Kastellorizo
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Si dice che nel 1911, il Re d'Italia vide al
tramonto questa piccola isola che stava per entrare a far parte
del suo regno. Fu colpito dal castello dei cavalieri di Rodi che
dominava l'ingresso del porto, su un piedistallo di roccia, che
colpito dagli ultimi raggi di sole, esaltava il rosso cupo dei
suoi minerali. "La chiamerò Castelrosso" disse
il Re. E così fu. Non siamo sicuri che questa storia,
raccontata dagli italiani (molto patriottici) che visitano
abitualmente l'isola, sia vera. I greci la chiamano Meghisti, che
significa la maggiore ed è riferito al folto gruppo di
isolette che le stanno vicino. E’ un’isola brulla
e arida, ma meno di quel che che si dice, senza insenature di
rilievo, se si esclude quella sulla quale sorge il capoluogo. E’
piccola, misura solo 10 kmq di superficie. E' montuosa, ma
nasconde pianori e terrazzamenti. Le tre alture principali,
Profitis Ilias a nord e Vigla nella parte centrale circondano la
grande insenatura del porto. La cima più alta è il
Vigla (217 m.l.m.) con una grande antenna che incappuccia la sua
cima. Attualmente nell’isola vivono 400 persone,
campando di turismo, con un po’ di pesca e agricoltura.
Dov'è ?
Dista solo 6,5 Km. dalla città
turca di Kas e 135 Km. da Rodi, alla quale è collegata con
un servizio di aerei da 37 posti. I due traghetti che raggiungono
settimanalmente l'isola partendo da Rodi impiegano circa 4 ore e
30 minuti. Non è affatto trascurata per quanto riguarda i
collegamenti, anzi è particolarmente privilegiata per il
motivo che spiegheremo più avanti. Due sono i grandi
traghetti che viaggiano anche quando il mare è molto mosso
(fino a 8 nodi Beaufort): La Ierapetra della Lane e il Proteus
della Car Ferry. Quest'ultimo, nel 2006, partiva da Rodi alle 16
e arrivava nell'isola dopo le 20 del giovedì: il sabato
partiva alle 8 del mattino da Rodi per arrivare alle 12 e 30.
Quello delle 20 riparte subito per Rodi, l'altro dopo qualche
ora. La Ierapetra partiva alle 8 da Rodi per arrivare alle 12 e
30 a Kastellorizo. Ripartiva alle 17 per essere a Rodi alle 22 e
30, permettendo così ai turisti che alloggiavamo a Rodi il
tempo per una breve visita dell'isola al prezzo di 34 euro e 20
cent (17,10 per tratta). I traghetti servono l'isola fino alla
fine di ottobre. I due aliscafi della stessa compagnia:
Dodekanisos Expre e Dodekanisos Pride, impiegano poco più
di due ore. Partono da Rodi il lunedì e il mercoledì
verso le otto del mattino. Costano circa il doppio del traghetto.
Il servizio è sospeso il 20 settembre. A quel punto vale
la pena prendere l'aero che tutte le mattine parte alle sette da
Rodi per arrivare a destinazione dopo 40 minuti. Prezzo politico,
sempre per lo stesso motivo (25 euro). Da Kastellorizo parte alle
8, giusto il tempo per lo sbarco e l'imbarco. L'aereo non viaggia
il martedì e il giovedì. Il servizio è
garantito tutto l'anno.
Castelrosso
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Moschea
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Carla e Pierluigi Gaianigo luglio 2012: Da Rodi
alzataccia e aereo per Kastellorizo (ore 6; 45 euro il volo;
l’aereo non è giornaliero!). Arrivati dopo 25
minuti, rimaniamo in attesa del taxi (uno solo; il servizio bus è
stato soppresso).
Emilio Barenghi - agosto/settembre 2009:"La
scheda di Kastellorizo è ben fatta e aggiornata, poche le
news, gli orari delle navi cambiano tutti gli anni e a tale
proposito non saprei se vale proporli,comunque eccoli: da
RODI P A martedi, Diagoras BLUE STAR 10,15 15 merc/gio
Proteus ANES 09 13,40 sabato Proteus ANES 13,35 18,15 la
ripartenza dopo 15/20 minuti. L la Diagoras ha sostituito la
Ierapetra i catamarani della Dodekanisos anno 09 non facevano
servizio".
