divano letto, bella e spaziosa camera matrimoniale ed una verandina sgabuzzino dove stendere ad asciugare le cose di mare, cucinare ecc. E’ di proprietà del signor Campo, un tempo viveva a Favignanana, ora a Palermo, questa resta comunque la loro casa al mare e la affittano quando non ci vivono.
Abbiamo visto diversi appartamenti e casette questa ha un prezzo molto molto onesto, parecchio più basso di tante altre soluzioni di pari valore. In settembre è molto interessante il prezzo di Villa dei gabbiani, zona Calamoni info@villadeigabbiani.it. Nella bella zona dei Calamoni, fuori paese. L’annuncio del signor Campo tel 340/5554565:  l’ho trovato quasi per caso nel mio peregrinare su internet, i siti ufficiali e le agenzie hanno ben altri prezzi. Qui di tratta direttamente con il proprietario, se volete il numero di cellulare, contattatemi. Si tratta di gente molto corretta. Ci hanno atteso a Trapani e fatto vedere la casa, ne hanno una anche a Levanzo, dove la Figlia del signor Gino Campo passava l’estate, era la casa dei nonni.

Spiagge

Francesca e Flavio Quadrini, settembre 2005
Cala Rossa
E' uno dei simboli che rappresentano la bellezza dei fondali di Favignana. Infatti il suo mare, di colore turchese, crea un suggestivo contrasto con le bianchissime pareti di tufo circostanti. Le imbarcazioni, in essa ancorate, sembrerebbero sospese nell'aria se non fosse per la loro ombra disegnata sul fondo. Qui si è svolta la grande battaglia della prima guerra punica tra romani e cartaginesi. Sui fondali ancora si possono trovare, guardare ma non toccare antichi reperti di allora. Uno spettacolo. Il suo nome trae origine dal sangue fenicio versato proprio in questo mare.***** Proseguendo si giunge:   alla massima bellezza dell’isola…
la grotta del Bue Marino.
Può essere definito l’unico accesso al mare sul lato est dell’isola si scorgono di fronte Marsala e Trapani.
Il Bue Marino, la cui grotta, un tempo, era rifugio della foca monaca, ora è il luogo ideale per prendere il sole e per tuffarsi in un mare ricco di pesci, facendo comunque attenzione alle forti correnti marine. Peccato, che in un posto che chiamare meraviglioso è riduttivo, banchettino allegramente enormi ratti con le vivande lasciate incautamente incustodite dai turisti … vivono nelle vecchie e profonde cave di tufo…un derattizzazione sarebbe certamente auspicabile..incredibile sarebbe da *****: Il problema non è di poco conto. Il panorama e l’insieme, la singolarità del luogo sono di una bellezza sconvolgente, che peccato!!!

Bue Marino

Cala Azzurra

Cala Azzurra quando aveva la
spiaggia

Cala Azzurra ora


Cala Azzurra

Situata tra Punta Marsala e Punta Fanfalo, è caratterizzata da un mare incredibilmente trasparente a fondale bianco con tonalità rosa. Una frana ha però fatto scomparire la piccola e favolsa spiaggetta, sono anni che deve essere ripristinata, potrebbe tornare ad essere la spiaggia più affascinate dell’isola, adatta soltanto ad adulti ed esperti nuotatori, assolutamente no con i bimbi, esperienza diretta, non ci siamo potuti fermare.  La spiaggia non esiste più, luogo *****
Scalo Cavallo
Anche qui le innumerevoli cave hanno dato al paesaggio un aspetto quasi irreale. Ricchissima la flora marina dai colori che vanno dal rosso al viola, molte le grotte dalle quali si vedono con un po' di fortuna affacciarsi cernie e murene.
Plaia
Vicina al centro abitato, è collocata tra la Camparia e lo Stabilimento Florio. Nonostante la sua vicinanza al porto, la sabbia è abbastanza pulita e, dalla riva, si possono scorgere piccoli pesci. Il posto è affascinate vicino all’antico stabilimento in completo restauro dell’antica Tonnara, ma potrebbe essere tenuta meglio. Ha un suo Fascino***.
Poi si comincia a salire verso il castello fortezza di Santa Caterina che domina l’isola ed il paese. Questa ascesa è da non perdere al tramonto ovviamente ma anche la mattina presto è molto suggestiva il panorama dalla terrazza del castello abbraccia tutta l’isola e le isole vicine sino a Marettimo da non perdere.

