Kastellorizo

Cartina interattiva

 

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Si dice che nel 1911, il Re d'Italia vide al tramonto questa piccola isola che stava per entrare a far parte del suo regno. Fu colpito dal castello dei cavalieri di Rodi che dominava l'ingresso del porto, su un piedistallo di roccia, che colpito dagli ultimi raggi di sole, esaltava il rosso cupo dei suoi minerali. "La chiamerò Castelrosso" disse il Re. E così fu. Non siamo sicuri che questa storia, raccontata dagli italiani (molto patriottici) che visitano abitualmente l'isola, sia vera. I greci la chiamano Meghisti, che significa la maggiore ed è riferito al folto gruppo di isolette che le stanno vicino.
E’ un’isola brulla e arida, ma meno di quel che che si dice, senza insenature di rilievo, se si esclude quella sulla quale sorge il capoluogo. E’ piccola, misura solo 10 kmq di superficie. E' montuosa, ma nasconde pianori e terrazzamenti. Le tre alture principali, Profitis Ilias a nord e Vigla nella parte centrale circondano la grande insenatura del porto. La cima più alta è il Vigla (217 m.l.m.) con una grande antenna che incappuccia la sua cima.
Attualmente nell’isola vivono 400 persone, campando di turismo, con un po’ di pesca e agricoltura.

Dov'è ?

Dista solo 6,5 Km. dalla città turca di Kas e 135 Km. da Rodi, alla quale è collegata con un servizio di aerei da 37 posti. I due traghetti che raggiungono settimanalmente l'isola partendo da Rodi impiegano circa 4 ore e 30 minuti. Non è affatto trascurata per quanto riguarda i collegamenti, anzi è particolarmente privilegiata per il motivo che spiegheremo più avanti. Due sono i grandi traghetti che viaggiano anche quando il mare è molto mosso (fino a 8 nodi Beaufort): La Ierapetra della Lane e il Proteus della Car Ferry. Quest'ultimo, nel 2006, partiva da Rodi alle 16 e arrivava nell'isola dopo le 20 del giovedì: il sabato partiva alle 8 del mattino da Rodi per arrivare alle 12 e 30. Quello delle 20 riparte subito per Rodi, l'altro dopo qualche ora. La Ierapetra partiva alle 8 da Rodi per arrivare alle 12 e 30 a Kastellorizo. Ripartiva alle 17 per essere a Rodi alle 22 e 30, permettendo così ai turisti che alloggiavamo a Rodi il tempo per una breve visita dell'isola al prezzo di 34 euro e 20 cent (17,10 per tratta). I traghetti servono l'isola fino alla fine di ottobre. I due aliscafi della stessa compagnia: Dodekanisos Expre e Dodekanisos Pride, impiegano poco più di due ore. Partono da Rodi il lunedì e il mercoledì verso le otto del mattino. Costano circa il doppio del traghetto. Il servizio è sospeso il 20 settembre. A quel punto vale la pena prendere l'aero che tutte le mattine parte alle sette da Rodi per arrivare a destinazione dopo 40 minuti. Prezzo politico, sempre per lo stesso motivo (25 euro). Da Kastellorizo parte alle 8, giusto il tempo per lo sbarco e l'imbarco. L'aereo non viaggia il martedì e il giovedì. Il servizio è garantito tutto l'anno.


Castelrosso


Moschea

Carla e Pierluigi Gaianigo luglio 2012: Da Rodi alzataccia e aereo per Kastellorizo (ore 6; 45 euro il volo; l’aereo non è giornaliero!). Arrivati dopo 25 minuti, rimaniamo in attesa del taxi (uno solo; il servizio bus è stato soppresso).

Emilio Barenghi - agosto/settembre 2009:"La scheda di Kastellorizo è ben fatta e aggiornata, poche le news, gli orari delle navi cambiano tutti gli anni e a tale proposito non saprei se vale proporli,comunque eccoli:
da RODI P A
martedi, Diagoras BLUE STAR 10,15 15
merc/gio Proteus ANES 09 13,40
sabato Proteus ANES 13,35 18,15 la ripartenza dopo 15/20 minuti.
L la Diagoras ha sostituito la Ierapetra i catamarani della Dodekanisos anno 09 non facevano servizio".

Piacerà a.. , non piacerà a… (commento sintetico)

L’isola è diventata famosa dopo la proiezione del film Mediterraneo. A proposito di quest'ultimo consigliamo la lettura del libro che lo ha ispirato: " S'agopò" (ti amo) di Renzo Biasion, che racconta un'esperienza vissuta nell'isola di Creta. E' stata scelta Kastellorizo poiché al regista del film sembrava più adatta per la scenografia.
Era già conosciuta agli amanti delle isole greche che cercano climi particolari e località sconosciute dal turismo di massa. L’isola piccola, lontana e particolarmente calda nei mesi estivi potrebbe non piacere a chi soffre di claustrofobia. Il periodo migliore per visitare Kastellorizo è la primavera o settembre. In quest'isola la fioritura è eccezionale.


la casa del film


Castelrosso dalla scalinata per Ag. Giorgios


Basta qualche giorno di permanenza nell'isola per scoprire che ci sono molti nostri connazionali che non riescono a fare a meno di trascorrere le vacanze tutti gli anni a Castellorizo. Sono ben 27 (al settembre 2006) gli italiani che hanno comprato casa nell'isola. Fra costoro grandi imprenditori (Fiorucci dei salumi e il padrone della VAPE sono i più conosciuti). Si dice che la casa di Fiorucci sia costata 1.500.000.000 di vecchie lire. Sicuramente Meghisti suscita grandi entusiasmi, nonostante l'assoluta mancanza di spiagge. Al di là del film ormai dimenticato, cosa la rende tanto attraente da far ritornare puntualmente ogni anno, magari ogni tanto con una puntatina extra per natale e capodanno ? Qual'è il suo fascino ? Abbiamo cercato di capirlo osservando e parlando con alcuni simpatici habitué romani che non si possono fare a meno di notare e sentire durante il passeggio serale. C'è chi non si perderebbe per nessuna cosa al mondo la traversata mattutina a nuoto del porto(che peraltro è assolutamente vietata), dall'Hotel Meghisti ala Moschea; c'è chi gioisce correndo per lo splendido sentiero che porta alla chiesetta di Ag. Stefanos, dove si fa il più bel bagno dell'isola; c'è chi semplicemente rimane abbagliato dalla bellezza del porto e non riesce a saziarsi della sua atmosfera rilassante. Per quanto ci riguarda siamo rimasti impressionati dalla varietà e dalle possibilità che un' isola così piccola può offrire. Un numero incredibile d'escursioni per vecchi sentieri, tanto da farla sembrare molto più grande di quello che è. Si attraversa l'isola da un capo all'altro cercando i passaggi, scoprendo monasteri, terre coltivate, le fertili terrazze, oggi incolte, ma che un tempo (quando non c'erano i traghetti) riuscivano a procurare buona parte del cibo alle migliaia di abitanti che risiedevano nell'isola. Le escursioni in barca nella città di Kas in Turchia con il suo grande mercato all'aperto, quelle all'isola di Rho, alla grotta blu o tutt'intorno all'isola. La semplicità e l'atmosfera di un ottimo pranzo nella taverna sotto i platani di Chico Magiafi sotto lo sguardo immobile di Despina Achladioti, la signora di Rho, l'ultima eroina di Castelrosso, che continuò fino alla morte ad alzare la bandiera dell'Ellade per dimostrare ai turchi che quest'ultimo scoglio era ancora abitato. L'isola merita sicuramente una visita prolungata e non di qualche ora, perchè più la si vive più la si apprezza.