Piacerà a.. , non piacerà a…
(commento sintetico)
L’isola è diventata famosa dopo la
proiezione del film Mediterraneo. A proposito di quest'ultimo
consigliamo la lettura del libro che lo ha ispirato: "
S'agopò" (ti amo) di Renzo Biasion, che racconta
un'esperienza vissuta nell'isola di Creta. E' stata scelta
Kastellorizo poiché al regista del film sembrava più
adatta per la scenografia. Era già conosciuta agli
amanti delle isole greche che cercano climi particolari e
località sconosciute dal turismo di massa. L’isola
piccola, lontana e particolarmente calda nei mesi estivi potrebbe
non piacere a chi soffre di claustrofobia. Il periodo migliore
per visitare Kastellorizo è la primavera o settembre. In
quest'isola la fioritura è eccezionale.
la
casa del film
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Castelrosso
dalla scalinata per Ag. Giorgios
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Basta qualche giorno di permanenza nell'isola
per scoprire che ci sono molti nostri connazionali che non
riescono a fare a meno di trascorrere le vacanze tutti gli anni a
Castellorizo. Sono ben 27 (al settembre 2006) gli italiani che
hanno comprato casa nell'isola. Fra costoro grandi imprenditori
(Fiorucci dei salumi e il padrone della VAPE sono i più
conosciuti). Si dice che la casa di Fiorucci sia costata
1.500.000.000 di vecchie lire. Sicuramente Meghisti suscita
grandi entusiasmi, nonostante l'assoluta mancanza di spiagge. Al
di là del film ormai dimenticato, cosa la rende tanto
attraente da far ritornare puntualmente ogni anno, magari ogni
tanto con una puntatina extra per natale e capodanno ? Qual'è
il suo fascino ? Abbiamo cercato di capirlo osservando e parlando
con alcuni simpatici habitué romani che non si possono
fare a meno di notare e sentire durante il passeggio serale. C'è
chi non si perderebbe per nessuna cosa al mondo la traversata
mattutina a nuoto del porto(che peraltro è assolutamente
vietata), dall'Hotel Meghisti ala Moschea; c'è chi gioisce
correndo per lo splendido sentiero che porta alla chiesetta di
Ag. Stefanos, dove si fa il più bel bagno dell'isola; c'è
chi semplicemente rimane abbagliato dalla bellezza del porto e
non riesce a saziarsi della sua atmosfera rilassante. Per quanto
ci riguarda siamo rimasti impressionati dalla varietà e
dalle possibilità che un' isola così piccola può
offrire. Un numero incredibile d'escursioni per vecchi sentieri,
tanto da farla sembrare molto più grande di quello che è.
Si attraversa l'isola da un capo all'altro cercando i passaggi,
scoprendo monasteri, terre coltivate, le fertili terrazze, oggi
incolte, ma che un tempo (quando non c'erano i traghetti)
riuscivano a procurare buona parte del cibo alle migliaia di
abitanti che risiedevano nell'isola. Le escursioni in barca nella
città di Kas in Turchia con il suo grande mercato
all'aperto, quelle all'isola di Rho, alla grotta blu o
tutt'intorno all'isola. La semplicità e l'atmosfera di un
ottimo pranzo nella taverna sotto i platani di Chico Magiafi
sotto lo sguardo immobile di Despina Achladioti, la signora di
Rho, l'ultima eroina di Castelrosso, che continuò fino
alla morte ad alzare la bandiera dell'Ellade per dimostrare ai
turchi che quest'ultimo scoglio era ancora abitato. L'isola
merita sicuramente una visita prolungata e non di qualche ora,
perchè più la si vive più la si apprezza.
Lorenzo Interbartolo - luglio 2013 Così
vicina alla costa turca che si direbbe una prosecuzione dei
paesaggi della zona di Kas. Niente di più sbagliato :
Kastellorizo esprime subito tutta la sua grecità (…si
può dire ?) già con l’arrivo nel grazioso
porto. Colori, luce e mare non lasciano dubbi anche se vi
bendassero e vi portassero qui a vostra insaputa riconoscereste
subito l’atmosfera inconfondibile. Siamo stati quasi
venti giorni a gironzolare per le coste turche ma se mi
chiedessero cosa mi è piaciuto di più di questa
vacanza devo per forza ricordare questa gita di un
giorno. Emozionante anche l’incontro con le tartarughe
nel porto. Ci hanno detto che prima erano cinque e, per colpa dei
pescatori, ora sono tre (n.d.r: fra pescatori e ambientalisti i
rapporti non sono buoni. Le associazioni dei primi continuano a
sostenere che le Careta Careta e le foche monache sono una delle
cause principali della riduzione della fauna ittica, dimenticando
bombe e reti a strascico).
