Riflessioni di Luciano Bosso
Yia sas
Ho iniziato ad andare in Grecia nel '78 e li è nato un amore, un vero
e proprio mal d'Africa, che con il passare degli anni è aumentato, il
merito è anche di mio padre, uno dei tanti ad essere stato mandato a "spezzare
le reni ai greci". Con mia moglie ogni anno ci andiamo due e persino tre
volte. Ho avuto la fortuna di conoscere la Grecia e le sue isole quando
ancora si andava davvero nelle case dei pescatori e quando arrivare alle
Cicladi o nel Dodecanneso era un'avventura. Chi si ricorda il mitico traghetto
Georgios Express, il vecchio Skopelitis o il suo gemello Kritikakis? Ho
visto Ios quando a Milopotas non arrivava la luce elettrica in tutte le
case e il Far Out era un ritrovo alternativo (citato in Marrakes Express
da Salvatores) ed a Manganari c'erano solo le candele nelle stanze di
Antonio e Maria. A quei tempi una stanza con il bagno in camera era difficile
da trovare. A Naxos, chiaramente l'aeroporto non c'era, e la strada per
Ag.Prokopios era sterrata e passava in mezzo ai canneti, un "viaggio"
dalla Chora. Pensate a Koufonissi nel '89 trovare qualcuno che parlasse
inglese era un'impresa, per fortuna c'era già il Melissa con Stammati
e papà Antonio che parlavano italiano. E qui è nato il desiderio e la
necessità di studiare il Greco per poter comunicare con queste persone
straordinarie. Si perchè in Grecia l'unica cosa che in questi 30 anni
non è cambiata (in peggio) è la filoxenìa (ospitalità).
Purtroppo il turismo leggero viene sempre più emarginato, o meglio ci
isoliamo, in posti sempre più inaccessibili, che non sempre sono i più
belli, e viene un po' meno quel senso di libertà che questa terra mi ha
sempre dato. Le isole sono cambiate, e non poteva essere altrimenti, con
la cementificazione (favorita dai finanziamenti della Comunità Europea
a tassi irrisori) ma anche per colpa di un turismo che va in Grecia con
lo stesso spirito con cui va ai Caraibi o a Rimini, sperando di ritrovare
tutto ciò che ha lasciato a Milano o a Roma (bar, discoteche, happy hour,
moto, auto) e EasyJet ci ha dato il colpo di grazia riversando sulle isole
orde di turisti da "pacchetto tutto compreso".
Pur cercando tutti gli anni di scoprire isole nuove, come tutti credo,
mi sono fatto una base a Naxos, qui ho amicizie consolidate con locali
e stranieri che come me tornano ogni anno e poi l'età avanza e bisogna
pensare anche ad un'isola con ospedale, aeroporto ecc non si sa mai...!),
e fa rabbia vedere il brutto che avanza. Che fare? Qualche anno fa, quando
la spiaggia di Ag. Prokopios in giugno si è riempita di ombrelloni e lettini,
per altro in gran parte inutilizzati, ho scritto alla municipalità di
Naxos per far presente che era stato il turismo leggero a contribuire
a far conoscere l'isola ed in parte anche ad arricchirla e che era doveroso
lasciare parte della spiaggia libera a naturisti o costumati che per anni
avevano convissuto.
Ancora oggi, non certo per merito di quella lettera, la spiaggia di Ag
Prokopios in giugno e Settembre ( e quest'anno ho constatato anche in
luglio e agosto) è in gran parte libera e frequentata da naturisti e costumati
nonostante la folla di turisti globalizzati, e scandalizzati. Quest'anno
per la prima volta sono stato in Grecia a partire dalla metà di Luglio
(causa maturità della figlia), mi aspettavo il peggio. La crisi economica
in questo caso ha giocato un ruolo decisivo. Certo ad agosto il turismo
è interamente greco e italiano, e non è un turismo leggero, e purtroppo
devo dire che i greci sono molto più tolleranti dei nostri connazionali
che si distinguono sempre per battute e commenti speso fuori luogo, chissà
perchè pensano sempre che il naturista sia un tedesco anche quando invece
è un italiano o un greco! Ma è mai possibile che questi turisti Alpitour
siano tutti uguali e mai nessuno di loro esca dal coro? Sono comunque
pronto a ripartire il prossimo giugno per Astipalea o Anafi o Gavdos o
Donoussa ancora incontaminate e in grado di soddisfare il mio desiderio
di fuga per poi tornare a Naxos. Come diceva Gabriele Salvatores in Mediterraneo:
"dedicato a chi scappa"
Saluti
i Luciano Bosso
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