Lorenzo Interbartolo - luglio 2013
Così vicina alla costa turca che si direbbe una prosecuzione dei paesaggi della zona di Kas. Niente di più sbagliato : Kastellorizo esprime subito tutta la sua grecità (…si può dire ?) già con l’arrivo nel grazioso porto. Colori, luce e mare non lasciano dubbi anche se vi bendassero e vi portassero qui a vostra insaputa riconoscereste subito l’atmosfera inconfondibile.
Siamo stati quasi venti giorni a gironzolare per le coste turche ma se mi chiedessero cosa mi è piaciuto di più di questa vacanza devo per forza ricordare questa gita di un giorno.
Emozionante anche l’incontro con le tartarughe nel porto. Ci hanno detto che prima erano cinque e, per colpa dei pescatori, ora sono tre (n.d.r: fra pescatori e ambientalisti i rapporti non sono buoni. Le associazioni dei primi continuano a sostenere che le Careta Careta e le foche monache sono una delle cause principali della riduzione della fauna ittica, dimenticando bombe e reti a strascico).


Fuori dal golfo - colori del mare


Ingresso porto


Zona del cimitero


Veduta sulle isole


L’interno dell’isola offre serenità e paesaggi a dir poco mozzafiato : le case color pastello sembrano pitturate di fresco. Ovviamente ci sono anche quelle dall’aria abbandonate o meglio più dimesse. Tristezza per quella che doveva essere la bella chiesa di Ag. Giorgios.
Obbligatoria la sosta alla taverna del film “Mediterraneo” e, per quanto non vorresti fare il turista, ne sei comunque attratto anche per scambiare due chiacchiere con il semplice titolare che ci mostra orgoglioso le foto alle pareti durante le soste delle riprese nonché un quadro con un noto politico velista passato di lì.
Un bagno ristoratore nella zona del piccolo e grazioso cimitero conclude la curiosità repressa da tempo di mettere i piedi su questo bellissimo scoglio che avrebbe meritato qualche giorno in più di permanenza per esplorare anche i suoi sentieri.
Accontentiamoci così.


Claudio Paoloni aggiorna l'isola nel settembre del 2011: "Non so ancora bene se la Turchia era solo il pretesto per andare a Kastelorizo o se, visto che eravamo in Turchia, siamo andati a Kastelorizo. Fatto sta che nel corso della vacanza abbiamo più volte rischiato di abbracciare l'eresia e più volte ci siamo vicendevolmente divisi e minacciati di espulsione per alto tradimento nei confronti della grecità. In effetti la Turchia e i turchi ci hanno offerto piacevoli sorprese. Gente ospitale e davvero gentile, cibo buono e a basso costo (il pesce soprattutto), siti archeologici fantastici e donne bellissime. A dire il vero la presenza massiccia di visi pallidi english speaking, ma anche delle orde russe che sono ormai presenti un po' dappertutto, hanno purtroppo inquinato gran parte della costa che ha perso un po' di autenticità. Il territorio è disseminato di quei villaggi e condomini che da Bodrum ad Antalya sono ahimè merce comune, con ancora qualche felice eccezione (Dalyan per esempio). Ma poi la settimana trascorsa a Kastelorizo ha risolto le nostre contraddizioni e ci ha ridato quel senso di appartenenza che mette d'accordo ragione e sentimento".

Ambiente

Non ci sono sorgenti. L’acqua arriva con la nave cisterna da Rodi. E’ necessario ridurre i consumi al minimo. Ambiente incontaminato, acque limpide. E’ una delle rare isole in cui si può fare il bagno al porto, ma non verso il fondo, dove purtroppo non è andata persa la cattiva abitudine di buttare rifiuti in mare. L'aeroporto è collegato al capoluogo da una strada asfaltata lunga circa quattro chilometri. Dalla parte opposta, un'altra strada raggiunge la parte alta di Kastellorizo, Chorafia, dove un bivio divide l'asfalto in due parti: per scendere subito al porticciolo di Mandraki o per raggiungere il punto più lontano, la centrale elettrica (due chilometri dal porto).
Ma qualcosa che non va c'è sempre e per un'isola senz'acqua è alquanto grave aver costruito, accanto alla pista dell'aeroporto, una fragma (bacino di raccolta dell'acqua piovana) con il buco... Utilizzata solo per qualche mese e mai riparata, il buco c'è, ma non lo si trova e la nave da Rodi continua a portar acqua. Un assiduo frequentatore dell'isola ci ha raccontato che per un certo periodo un italiano che risiedeva nell'isola è stato eletto nella giunta comunale dell'isola. Ambientalista convinto è riuscito a spuntare l'interruzione della pesca nel mese di maggio (periodo di riproduzione) che ancora oggi pare venga rispettata.
Claudio Paoloni settembre 2011 "C'è un nuovo dissalatore proprio sotto il castello, all'ingresso di Mandraki lungo il “sentiero a mare”, che però, si dice, non soddisfi le esigenze soprattutto estive, anche se non è infrequente vedere abbondanti innaffiature del verde, pubblico e privato"


zona coltivata


l'altopiano sotto il vigla

Emilio Barenghi - agosto/settembre 2009" Ha dell'incredibile ma è vero:a Meghisti è impossibile godere dei colori del tramonto,essendo ad anfiteatro è circondata dalle colline,per la visione decidiamo con una semplice passeggiata di un paio di km sulla bella strada asfaltata che porta all'aereoporto e senza il patema d'animo per un rientro con le prime ombre della notte. Arrivati sul promontorio nel miglior palcoscenico di osservazione,sorpresa!!! una bella discarica, auto comprese.(vedi foto) Nello stesso punto che nel famoso film che ha fatto conoscere (purtroppo) Kastellorizo al mondo intero, la scena del tramonto è immortalata per ben due volte. Problema comune di tutte le isole,almeno qui i rifiuti non li bruciano, con le conseguenze che ben conosciamo, ma altre isole hanno almeno il buongusto di andarli a nascondere in posti molto inpervi e lontani".



Dopo la brutta notizia una bella e anche questa ha dell'incredibile,una autentica rarita',giro il Mediterraneo da tanto, previlegiando posti isolati e dimenticati,ma mai mi era capitato di trovare tartarughe Carretta Carretta aggirarsi nel porto,Kastellorizo è talmente magica che succede anche questo e non solo, poco lontano dalla civilta', vedi le foto per i meravigliosi incontri che ti possono capitare.