Fuori
dal golfo - colori del mare
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Ingresso
porto
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Zona
del cimitero
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Veduta
sulle isole
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L’interno dell’isola offre serenità
e paesaggi a dir poco mozzafiato : le case color pastello
sembrano pitturate di fresco. Ovviamente ci sono anche quelle
dall’aria abbandonate o meglio più dimesse.
Tristezza per quella che doveva essere la bella chiesa di Ag.
Giorgios. Obbligatoria la sosta alla taverna del film
“Mediterraneo” e, per quanto non vorresti fare il
turista, ne sei comunque attratto anche per scambiare due
chiacchiere con il semplice titolare che ci mostra orgoglioso le
foto alle pareti durante le soste delle riprese nonché un
quadro con un noto politico velista passato di lì. Un
bagno ristoratore nella zona del piccolo e grazioso cimitero
conclude la curiosità repressa da tempo di mettere i piedi
su questo bellissimo scoglio che avrebbe meritato qualche giorno
in più di permanenza per esplorare anche i suoi
sentieri. Accontentiamoci così.
Claudio Paoloni aggiorna l'isola nel settembre del
2011: "Non so ancora bene se la Turchia era solo il
pretesto per andare a Kastelorizo o se, visto che eravamo in
Turchia, siamo andati a Kastelorizo. Fatto sta che nel corso
della vacanza abbiamo più volte rischiato di abbracciare
l'eresia e più volte ci siamo vicendevolmente divisi e
minacciati di espulsione per alto tradimento nei confronti della
grecità. In effetti la Turchia e i turchi ci hanno offerto
piacevoli sorprese. Gente ospitale e davvero gentile, cibo buono
e a basso costo (il pesce soprattutto), siti archeologici
fantastici e donne bellissime. A dire il vero la presenza
massiccia di visi pallidi english speaking, ma anche delle orde
russe che sono ormai presenti un po' dappertutto, hanno purtroppo
inquinato gran parte della costa che ha perso un po' di
autenticità. Il territorio è disseminato di quei
villaggi e condomini che da Bodrum ad Antalya sono ahimè
merce comune, con ancora qualche felice eccezione (Dalyan per
esempio). Ma poi la settimana trascorsa a Kastelorizo ha risolto
le nostre contraddizioni e ci ha ridato quel senso di
appartenenza che mette d'accordo ragione e sentimento".
Ambiente
Non ci sono sorgenti. L’acqua arriva con la
nave cisterna da Rodi. E’ necessario ridurre i consumi al
minimo. Ambiente incontaminato, acque limpide. E’ una delle
rare isole in cui si può fare il bagno al porto, ma non
verso il fondo, dove purtroppo non è andata persa la
cattiva abitudine di buttare rifiuti in mare. L'aeroporto è
collegato al capoluogo da una strada asfaltata lunga circa
quattro chilometri. Dalla parte opposta, un'altra strada
raggiunge la parte alta di Kastellorizo, Chorafia, dove un bivio
divide l'asfalto in due parti: per scendere subito al porticciolo
di Mandraki o per raggiungere il punto più lontano, la
centrale elettrica (due chilometri dal porto). Ma qualcosa
che non va c'è sempre e per un'isola senz'acqua è
alquanto grave aver costruito, accanto alla pista dell'aeroporto,
una fragma (bacino di raccolta dell'acqua piovana) con il buco...