Cala Grande

Cala Calamoni, piscine naturali

Cala Pirreca

Cala Rossa


Lido Burrone
E' la spiaggia più grande dell'isola. La sabbia bianca ed il fondale pulito rendono il mare di un' unica trasparenza. La più riminese delle spiagge dell’isola ma affatto brutta, un bar la serve, molto comoda per chi ha bimbi piccoli Bell’arenile bellissimo come quasi ovunque il mare.***
Calamoni ***-**** come dicono i favignanesi, Cala Monaci come è scritto su molte cartine.
Zona caratterizzate da diverse alette di roccia e sabbia , veramente una serie ininterrotta di piccole e piccolissime cale si fine sabbia bianca , intercalate da rocce di tufo dai mille profili ed arzigogoli, il mare è di cristallo. Zona in cui, può essere interessante saperlo, il mare è quasi sempre calmo, riparato persino dalle correnti che portano meduse, qui ne abbiamo trovata una in tutto, incredibile in quei giorni ma vero. Abbiamo quasi sempre frequentato questa zona per chiudere la giornata dopo avere visitato altre spiagge e zone.


Grotta Perciata

Lido Burrone

Cala Grande


Il Preveto
è l'isolotto più grande, accanto, poco più che due scogli: la Galera e la Galeotta. La spiaggetta è di un bianco splendente e di rara bellezza. ***** Qui nidificano i gabbiani reali. A maggio, uno spettacolo da non perdere, è il momento in cui i piccoli gabbiani appena usciti dal guscio cominciano a sbattere le ali chiamandosi tra loro. Di fronte al Preveto subito passata la galleria la nostra spiaggia preferita , neppure segnata su tutte le carte e di cui purtroppo non ricordo esattamente il nome, mi pare Cala Pirreca **** La si può trovare però scendendo a mare poco dopo il tunnel, si attraversa un campo in discesa, ci si può arrivare anche in bici od in motorino, no assolutamente in auto. Polpi e pesci colorati la fanno da padroni, quest’anno purtroppo come ovunque meduse, ma almeno qui non una cosa esagerata. Mare da urlo, dal verde smeraldo all’azzurro intenso ed i fronte il bell’isolotto. Sconsiglato raggiungerlo a nuoto causa correnti forti e fredde a tre quarti strada.
Nella foto: Punta lunga
Cala Grande ***
Questa è una cala frastagliata in cui si susseguono piccole calette, calette, angoli appartati. Il fondale è molto interessante, caratterizzato da una zone sabbiose che si alternano ad altre rocciose ricche di flora e fauna. Qui le meduse mi hanno… letteralmente massacrato, poi si arriva a…
Punta Sottile
Resa affascinante dalla presenza del maestoso faro è sicuramente il luogo ideale per ammirare il profilo di Marettimo al tramonto. Sulla sinistra ci sono due spiagge di ciottoli, consigliate alle famiglie, che affacciano su un mare limpido. *** E qui mi fermo


Da non perdere

 La bicicletta Favignana è di gran moda, è come già ho detto la bici che si affitta con poche lire il miglior mezzo per girare in lungo ed in largo. Rientrando la sera vedrete anche rocce e le grotte che troverete avvicinandovi al porto dal viale principale che fiancheggia il paese, ma sono molto poco frequentate ed un motivo ci sarà. Il rientro alla sera in bici dalle spiagge è spettacolare, con la vista del castello in alto a sinistra, Levanzo a destra, e molto più in là Marettimmo : bellissima.
Da non perdere l’Ascesa al castello, l’acquisto del pesce al porto, un giro per i vicoli del graziosissimo paese. Le ceramiche dell’isola e della Sicilia al porto c’è un negozio meraviglioso. I ristoranti, Il Camarillo Brillo nel corso, la cassata gelato, l’Inzolia, ne potete acquistare dell’ottimo a buon prezzo all’enoteca Viino,in Via Roma 30 www.viino.it amcommerciale@libero.it salendo in paese dalla piazza. Gli arancini nei tre forni del paese sono ugualmente fantastici, e tutte le spiagge meritano di essere viste sia quelle di sabbia, poche che quelle di roccia che sono la stragrande maggioranza. Il laboratorio di ceramica di Borinda Sanna Dott.ssa in Belle Arti, Via Matteotti n.59 e via Pilota Garibaldi n.6 E-mail: laboratoriod.arte@libero , tel. 347/3024169 - 0923/922238. Tante altre notizie anche da me prese da http://www.infoegadi.it.