 

Cultura

Capoluogo dell’isola è la città di MEGHISTI, l’altro nome di KASTELLORIZO. "Meghisti" significa " la più grande " delle nove isole che costituiscono il piccolo arcipelago.
All’imbocco del porto, uno di fronte all’altra, s’incontrano l’Hotel MEGHISTI e la MOSCHEA (quest’ultima, in origine, era una chiesa che i turchi trasformarono in moschea nel XVIII secolo). Sopra la moschea una piccola fortezza rettangolare ospita il museo archeologico.
Le facciate delle case mantengono l’impronta neoclassica e furono costruite nel periodo di maggior splendore dell’isola, a cavallo del 1900, quando contava 17.OOO abitanti. Un numero incredibile di persone, rapportato all’estensione dell’isola, che viveva sfruttando la straordinaria posizione strategica verso oriente. Salendo i gradini dietro la banchina del porto non ci si rende più conto (a differenza di vent'anni fa) dei danni provocati dalla guerra nel 1943. Negli ultimi anni c'è stata una corsa a ricostruire le case, dovuta ad un boom di richiesta. Alla fine di settembre i cantieri si aprono e si fermano solo all'inizio della successiva stagione.



Castelrosso porto


Lungomare verso Hotel Meghisti


La chiesa di Ag. Giorgios a Chorafia


Ag. Nikolaus


La chiesa di Ag. Nikolaos è situata sulla sommità del promontorio roccioso che separa l’insenatura del porto dalla baia di Mandraki. Sopra la rocca dei Cavalieri di San Giovanni, Castel Rosso, costruito sopra una fortezza ellenistica. Si nota la grande torre, parti della cinta muraria e altre due torri minori. Si sale dalla Moschea o da Chorafia.
I tre centri abitati: Meghisti, Chorafia e Mandraki, in realtà formano un unico insediamento. Dalla zona del porto, Meghisti, a Chorafia, la collinetta appena sopra il porto, c'è una leggera salita di dieci minuti a piedi. Mandraki e a cinque minuti di discesa da Chorafia. Insomma è tutto lì.
Da Meghisti si può raggiungere Mandraki senza passare per Chorafia, seguendo lo stupendo sentiero che partendo dalla Moschea aggira la costa. C'è anche qualche piccola piattaforma di cemento per un tuffo in mare. Consigliamo questo bel percorso per visitare la tomba Licia, perfettamente conservata.


Chorafia


Mandarki



Chorafia e Mandraki dispongono di un numero limitato di abitazioni. Nella prima c'è stato un tentativo mal riuscito di costruzione di case popolari. Il costruttore, per risparmiare, visto che erano case popolari, non ha armato a sufficienza il cemento. Ora sono lì, all'inizio della strada per Nifti, l'estrema parte est, dove c'è la centrale elettrica, in attesa di demolizione. Chorafia comprende i pochi edifici intorno alla grande piazza, dove i platani fanno ombra alla taverna Platania e alla statua della signora di Rho, la scuola, una chiesa nuova, dedicata a Ag. Kostantinos e un'altra grande e vecchia, intitolata a San Giorgio. A nostro avviso la chiesa più interessante dell'isola.
Paoloni 2011: "La chiesa di Ag Ghiorgios è dismessa ed in penoso stato di abbandono".
Anche Mandraki (luogo dello sbarco nel film Mediterraneo) ha un certo fascino, nonostante l'aspetto dimesso, le acque paludose ed il il dirimpettaio cimitero.
Non si può fare a meno di menzionare l'atmosfera serale che si vive nell'isola. I tavolini delle taverne e le luci che si specchiano nell'acqua, il passeggio quasi incolonnato lungo lo stretto marciapiede che separa le case dal mare (o dai tavolini). Un percorso da compiersi quasi a senso unico, senza tanti su e giù, poichè dalla Moschea all'Hotel Meghisti la distanza è di quasi un chilometro, quanto basta per digerire un po' prima di andare a letto.

Storia

Pare che l’isola fosse abitata già nel neolitico. Sicura è invece la presenza dei Dori nell’XI secolo a.c. Poco si conosce del periodo ellenistico. Sicuramente era annessa a Rodi dato che nell'isola si usava la stessa moneta. Anche nel periodo romano e medioevale la sua storia fu strettamente intrecciata a quella di Rodi. Nel 1306 i Franchi la cedettero ai Cavalieri di S. Giovanni. Il Grande Maestro Ferdinand d’Heredia fece costruire il castello.
L’isola fu donata nel 1450 dal papa Nicola II al Re di Napoli, Alfonso V di Aragona. Poi il dominio turco, interrotto spesso dalle incursioni veneziane che riconquistavano l’isola per brevi periodi. Nel XIX secolo Castel Rosso era conosciuta per i suoi depositi di carbone e i cantieri. Costituiva un importante punto d’appoggio per raggiungere la porta d’oriente. Le navi erano messe a punto e ripartivano. Partecipò alla guerra d’indipendenza greca contribuendo con una discreta flottiglia di imbarcazioni, ma rimase in mano turca. Dal 1913 al 1915 una sollevazione la unì per due anni alla madre patria. Poi arrivarono prima i francesi, fino al 1921, e poi gli italiani che vennero cacciati dagli inglesi nel 1941 per un breve periodo, ritornarono fino al settembre del 1943, quando l'isola fu la prima del Dodecanneso ad essere liberata. I successivi bombardamenti tedeschi costrinsero gli abitanti dell'isola a rifugiarsi a Cipro e in Palestina. Nell'estate del 1944 l'isola fu completamente distrutta da un incendio. Ancora oggi i vecchi abitanti accusano gli inglesi. C'è chi dice per nascondere malefatte e le ruberie. Altri sostengono che i tedeschi bruciarono le case per lasciare terra bruciata agli inglesi. La prima ipotesi sembra la più valida, alla luce del fatto che gli inglesi a guerra finita vendettero le proprietà terriere al bazar di Cipro agli stessi proprietari. Ciò accadde poichè lla sorte di Kastellorizo non era ancora stata decisa. Gli inglesi infatti valutarono per un lungo periodo di tempo a chi conveniva consegnare l'isola: ai turchi o al nuovo stato greco? La decisione definitiva fu presa solo nel 1948.
L'ultimo eroe dell'isola è stata la Signora di Rho, alla quale è stata intitolata la piazza di Chorafia con tanto di busto di bronzo. Verso la fine degli anni 90, qualcuno se lo ricorderà, una piccola isola greca disabitata saltò alla ribalta, poichè era stata occupata da truppe turche che avevano addirittura innalzato il loro vessillo. E' evidente che se l'Achladioti aveva alzato, fino alla morte, la bandiera nell'isola di Rho, tutte le mattine, non poteva che diventare un'eroina. Altra cosa se l'alza bandiera era eseguito dai turchi su uno scoglio sconosciuto, ma di proprietà greca. Seguirono vibrate proteste internazionali da parte delle autorità greche, ma i turchi non cedevano. Fu così che dopo mesi di trattative con l'avallo dell'Unione Europea si arrivo ad un accordo per le piccole isole abitate vicine alla costa turca (che naturalmente comprendeva anche Kastellorizo). Se una di queste isole cadeva sotto i 200 elettori sarebbe passata all'amministrazione turca. Dopo l'accordo la popolazione di Kastellorizo ebbe un forte incremento che ancor oggi continua. La popolazione residente odierna è di circa 240 abitanti, ma gli elettori dell'isola sono quasi trecento. Nelle liste elettorali sono stati inclusi i vecchi immigranti e anche qualche italiano diventato residente. La Signora di Rho è stata sostituita da una guarnigione armata che ogni mattina esegue la stessa operazione di alza bandiera e anche in altre isole fino a qualche anno fa disabitate ora c'è una guarnigione per l'alza bandiera. E' il caso dell'isola di Farmakonissi, a nord est di Arki, dove il postale del Dodecanneso fa una fermata per il cambio della guarnigione.
Aggiornamento alla storia recente di Claudio Paoloni (2011) "Il 15 settembre 1947 è il giorno della annessione ufficiale alla Grecia. Festeggiata quest'anno con l'arrivo di una corvetta militare e della delegazione governativa. Un “pater ave gloria”, un fischio di sirena e la festa era finita Nel 2011 la nave francese Dignité-Al Karama, l'unica nave della Freedom Flotilla II che riuscì a raggiungere Gaza per portare aiuti alimentari alla città assediata, fece rifornimento di combustibile a Kastelorizo. L'arrivo della nave fu salutato con particolare calore dalla popolazione in ricordo dell'accoglienza che gli abitanti dell'isola trovarono a Gaza durante la II guerra mondiale".