Utilizzata solo per qualche mese e mai riparata, il buco c'è,
ma non lo si trova e la nave da Rodi continua a portar acqua. Un
assiduo frequentatore dell'isola ci ha raccontato che per un
certo periodo un italiano che risiedeva nell'isola è stato
eletto nella giunta comunale dell'isola. Ambientalista convinto è
riuscito a spuntare l'interruzione della pesca nel mese di maggio
(periodo di riproduzione) che ancora oggi pare venga
rispettata. Claudio Paoloni settembre 2011 "C'è
un nuovo dissalatore proprio sotto il castello, all'ingresso di
Mandraki lungo il “sentiero a mare”, che però,
si dice, non soddisfi le esigenze soprattutto estive, anche se
non è infrequente vedere abbondanti innaffiature del
verde, pubblico e privato"
zona
coltivata
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l'altopiano
sotto il vigla
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Emilio Barenghi -
agosto/settembre 2009" Ha dell'incredibile ma è
vero:a Meghisti è impossibile godere dei colori del
tramonto,essendo ad anfiteatro è circondata dalle
colline,per la visione decidiamo con una semplice passeggiata di
un paio di km sulla bella strada asfaltata che porta
all'aereoporto e senza il patema d'animo per un rientro con le
prime ombre della notte. Arrivati sul promontorio nel miglior
palcoscenico di osservazione,sorpresa!!! una bella discarica,
auto comprese.(vedi foto) Nello stesso punto che nel famoso film
che ha fatto conoscere (purtroppo) Kastellorizo al mondo intero,
la scena del tramonto è immortalata per ben due volte.
Problema comune di tutte le isole,almeno qui i rifiuti non li
bruciano, con le conseguenze che ben conosciamo, ma altre isole
hanno almeno il buongusto di andarli a nascondere in posti molto
inpervi e lontani".
Dopo la brutta notizia una bella e anche questa ha
dell'incredibile,una autentica rarita',giro il Mediterraneo da
tanto, previlegiando posti isolati e dimenticati,ma mai mi era
capitato di trovare tartarughe Carretta Carretta aggirarsi nel
porto,Kastellorizo è talmente magica che succede anche
questo e non solo, poco lontano dalla civilta', vedi le foto per
i meravigliosi incontri che ti possono capitare.
Cultura
Capoluogo dell’isola è la città
di MEGHISTI, l’altro nome di KASTELLORIZO.
"Meghisti" significa " la più grande "
delle nove isole che costituiscono il piccolo
arcipelago. All’imbocco del porto, uno di fronte
all’altra, s’incontrano l’Hotel MEGHISTI e la
MOSCHEA (quest’ultima, in origine, era una chiesa che i
turchi trasformarono in moschea nel XVIII secolo). Sopra la
moschea una piccola fortezza rettangolare ospita il museo
archeologico. Le facciate delle case mantengono l’impronta
neoclassica e furono costruite nel periodo di maggior splendore
dell’isola, a cavallo del 1900, quando contava 17.OOO
abitanti. Un numero incredibile di persone, rapportato
all’estensione dell’isola, che viveva sfruttando la
straordinaria posizione strategica verso oriente. Salendo i
gradini dietro la banchina del porto non ci si rende più
conto (a differenza di vent'anni fa) dei danni provocati dalla
guerra nel 1943. Negli ultimi anni c'è stata una corsa a
ricostruire le case, dovuta ad un boom di richiesta. Alla fine di
settembre i cantieri si aprono e si fermano solo all'inizio della
successiva stagione.
Castelrosso
porto
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Lungomare
verso Hotel Meghisti
|
La
chiesa di Ag. Giorgios a Chorafia
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Ag.
Nikolaus
|
La chiesa di Ag. Nikolaos è situata
sulla sommità del promontorio roccioso che separa
l’insenatura del porto dalla baia di Mandraki. Sopra la
rocca dei Cavalieri di San Giovanni, Castel Rosso, costruito
sopra una fortezza ellenistica. Si nota la grande torre, parti
della cinta muraria e altre due torri minori. Si sale dalla
Moschea o da Chorafia. I tre centri abitati: Meghisti,
Chorafia e Mandraki, in realtà formano un unico
insediamento. Dalla zona del porto, Meghisti, a Chorafia, la
collinetta appena sopra il porto, c'è una leggera salita
di dieci minuti a piedi. Mandraki e a cinque minuti di discesa da
Chorafia. Insomma è tutto lì. Da Meghisti si può
raggiungere Mandraki senza passare per Chorafia, seguendo lo
stupendo sentiero che partendo dalla Moschea aggira la costa. C'è
anche qualche piccola piattaforma di cemento per un tuffo in
mare. Consigliamo questo bel percorso per visitare la tomba
Licia, perfettamente conservata.