Levanzo

La figlia del signor Campo è persona di una gentilezza unica. Ci ha detto che Levanzo è come un presepe, tanto è piccola e graziosa, due bar, due ristoranti, un genere alimentari un bar, tutto qui, ma si presta per bellissime passeggiate nel suo interno, è molto montuosa ed ha alcuni accessi al mare da favola, in ghiaia e roccia, non ha spiagge. E’ comunque isola graditissima ai camminatori, panorami e passeggiate indimenticabili, panorami mozzafiato ed un grosso valore aggiunto la Grotta del Genovese. Una delle più importanti scoperte in Europa per quel che riguarda i graffiti preistorici, visitabile su prenotazione accordandosi telefonicamente con il custode. Un'interessante pubblicazione su queste isole è: "Favignana Levanzo Marettimo : Storia, Tadizioni, Natura di Filippo Casano – Tiziana Casano Editore. Un po’ datato ma utilissimo per entrare nello spirito di quest’arcipelago. Prezzo 8 euro. A me è servito tanto.

Levanzo è la più piccola delle isole Egadi. La natura prevalentemente montuosa e ad una limitata antropizzazione ha salvato diverse specie vegetali endemiche (circa 400). L'assenza di strade rotabili invita il visitatore al trekking attraverso piste non disagevoli e di indubbio fascino; si potrà, senza grandi difficoltà, raggiungere, seguendo il versante occidentale dell'Isola, la Grotta del Genovese, incontrando molte delle espressioni vegetali dell'Isola dal forte aroma selvatico. I graffiti della grotta del Genovese, databili intorno al 9200 a.C. , testimoniano di una comunità dedita alla caccia e già alla pesca del Tonno, unita in vincoli tribali da rituali magici. Introducendosi nella Grotta e abituandosi lentamente al buio si resta sopraffatti dal fascino che la riproduzione di stilizzati e simbolici danzatori produce. L'importanza soprannazionale del patrimonio archeologico di Levanzo merita certamente una visita.

Levanzo

Levanzo: il porticciolo

La casa da affittare a Lavanzo

La terrazza della casa

Dalle pendici di "Pizzo del monaco" è possibile raggiungere Cala Tramontana, uno dei luoghi più suggestivi dell'isola per il colore della roccia, la trasparenza del mare, la flora e la fauna sottomarina. Oltre la Cala Dogana su cui si affaccia il delizioso paesino, da non perdere un bagno a Cala Minnola.
Levanzo ha la forma di un triangolo. Il suo “centro storico” si adagia, a mo’ di presepe, sulla riva di Cala Dogana e sulla sommità si possono ammirare, ancora oggi, le vestigia di una antica torre di avvistamento saracena. Non è da meno, però, per quel che riguarda le attrattive dell’isola, la sua flora. Infatti, nonostante l’isola non sia ricca di acqua dolce, vi si possono rinvenire circa 460 tipi di piante, di cui una decina veramente tipiche del territorio. Incredibile, ma vero, durante la stagione umida (autunno inoltrato, inverno) non mancano grossi e saporitissimi funghi. L’Isola non è grande e questo ne fa suo pregio. Basti pensare che il perimetro della costa misura 15 km. circa e la sua superficie è di 5,82 km quadrati.
I suoi abitanti, pare, fino ai primi anni del 1800 adibivano ad abitazione le grotte dell’isola. Il paese vero e proprio assunse tale sembianza intorno al 1850. Nel 1883 “il giorno 8 del mese di febbraio, la quinta feria dopo le ceneri, giorno dedicato nel calendario diocesano a S. Giovanni De Matha”, come ricorda il Sacerdote Mario Zinnanti, primo regio cappellano curato e rettore della real Chiesa parrocchiale dell’isola di Marettimo, venne benedetta la Chiesa di Levanzo, in mezzo all’abitato. Prima di allora ne esisteva una, situata sull’altopiano, in un magazzino del Barone Pallavicino, per il quale questi percepiva un affitto dal Governo. Da www.isoleegadi.it