Archeologia

Il museo Konaki, appena sotto il Castello, era il quartier generale dei turchi, è stato inaugurato nel 1984. Raccoglie in 4 stanze oggetti e reperti che risalgono ai differenti periodi storici a partire dal periodo licio fino al XX secolo: terrecotte, monete, oggetti di rame del IV secolo a.c. (periodo Licio), reliquie votive licie, un'anfora del terzo secolo a.c., un'interessante statuetta del periodo ellenista, donna con il serpente, una testa di marmo, nella prima stanza. La seconda è dedicata al periodo bizantino fino al XIII secolo con affreschi e oggetti trovati nelle chiese del Paleokastro. L'ultima invece riguarda il passato recente con foto e oggetti relativi all'agricoltura e alla pesca delle spugne. Visita gratuita, ma divieto di fotografare.


Facciata tomba Licia


Tomba licia: interno


Paleokastro


Tomba Licia gemella ad Ag. Giorgios


Sul sentiero lungo mare che dalla Moschea conduce a Mandraki s’incontra una Tomba licia del periodo ellenista, indicata da un cartello. E' ben conservata. Altre due tombe licie, chiamate le tombe gemelle, sono accanto al Monastero di Ag. Giorgios. Risalgono al IV secolo a.C. Siamo riusciti a trovare l'entrata solo di una. Basta girare le spalle al grande olivo davanti al monastero per vedere il cancello d'ingresso. Peccato che qualcuno abbia usato la tomba per farne una discarica di bottiglie di plastica. Abbiamo fatto un reclamo in Comune, ma dubitiamo che sia stato preso in considerazione.
Ad un chilometro dalla città, sorge il PALEOKASTRO. La piacevole passeggiata (vedi nel capitolo delle escursioni) permette di incontrare un gruppetto di candide chiesette. La fortificazione a protezione dell’antica città risale al V secolo a.c. Si nota la lunga cinta muraria e la torre orientale d’accesso e
all'ingresso la necropoli.

Servizi

Prefisso telefonico 22460
Due agenzie: una sul lungomare, Dizi Tours and Travels (biglietti per il Proteus); la seconda, Papoutsis Travel Agency, tel. 70630-49356-49281, cell. 6937212530, fa biglietti e da informazioni per la Ierapetra, i catamarani, Olympic e Aegean. Si trova nella piazzetta interna nella zona del forno. Dispone di stanze e appartamenti turistici propri e di altri affittacamere.
Sportello della Banca Nazionale con bancomat nella parte centrale del porto. Telefoni a scheda. Medico nel capoluogo. La posta è poco prima dell’Hotel Megisti.
La cartina dell'isola viene distribuita gratuitamente dall'agenzia Papoutsis. Guida alle escursioni a piedi scritta da Marina Pitsonis in lingua inglese, si compra al tabacchino del porto . Contiene la cartina dell'isola e quelle relative alle 12 escursioni proposte. Consigliamo l'acquisto.
C’è solo un servizio bus per l’aeroporto che è affiancato da un taxi..
Numeri telefonici utili: aeroporto 49238, Autorità Portuale 49270, Polizia 49333, Municipio 49269-49232, Medico 49267.

Sergio Servadio giugno 2007: "Prima del porto cè un locale - gelateria con accesso ad internet di nome “Radio cafe” aperto da poco e gestito da una gentile ragazza olandese con il suo compagno greco originario delle Meteore.
L’escursione a Kas l’ho effettuata con il “Marco Polo” di Georgios del Little Paris. Come già nel evidenziato nel sito lui vuole sempre essere il primo. Curiosità: l’escursione a Kas l’ha fatta anche l’olandes
e del radio cafe che portava la propria gattina a sterilizzare (dopo due parti plurimi) da un veterinario turco evitando così il lungo trasferimento a Rodi (compreso l’obbigato pernottamento)".

Acquisti

Non abbiamo visto nulla d'interessante da comprare. Non ci sono tracce di prodotti locali. Gli unici acquisti interessanti riguardano i fumatori, ma qui occorre aprire una parentesi per spiegare come funziona il duty free di Kastellorizo, situato nella parte destra del porto (guardando il mare). Troverete macchine fotografiche digitali, radio, dvd e altri prodotti elettronici che però non ci sono sembrati particolarmente convenienti. Infatti l'acquisto di questi prodotti e libero. Le sigarette, invece, che è il prodotto più richiesto, sottostanno al controllo doganale. Si fa per dire ! Per acquistarle è necessario andare all'estero ovvero in Turchia con uno dei tre - quattro barchini che almeno due volte la settimana portano turisti e residenti a Kas in un'oretta di viaggio. L'elenco dei partenti viene fornito dalle barche al Duty Free circa un'ora prima della partenza per permettere l'acquisto delle sigarette, massimo una stecca a persona. Queste ultime sono consegnate al capitano della barca che le nasconde nel solito posto. Al ritorno, prima dello sbarco, arrivano i doganieri per il controllo. Pesano la frutta e la verdura portata dai residenti, generi che sottostanno a limiti d'importazione. Altri generi alimentari, il formaggio per esempio, sono addirittura vietati. Si rischia la confisca. Naturalmente nessuno passa davanti ai doganieri con le stecche di sigarette comprate all'andata. Finito il controllo ognuno va per la sua strada. I barchini vanno nelle aree del porto a loro riservate, e turisti e residenti, con occhiate di complicità, fingono di recarsi ai rispettivi domicili. Ma non è così perché dopo una decina di minuti, il tempo per andare a piedi nel posto dove sono ormeggiati i barchini, gli interessati si presentano al capitano del caicco per chiedere il malloppo. Non sappiamo se il doganiere tanto ligio nel pesare frutta e verdura sia al corrente di quello che succede tanto spudoratamente o che finga per qualche interesse oppure che questa sia la prassi necessaria per aggirare la normativa in modo legale. Un po' come accade da noi nei casi di evasione fiscale legalizzata, la cosiddetta elusione fiscale. A proposito di quest'ultima vi sfidiamo a ricevere uno scontrino fiscale nelle taverne, nonostante l'obbligo riguardi tutta la Grecia. Nelle altre isole non c'è bisogno di chiederlo, a Kastellorizo non te lo danno nemmeno se lo chiedi in ginocchio, anzi con aria di sfida ti invitano ad andare alla polizia.
Forse anche per questi motivi gli italiani acquistano casa in quest'isola. Che stia per diventare un paradiso fiscale ?
Merita una visita l'interessante negozio di antiquariato nella piazza della Chiesa.
Paoloni 2011: "La traversata da/per Kas dura 20 minuti con i traghetti della Meis Express (20 €), mezz'ora con le barche dei “capitani” (25 €)"