Chorafia
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Mandarki
|
Chorafia e Mandraki dispongono di un
numero limitato di abitazioni. Nella prima c'è stato un
tentativo mal riuscito di costruzione di case popolari. Il
costruttore, per risparmiare, visto che erano case popolari, non
ha armato a sufficienza il cemento. Ora sono lì,
all'inizio della strada per Nifti, l'estrema parte est, dove c'è
la centrale elettrica, in attesa di demolizione. Chorafia
comprende i pochi edifici intorno alla grande piazza, dove i
platani fanno ombra alla taverna Platania e alla statua della
signora di Rho, la scuola, una chiesa nuova, dedicata a Ag.
Kostantinos e un'altra grande e vecchia, intitolata a San
Giorgio. A nostro avviso la chiesa più interessante
dell'isola. Paoloni 2011: "La chiesa di Ag Ghiorgios è
dismessa ed in penoso stato di abbandono". Anche
Mandraki (luogo dello sbarco nel film Mediterraneo) ha un
certo fascino, nonostante l'aspetto dimesso, le acque paludose ed
il il dirimpettaio cimitero. Non si può fare a meno di
menzionare l'atmosfera serale che si vive nell'isola. I tavolini
delle taverne e le luci che si specchiano nell'acqua, il
passeggio quasi incolonnato lungo lo stretto marciapiede che
separa le case dal mare (o dai tavolini). Un percorso da
compiersi quasi a senso unico, senza tanti su e giù,
poichè dalla Moschea all'Hotel Meghisti la distanza è
di quasi un chilometro, quanto basta per digerire un po' prima di
andare a letto.
Storia
Pare che l’isola fosse abitata già nel
neolitico. Sicura è invece la presenza dei Dori nell’XI
secolo a.c. Poco si conosce del periodo ellenistico. Sicuramente
era annessa a Rodi dato che nell'isola si usava la stessa moneta.
Anche nel periodo romano e medioevale la sua storia fu
strettamente intrecciata a quella di Rodi. Nel 1306 i Franchi la
cedettero ai Cavalieri di S. Giovanni. Il Grande Maestro
Ferdinand d’Heredia fece costruire il castello. L’isola
fu donata nel 1450 dal papa Nicola II al Re di Napoli, Alfonso V
di Aragona. Poi il dominio turco, interrotto spesso dalle
incursioni veneziane che riconquistavano l’isola per brevi
periodi. Nel XIX secolo Castel Rosso era conosciuta per i suoi
depositi di carbone e i cantieri. Costituiva un importante punto
d’appoggio per raggiungere la porta d’oriente. Le
navi erano messe a punto e ripartivano. Partecipò alla
guerra d’indipendenza greca contribuendo con una discreta
flottiglia di imbarcazioni, ma rimase in mano turca. Dal 1913 al
1915 una sollevazione la unì per due anni alla madre
patria. Poi arrivarono prima i francesi, fino al 1921, e poi gli
italiani che vennero cacciati dagli inglesi nel 1941 per un breve
periodo, ritornarono fino al settembre del 1943, quando l'isola
fu la prima del Dodecanneso ad essere liberata. I successivi
bombardamenti tedeschi costrinsero gli abitanti dell'isola a
rifugiarsi a Cipro e in Palestina. Nell'estate del 1944 l'isola
fu completamente distrutta da un incendio. Ancora oggi i vecchi
abitanti accusano gli inglesi. C'è chi dice per nascondere
malefatte e le ruberie. Altri sostengono che i tedeschi
bruciarono le case per lasciare terra bruciata agli inglesi. La
prima ipotesi sembra la più valida, alla luce del fatto
che gli inglesi a guerra finita vendettero le proprietà
terriere al bazar di Cipro agli stessi proprietari. Ciò
accadde poichè lla sorte di Kastellorizo non era ancora
stata decisa. Gli inglesi infatti valutarono per un lungo periodo
di tempo a chi conveniva consegnare l'isola: ai turchi o al nuovo
stato greco? La decisione definitiva fu presa solo nel
1948. L'ultimo eroe dell'isola è stata la Signora di
Rho, alla quale è stata intitolata la piazza di Chorafia
con tanto di busto di bronzo. Verso la fine degli anni 90,
qualcuno se lo ricorderà, una piccola isola greca
disabitata saltò alla ribalta, poichè era stata
occupata da truppe turche che avevano addirittura innalzato il