Dove si dorme

A Mandraki un aborto di camping imbruttisce una graziosa pinetina nella quale nascono crochi giganti. L'area è recintata, c'è una costruzione fatiscente in attesa di demolizione, ma in compenso le piazzole sono tenute bene.
Il signor Papoutsi, titolare dell'omonima agenzia turistica, nominata nella sezione delle informazioni, ci ha spiegato che i prezzi degli alloggi variano in base alla distanza dal mare. Ci ha mostrato un album con le fotografie di gran parte delle disponibilità.
" Per questa ci vogliono 70 euro al giorno in bassa stagione e 120 in alta perchè è fronte mare, per quest'altra invece ne bastano 40 anche se l'appartamento è un bilocale e forse è meglio arredato, ma è dietro con poca vista, la gente non lo vuole. Quel che conta è la posizione, la vicinanza del mare". Naturalmente si riferiva alla vista porto più che alla vista mare.
Pressappoco questo è stato il suo discorso e sicuramente Papoutsis non ha tutti i torti. La moda corrente che spinge la gente in quest'isola pretende la camera sul porto per bearsi in qualsiasi ora del presepe marino.
Noi invece cominciamo dalle strutture più economiche, cioè da quelle fuori dal porto, in località Chorafia e Mandraki.
Ci siamo trovati benissimo a Chorafia dal sig.Magiafis Parasko, titolare della struttura PANORAMA, 30 euro a notte per un monolocale con angolo cucina e un bel balcone vista mare di Mandraki e probabilmente se tornassimo ripeteremmo la stessa scelta. E' una soluzione comoda e tranquilla, spartana quanto basta. Chiede 45 euro in alta stagione. Dispone anche di camere spaziose con vista allo stesso prezzo. Telefono 49098, cell. 6939 337596 per parlare con Parasko (parla solo greco) mentre al 49319 risponde il padre che ha studiato italiano alla scuola fascista e se lo ricorda molto bene. Anche Barenghi(2009) conferma: "Mi sono trovato benissimo al Panorama ma i 45 euro in alta stagione sono diventati 60"
Una buona impressione l'abbiamo avuta dagli appartamenti di IRINI PANIGHIRI, sempre a Chorafia a pochi passi dalla Taverna Platania, proprio di fronte alla bella chiesa di Ag. Giorgios. Chiede 30-35 euro a notte per due persone. Non c'è vista mare, tutt' al più vista piazza della Signora di Rho, ma in compenso i monolocali sono spaziosi , ben arredati e puliti. Telefono 49309.
Se ci si accontenta della vista mare Mandraki segnaliamo MANDRAKI PARADISE, due belle strutture in stile nuovissime. Sono visibili in internet al sito www.mandraki.gr, tel. 49006, cell.6977776927 oppure fuori stagione al 22410 93066. Affitta anche per tutto l'anno o per stagioni. Chiede poco per quel che offre. Da 70 a 100 euro al giorno per due persone e da 70 a 120 euro per quattro persone. Antonio, così si chiama il simpatico titolare, dispone di quattro bellissimi appartamenti arredati in stile e forniti di tutto punto. Più che per le vacanze sembrano appartamenti per risiedere stabilmente, come a casa propria. La metratura è ampia e disposta su due piani. C'è perfino la TV satellitare e internet. Erano occupati da australiani, ma Antonio ha approfittato della loro assenza per mostrarceli. Siamo rimasti sbalorditi. Naturalmente la prenotazione è quasi d'obbligo. A Mandraki non c'è nessun'altra struttura.
Veniamo agli appartamenti del Porto cominciando dall'estremità Nord.
L’HOTEL MEGISTI , tel. 49272, 49219, fax 49221 è considerato il miglior albergo dell’isola. Dispone di una trentina di camere con servizi, quasi tutte provviste di balcone con vista mare. In bassa stagione chiede 70-80 euro per la doppia con vista , in alta stagione si raggiungono i 120 euro. Il complesso si presenta molto bene, ma siamo rimasti delusi dalle stanze, pensavamo di trovarle migliori invece ci sono apparse molto vissute e piuttosto piccole.
La pensione Kristallo, accanto al Meghisti, dispone pochissime camere, é diventata famosa per aver ospitato nel 1990 alcuni attori del Film "Mediterraneo" è gestita da una francese che chiede pressappoco le stesse cifre del Meghisti. E' sempre piena.
KASTELLORIZO APPARTAMENT, tel. 49044, un'altra soluzione cara, chiedeva 90 euro a fine settembre. Dispone di appartamenti che si affacciano sul mare con sdraie personali nello spazio privato a tre metri dall'acqua. Appartamenti spaziosi, puliti, ben arredati, la migliore soluzione che abbiamo visto .. e anche la più cara.
Paoloni 2011: "VILLA KASERNA non esiste più. Al suo posto, in coabitazione, le poste e la polizia ”protetta” da un mefitico e aggressivo cagnaccio".
Nella piazzetta centrale del porto ci sono tre strutture:
POSEIDON, tel. 49257 - 49243, ci si può rivolgere al Caffè Stratos, poco più avanti, stessa proprietà, sito www.castellorizo-poseidon.gr . Non abbiamo visto gli appartamenti erano occupati. In settembre la richiesta era di 40 euro. Tutte le soluzioni (studios) hanno poca vista mare;
PALMERIA, tel.49282, un bell'edificio a lato del Poseidon. Il proprietario è lo stesso della Taverna Piccola Parigi e del caicco Marco Polo, in perenne competizione con i proprietari delle altre barche. Solo camere con zanzariere, pulite e balconi piccoli. Non le abbiamo visitate.
KARNAGHIO, tel. 49266, stesso proprietario della Taverna Athena. Dispone di camere con poca vista, non sappiamo come sono.
Nella parte interna del porto, senza vista mare c'è l'HOTEL AEGEAN, tel. 49066, dispone di camere abbastanza spaziose e spartane. Non ci ha fatto una grande impressione. Prezzi bassi (30 euro).
Quelle elencate non sono tutte le disponibilità esistenti nell'isola, ma non ne mancano molte. L'isola non dovrebbe superare i 200 letti, ma già nel prossimo anno almeno tre nuove strutture dovrebbero aprire i battenti.