loro vessillo. E' evidente che se l'Achladioti aveva alzato, fino
alla morte, la bandiera nell'isola di Rho, tutte le mattine, non
poteva che diventare un'eroina. Altra cosa se l'alza bandiera era
eseguito dai turchi su uno scoglio sconosciuto, ma di proprietà
greca. Seguirono vibrate proteste internazionali da parte delle
autorità greche, ma i turchi non cedevano. Fu così
che dopo mesi di trattative con l'avallo dell'Unione Europea si
arrivo ad un accordo per le piccole isole abitate vicine alla
costa turca (che naturalmente comprendeva anche Kastellorizo). Se
una di queste isole cadeva sotto i 200 elettori sarebbe passata
all'amministrazione turca. Dopo l'accordo la popolazione di
Kastellorizo ebbe un forte incremento che ancor oggi continua. La
popolazione residente odierna è di circa 240 abitanti, ma
gli elettori dell'isola sono quasi trecento. Nelle liste
elettorali sono stati inclusi i vecchi immigranti e anche qualche
italiano diventato residente. La Signora di Rho è stata
sostituita da una guarnigione armata che ogni mattina esegue la
stessa operazione di alza bandiera e anche in altre isole fino a
qualche anno fa disabitate ora c'è una guarnigione per
l'alza bandiera. E' il caso dell'isola di Farmakonissi, a nord
est di Arki, dove il postale del Dodecanneso fa una fermata per
il cambio della guarnigione. Aggiornamento alla storia
recente di Claudio Paoloni (2011) "Il 15 settembre 1947 è
il giorno della annessione ufficiale alla Grecia. Festeggiata
quest'anno con l'arrivo di una corvetta militare e della
delegazione governativa. Un “pater ave gloria”, un
fischio di sirena e la festa era finita Nel 2011 la nave francese
Dignité-Al Karama, l'unica nave della Freedom Flotilla II
che riuscì a raggiungere Gaza per portare aiuti alimentari
alla città assediata, fece rifornimento di combustibile a
Kastelorizo. L'arrivo della nave fu salutato con particolare
calore dalla popolazione in ricordo dell'accoglienza che gli
abitanti dell'isola trovarono a Gaza durante la II guerra
mondiale".
Archeologia
Il museo Konaki, appena sotto il Castello,
era il quartier generale dei turchi, è stato inaugurato
nel 1984. Raccoglie in 4 stanze oggetti e reperti che risalgono
ai differenti periodi storici a partire dal periodo licio fino al
XX secolo: terrecotte, monete, oggetti di rame del IV secolo a.c.
(periodo Licio), reliquie votive licie, un'anfora del terzo
secolo a.c., un'interessante statuetta del periodo ellenista,
donna con il serpente, una testa di marmo, nella prima stanza. La
seconda è dedicata al periodo bizantino fino al XIII
secolo con affreschi e oggetti trovati nelle chiese del
Paleokastro. L'ultima invece riguarda il passato recente con foto
e oggetti relativi all'agricoltura e alla pesca delle spugne.
Visita gratuita, ma divieto di fotografare.
Facciata
tomba Licia
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Tomba
licia: interno
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Paleokastro
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Tomba
Licia gemella ad Ag. Giorgios
|
Sul sentiero lungo mare che dalla Moschea
conduce a Mandraki s’incontra una Tomba licia del periodo
ellenista, indicata da un cartello. E' ben conservata. Altre due
tombe licie, chiamate le tombe gemelle, sono accanto al Monastero
di Ag. Giorgios. Risalgono al IV secolo a.C. Siamo riusciti a
trovare l'entrata solo di una. Basta girare le spalle al grande
olivo davanti al monastero per vedere il cancello d'ingresso.
Peccato che qualcuno abbia usato la tomba per farne una discarica
di bottiglie di plastica. Abbiamo fatto un reclamo in Comune, ma
dubitiamo che sia stato preso in considerazione. Ad un
chilometro dalla città, sorge il PALEOKASTRO. La piacevole
passeggiata (vedi nel capitolo delle escursioni) permette di
incontrare un gruppetto di candide chiesette. La fortificazione a
protezione dell’antica città risale al V secolo a.c.