Aggiornamenti di Carla e Pierluigi Gaianigo luglio 2012
in albergo al Mediterraneo (ex pensione Kristallo), prenotato in anticipo. Camera con vista al primo piano, curata nei particolari, senza AC ma con ventilatore da soffitto silenzioso. Colazione super. 100 euro a notte! E’ tanto, ma per 3 notti si può fare, soprattutto se si ama il “presepe marino”.
E poi fai il bagno sotto casa quando vuoi e, se sei fortunato come me, puoi anche nuotare vicino ad una enorme tartaruga carretta. Nota dolente: il frigo non funziona e la discoteca del minareto disturba il sonno notturno.
Antonis, del Caronte, è anche il proprietario degli appartamenti “Mandraki paradise” nel porto omonimo. Già segnalati nel sito, visti anche da noi, sono veramente super. Nuovi, ben arredati, non manca niente (sono poco greci!). Per 2/4 persone vuole 60/70/80 euro al giorno, rispettivamente in Giugno/Luglio/Agosto con sconto per chi si ferma almeno 15 giorni. Ma il porto e l’acqua di Mandraki non sono così belli come quelli di Meghisti.

Aggiornamenti di Claudio Paoloni (settembre 2011" MEDITERRANEO è la splendida, raffinata dimora della signora Marie Rivalant, un architetto francese che affitta curatissime suite da 70 a 140 €. E' situata subito prima dell'hotel Megisti http://www.mediterraneo-megisti.com/index.htm Asimina è la pensione del kapetan Nikos (vedi escursioni) di cui il simpatico assistente Stavros parla gran bene. Tel. 2246 049361
Ho dormito da GHIORGOS che affitta uno studio un po' sacrificato al piano terra e nei piani superiori due splendide matrimoniali e singole/doppie più spartane. La matrimoniale costava 35 € a settembre. Tel. 2246 049248 cell. 6974116980. Parla un ottimo inglese

Sergio Servadio giugno 2007 "Ho alloggiato presso la casa di MONICA E DEMIAN (www.kastellorizo.de) che si trova in una viuzza dietro il parcheggio dei taxi. Avevo a disposizione una bella entrata (con il frigorifero) in cui si ci può preparare la colazione, un bagno e due camere (una matrimoniale e una con due letti singoli). Ho pagato in giugno € 30 (ero solo). I titolari, sulla quarantina, sono anche proprietari del gift shop Caretta. Lui è greco ma ha vissuto in Australia e quindi parla un inglese fluente, lei è tedesca che si diletta di fotografia ed è la coautrice del calendario dell’isola 2007-2008".

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Dove si mangia

Le taverne del porto stanno prendendo una brutta piega. Non che si mangi male, ma abbiamo avuto l'impressione, con qualche eccezione, di una certa trascuratezza, simile a quella che si riscontra nei locali troppo turistici. Insomma per il momento si bada più al sodo, a quest'ultima parola si può aggiungere tranquillamente una "l". Pochi i piatti tipici della cucina greca e quelle poche "mageriftà" senza anima. L'unica eccezione è la taverna "Platania" quella del film "Mediterraneo". Ottimi jemistà, moussakà e dolmades anche se alla foglia di vite sostituiscono quella della verza. Pesce lo cucinano raramente, ma almeno anche i piatti di carne sono ben curati. Parere di Emilio Barenghi:" Pacho della taverna Platania non c'è piu' e con lui si è persa la memoria vivente dei mesi trascorsi dalla troupe di Mediterraneo,con i suoi racconti e l'album fotografico, pero' la sua taverna resta l'unica con il menu', atmosfera , frequentazioni ,alla greca e resta sempre la mia preferita".
Nella Foto la Taverna Platania a Chorafia. Soddisfatto anche S. Servadio (2007)
Nel 2011 conferma Claudio Paoloni "Platania vince alla grande la sfida gastronomica dei ristoranti dell'isola ed è incredibilmente la meno frequentata forse a causa della sua posizione un po' decentrata …... e lo sforzo di fare quattro gradini in più non è da tutti".
Fra quelle del porto si distingue la taverna Sidney, con piatti abbastanza curati. Il pesce lo andavano a comprare a Kas. Da provare (quando c'è) la zuppa di lenticchie. La specialità di " Piccola Parigi" è il pesce alla brace. Sono sempre ben forniti di pesce fresco, non sempre però ci è sembrato cucinato ad arte.
La taverna Athena, nella piazza centrale del porto, gode la fama di essere la migliore per il pesce, ma anche quella di essere la più cara. Paoloni (2011) conferma anche Athena : "Athena è davvero la migliore per il pesce, ma …... a caro prezzo!".
Non l'abbiamo provata. Non testata nemmeno Lazarakis, Akrothalassa e il Gyro me Pita (frequentato dai militari) che sta dietro, quello che una volta doveva essere il mercato del pesce. Ci scusino i soci se abbiamo provato solo tre taverne, ma da Platania si mangiava troppo bene. Del Gyro me Pita ne parla bene Paoloni (2011): "Se si vuol magiare souvlaki o …. suvlaki la Gyro me Pita ha davvero un bell'ambiente"
Paoloni (2011) segnala altri locali : "Ad una incollatura (da Platania) metterei Alexandra proprio al centro della baia, che dalla sua ha la opzione del pesce. La metzederia ...Old Story è economica, ed ha una vasta offerta di piatti, ma non fa gridare al miracolo.
Emilio Barenghi 2009 "Nel porticciolo di Mandraki ha aperto una nuova taverna dall'omonimo nome del porto,menu' e prezzi allineati a tutti gli altri, se non altro c'è molto spazio e non si sta vicini vicini con gli altri commensali come a Meghisti".

Escursioni e spiagge

Maledizione totale delle spiagge, assenti completamente. L'unica parvenza di caletta sabbiosa è a Mandraki*, ma l'aqua è bassa e il fondale algoso. Non viene certo la voglia di fare più di un bagno. Meglio prender posto dietro il campo di calcio**, poco più in là. Aciugamano sul cemento e tuffo dagli scogli. L'acqua dà più soddisfazione. La piattaforma di cemento di NIftis**, davanti alla rumorosa centrale elettrica è un po' meglio e meno frequentata, ma è disturbata dal ronzio della centrale. I posti migliori per fare il bagno al porto sono al Meghisti e nella minuscola spiaggia ombrata ancora più fuori o alla Moschea, dove un bar mette a disposizione sdraio e ombrelloni. Per la maggior parte degli habitué è il posto migliore, motivo per il quale ci esimiamo da ogni valutazione. Per noi il bagno migliore si fa a Ag. Stefanos***, sempre sugli scogli, ma con piattaforme abbastanza comode. L'acqua è sicuramente più limpida e pulita di quella del porto. Vista Turchia e le isole minori di Meghisti. Suggestivo e solitario il bagno a Navlakas***. Si prende il sole sul molo dei francesi. Un piccolo antro ripara un po' nelle ore più calde. Mare profondo, mette un po' di timore, ma presa un po' di confidenza con il posto si fa un bel bagno. L'isolotto di Stronghili caratterizza il panorama.
Leggiamo l'aggiornamento 2011 di Claudio sulla baia: " Molto bella la baia di Navakas, ma da evitare la lunga camminata per raggiungerla se l'obiettivo è una giornata di mare. La discesa al molo dei francesi è uno sfasciume di sassi ed il molo non è altro che un ripido muretto sul quale è difficile anche rimanere seduti perchè angusto e costruito con sassi aguzzi. Le poche ombre pomeridiane sono illusorie come una Fata Morgana. Non dico che è impossibile raggiungere l'acqua, ma salire e scendere è comunque cosa alquanto scomoda e non alla portata di tutti. L'alternativa, questa sì di soddisfazione, è farsi portare dalla barca sulla piatta scogliera dall'altra parte della baia. Noi siamo riusciti, in 6 persone, col passamano terracqueo a raggiungere dal moletto gli scogli di cui sopra, ma nell'impresa abbiamo lasciato “sul campo” qualche ferito. Il bagno nell'insenatura è davvero superbo, ma, almeno nel nostro caso, poco solitario vista la vicinanza della grotta azzurra: c'è sempre un Lele Mora in agguato col relativo panfilo a guastarvi l'umore".
Rimangono le Plakes, piattaforme dalla parvenza sabbiosa che escono dagli antri che si vedono all'uscita del porto. Ci si può arrivare a piedi, deviando sulla destra prima di Ag. Stefanos (non c'è sentiero). Occorre attenzione a scansare la vegetazione bassa e spinosa. Meglio mettersi d'accordo con uno dei quattro barchini che organizzano le escursioni. Ecco il parere di Claudio sulle Plakes: "Le baiette di Plakes altro non sono che le cave di pietra con le quali sono costruite le case del paese. Il colore e la liscia superficie le fanno apparire di marmo e danno l' impressione, viste dal mare, di essere di sabbia bianca. Ce ne sono per tutti i gusti e sono quasi sempre deserte anche perchè l'ombra compare solo nel primo pomeriggio e la pietra tende a surriscaldarsi nelle ore centrali. L'ottimo è mettere insieme il mattino a San Giorgio e il pomeriggio alle Plakes. Con un minimo di confidenza non è difficile convincere il barcaiolo (Stavros nel nostro caso) a farvi pagare i soliti 5 euro per il doppio servizio.)"
Claudio Paoloni aggiunge un uovo lid. "Dall'elenco delle spiagge manca clamorosamente quella più a portata anche se non si tratta di una spiaggia vera e propria: giusto fuori dal porto nell'isoletta di san Giorgio, intorno all'omonima chiesetta, c'è un terrazzamento, in gran parte attrezzato con ombrelloni e sdraio (3 €), che affaccia su un golfo chiuso e dunque ben protetto da ogni tipo di vento. Il posto è anche servito da un punto ristoro. Ottimo bagno e comoda atmosfera per una rilassata “immersione letteraria”. (5 € per il passaggio barca).
Sergio Servadio giugno 2007 "Per quanto riguarda i bagni ne ho fatti parecchi al porto profittando anche dei lettini e degli ombrelloni dell’hotel Meghisti che era ancora chiuso (per lavori di ristrutturazione presumo). Il miglior bagno comunque, come già detto, è a ag. Stefanos, dove vicino alla chiesetta c’è una postazione militare con un paio di soldati che vigilano attentamente il “nemico” turco".

Carla e Pierlugi Gaianigo hanno poco da aggiungere nel luglio 2012:
come segnalato nel sito, niente spiagge, ma il bagno lo puoi fare lo stesso: nel porto, nell’isoletta di Aghios Ghiorgos (il posto migliore, attrezzato), alle Plakes (dove si può arrivare in canoa, messa a disposizione dall’albergo; è un posto molto caldo, frequentabile dalle 18 alle 20; viste una volta, sufficit), ad Aghios Stefanos (non visto per mancanza di tempo). Tre giorni infatti sono pochi per questa isola, che ne merita almeno 6 perche offre numerose possibilità per escursioni a piedi (ma a Luglio c’erano 42 °C e mancava il vento!).
Il periodo migliore per visitare l’isola è fine Maggio, inizio Giugno per la fioritura. Ed è già caldo e si possono fare i bagni.
Il taxi boat è a chiamata quando vuoi. Arriva Antonis, il Caronte che per 5 euro ti porta alle “spiagge”. Il giro dell’isola, da fare, costa 20 euro. Si parte presto (per il caldo) alle 8,30 e si rientra per le 12,30. Visita alla grotta blu (si entra in barca; giù la testa!) e all’isola di Roh, dove vedi la tomba dell’eroina che ostinatamente alzava la bandiera greca di fronte ai turchi.


Plakes


Entrata alla grotta blu: giùla testa

 


Ag. Stefanos, il bagno più bello


La chiesetta di Ag. Stefanos


Bagno a Nifti davanti alla Centrale elettrica


L'approdo di Navlakas

Escursioni in barca
Il top turistico di Kastellorizo è la grotta PERISTA di TRIPA (detta anche Fokiali perché frequentata da foche monache o grotta blu) nella costa sud orientale, larga 45 metri, lunga 70 e alta 30. Il mare all’interno è blu e il sole viene riflesso dall’acqua sulle pareti. Si raggiunge in barca dal porto. Attenzione però per visitare la grotta occorre entrare a nuoto. L'ingresso è troppo piccolo, le barche non passano.
Sono quattro le barche che si contendono i turisti: il Marco Polo (il vecchio della Taverna Piccola Parigi), il più veloce, deve sempre arrivare prima; L'Ag. Kostantinos, il più grande e, a nostro avviso il migliore e più stabile; il Barbara e l'Anastasia che consiglio d'evitare per via del l vecchio burbero (e rompiballe) della Taverna Sidney che sparla in italiano del concorrente di barca e di taverna
Le altre escursioni sono: giro dell'isola, escursione a Kas all'isola di Rho.
A proposito dell'escursione in Turchia, vale la pena di approfittare del giorno in cui si tiene il grande mercato all'aperto. Formaggi (proibiti), frutta, verdura, imitazioni di oggetti griffati (maglie, borse, scarpe) con tanto di marchio falsificato. Una giornata movimentata, diversa da quelle che si trascorono a Kastellorizo. E' divertente anche girare per la città con i suoi negozi ben forniti e con oggetti artigianali interessanti (non solo tappeti). L'euro è accettato ovunque e non ci sono problemi di cambio, si riesce a spuntare anche quello più conveniente.


La moschea di Kas


Mercato all'aperto a Kas


Claudio Paoloni settembre 2011:"Le barche entrano nella grotta Perista a prezzo di una acrobazia da parte del pilota, che nel dare “tutto gas” deve star molto attento a non incocciare con la testa la parte superiore dell'entrata. E' ovvio che è di molta soddisfazione invece entrarvi a nuoto e possibilmente “in solitaria”. L'escursione a Rho, che ho fatto con l' Ag. Kostantinos“ del capetan” Nikos come parte del giro dell'isola, non è affatto “raccomandata”: l' insenatura non è male, ma risente delle frequentazioni non solo turistiche visto che c'è di stanza la strapelata guarnigione (come assomigliano per la poca marzialità agli italiani invasori del film di Salvatores!!) che oltre che tenere a bada i turchi, ha il compito quotidiano di alzare la bandiera sulla tomba della Signora di Rho. Povera Despina!! Quanto sporco dappertutto e che oltraggio, proprio sulla tomba, quelle “ciambelle” di plastica memoria di “omaggi” floreali ormai lontani nel tempo. Sarebbe molto meglio se i militari prima ancora che all' alzabandiera dedicassero un po' di energie alla pulizia".


Escursioni a piedi
Al Monastero di Ag. Giorgios
. E' la classica e fra le più spettacolari escursioni dell'isola, con dislivello di circa 160 metri, facile, tempo 2 ore andata e ritorno..con calma. Si parte all'iizio della strada per l'aeroporto, salendo per la bellissima scalinata bianca che fa parte del panorama di Kastellorizo. La si vede dal porto, basta alzare lo sguardo per chiedersi subito: dove mai andrà?
Conduce in una località che ha segnato la storia dell'isola, il Monastero di Ag. Giorgios. Dentro si nasconde la cappella di Aralambos. Arrivati alla vecchia costruzione forse si rimane un po' delusi, ci si aspettava di più. Guardatevi intorno, ci sono ancora le case dei contadini che continuano la loro attività. Sono poche ,due o tre, non ricordiamo quante, ma lì un tempo batteva il cuore rurale di un'isola che contava 17.000 abitanti. I monaci coltivavano la terra ed insegnavano ad altri i loro segreti. Il Monastero è chiuso, ma si può visitare all'interno chiedendo al chiave a Nectaria, la gentile ragazza che lavora alla taverna MIthos. La ragazza si trova dopo le nove quando inizia il lavoro.


La scalinata per Ag. Giorgios


Monastero di Ag. Giorgios



Da Ag. Giorgios si può proseguire per la Baia di Navlakas aggiungendo un'oretta di cammino. Si sale puntando la casa più vicina, da qui uno sterrato sale dividendosi in due parti. Proseguite verso destra in direzione dell'antenna del Vigla. Dopo circa 20 minuti di cammino raggiungerete un albero con alla sinistra un bel sentiero, costruito dai francesi. Qualche passo e il viottolo piega decisamente verso il basso con vista sull'aeroporto e la fragma bucata. La discesa misura 190 metri di dislivello e trenta minuti di tempo.
Il sentiero per la visita al Paleokastro inizia circa 100 metri dopo la chiesa della Santissima Trinità, Holy Trinity in inglese e Aghia Triada in greco. Si deve percorrere la strada per l'aeroporto, dopo circa 400 metri si raggiunge un bivio, dove una strada asfaltata più stretta prosegue sulla sinistra della strada principale. In circa 15 minuti si raggiunge la chiesa della trinità, punto di partenza per le escursioni al Paleokastro e alla Navlakas Bay, passando per la chiesetta di Ag. Johanni (St. John).


mappa dei punti di partenza per le escursioni a St.John e al Paleokastro


L'albero, dove si prende il sentiero per scendere a Navlakas



Lipon (dunque) superate la chiesa proseguendo lungo la strada asfaltata per un centinaio di metri, ignorando la caserma e i poveri soldati in perenne esercitazione. Incontrerete sulla sinistra un cartello ben visibile che indica il sentiero a puntini rossi per il Palekastro. Il dislivello da superare è di 180 metri. In cima scoprirete all'improvviso il vecchio Kastro, nelle cui mura protettive, raccoglie 4 chiese, altre tre sono all'esterno. Si accede per un cancello, pochi passi più avanti la necropoli con le antiche tombe, sulla sinistra la chiesa principale, la Panaghia Paleokastritissa. Di fronte al Paleokastro le antenne del Vigla, in basso un'altra chiesa. Anche questa era una zona coltivata, nei dintorni e dentro il kastro ci sono le vecchie cisterne per la raccolta dell'acqua. IL sito è incantevole e riecheggiano le voci del passato. Consigliamo di non ritornare per la stessa strada, ma di proseguire per lo sterrato che punta al Vigla. Aggirata la cima più alta dell'isola, dalla parte opposta si scoprono altri terrazzamenti. Proseguendo ancora per la stessa via incontrerete prima l'albero con il sentiero per la Navlakas bay (circa mezz'ora di cammino dal Paleokastro) e dopo altri 20 minuti apparirà il Monastero di Ag. Giorgios. La vista del Monastero da questa parte è più interessante, giacché permette di scoprire le abitazioni e la cappella nascosta dalle mura. Dal Monastero si scende a Kastellorizo per la scalinata nella roccia.
Sempre dalla chiesa dell' Ag. Triada parte il sentiero per le mura ciclopiche e la chiesetta di St. John. Il libretto di Marina Pitsonis, che abbiamo acquistato per scoprire i sentieri dell'isola e che consigliamo vivamente agli amanti delle escursioni a piedi, non precisa chiaramente il punto di partenza del sentiero, un po' difficile da individuare. Dovete guardare davanti all'entrata della chiesa, senza proseguire per la strada asfaltata. Da lì, in mezzo alle reti metalliche che delimitano i confini, parte il sentiero, dapprima pianeggiante. Si superano, dopo 1/2 ora di salita, le mura ciclopiche per entrare in un'altra ex zona rurale dell'isola. Giunti alla graziosa chiesetta di S. Giovanni si punta il grande albero, da dove proseguono due tracce di sentiero. Bisogna prendere quella più a destra contrassegnata dai puntini rossi. Il grande sterrato che viene dal Paleokastro s'incontra dopo circa 10 minuti, al di là di due bunker militari. A questo punto per raggiungere la Navlakas bay si gira a sinistra.


Il grande albero vicino alla chiesa di Ag. Johanni (St. John)


Mura ciclopiche verso St. John


Paleokastro: la Panaghia Paleokastritissa


Strada verso il Vigla dal Paleokastro


L'escursione per la chiesetta di Ag. Stefanos dura 40 minuti circa con un dislivello complessivo di 90 metri. Dalla piazzetta a nord del porto si prende la parallela che corre dietro la parte di lungomare che conduce all'Hotel Meghisti. Alla fine della viuzza che conduce ad una serie di strutture turistiche (Villa Kaserma) parte il bel sentiero che punta all'estremità nord dell'isola, dove è situata la chiesetta di Ag. Stefanos. Il sentiero fino alla fine è indicato dal cavo elettrico che porta la luce alla chiesa. Poco prima della meta s'incontra il largo sterrato, costruito dai militari (inizia dalla caserma accanto all'Ag. Triada). Lo sterrato scende verso il mare. Termina alla chiesa. Sulla destra si notano le lastre piatte che permettono il miglior bagno possibile in quest'isola.
Le escursioni a piedi non sono finite qui. La più avventurosa è quella diretta all'Afros Bay e a Capo Ponente, nella parte sud dell'isola. La Pitsonis nella sua guida indica un tempo di tre-quattro ore, ma non chiarisce se raggiunte le mete si possa essere ripagati dalla fatica con un bel bagno. Abbiamo chiesto ai vecchi dell'isola e ai barcaioli che hanno escluso questa possibilità.

Da non perdere

La possibilità di trascorrere almeno una settimana nell'isola per calarsi completamente in un'atmosfera che non dimenticherete.