Si nota la lunga cinta muraria e la torre orientale d’accesso
e all'ingresso la necropoli.
Servizi
Prefisso telefonico 22460 Due agenzie:
una sul lungomare, Dizi Tours and Travels (biglietti per il
Proteus); la seconda, Papoutsis Travel Agency, tel.
70630-49356-49281, cell. 6937212530, fa biglietti e da
informazioni per la Ierapetra, i catamarani, Olympic e Aegean. Si
trova nella piazzetta interna nella zona del forno. Dispone di
stanze e appartamenti turistici propri e di altri
affittacamere. Sportello della Banca Nazionale con bancomat
nella parte centrale del porto. Telefoni a scheda. Medico nel
capoluogo. La posta è poco prima dell’Hotel
Megisti. La cartina dell'isola viene distribuita gratuitamente
dall'agenzia Papoutsis. Guida alle escursioni a piedi scritta da
Marina Pitsonis in lingua inglese, si compra al tabacchino del
porto . Contiene la cartina dell'isola e quelle relative alle 12
escursioni proposte. Consigliamo l'acquisto. C’è
solo un servizio bus per l’aeroporto che è
affiancato da un taxi.. Numeri telefonici utili: aeroporto
49238, Autorità Portuale 49270, Polizia 49333, Municipio
49269-49232, Medico 49267.
Sergio Servadio giugno 2007: "Prima del
porto cè un locale - gelateria con accesso ad internet di
nome “Radio cafe” aperto da poco e gestito da una
gentile ragazza olandese con il suo compagno greco originario
delle Meteore. L’escursione a Kas l’ho effettuata
con il “Marco Polo” di Georgios del Little Paris.
Come già nel evidenziato nel sito lui vuole sempre essere
il primo. Curiosità: l’escursione a Kas l’ha
fatta anche l’olandese del radio cafe che portava la
propria gattina a sterilizzare (dopo due parti plurimi) da un
veterinario turco evitando così il lungo trasferimento a
Rodi (compreso l’obbigato pernottamento)".
Acquisti
Non abbiamo visto nulla d'interessante da comprare.
Non ci sono tracce di prodotti locali. Gli unici acquisti
interessanti riguardano i fumatori, ma qui occorre aprire una
parentesi per spiegare come funziona il duty free di
Kastellorizo, situato nella parte destra del porto (guardando
il mare). Troverete macchine fotografiche digitali, radio, dvd e
altri prodotti elettronici che però non ci sono sembrati
particolarmente convenienti. Infatti l'acquisto di questi
prodotti e libero. Le sigarette, invece, che è il prodotto
più richiesto, sottostanno al controllo doganale. Si fa
per dire ! Per acquistarle è necessario andare all'estero
ovvero in Turchia con uno dei tre - quattro barchini che almeno
due volte la settimana portano turisti e residenti a Kas in
un'oretta di viaggio. L'elenco dei partenti viene fornito dalle
barche al Duty Free circa un'ora prima della partenza per
permettere l'acquisto delle sigarette, massimo una stecca a
persona. Queste ultime sono consegnate al capitano della barca
che le nasconde nel solito posto. Al ritorno, prima dello sbarco,
arrivano i doganieri per il controllo. Pesano la frutta e la
verdura portata dai residenti, generi che sottostanno a limiti
d'importazione. Altri generi alimentari, il formaggio per
esempio, sono addirittura vietati. Si rischia la confisca.
Naturalmente nessuno passa davanti ai doganieri con le stecche di
sigarette comprate all'andata. Finito il controllo ognuno va per
la sua strada. I barchini vanno nelle aree del porto a loro
riservate, e turisti e residenti, con occhiate di complicità,
fingono di recarsi ai rispettivi domicili. Ma non è così
perché dopo una decina di minuti, il tempo per andare a
piedi nel posto dove sono ormeggiati i barchini, gli interessati
si presentano al capitano del caicco per chiedere il malloppo.
Non sappiamo se il doganiere tanto ligio nel pesare frutta e
verdura sia al corrente di quello che succede tanto
spudoratamente o che finga per qualche interesse oppure che
questa sia la prassi necessaria per aggirare la normativa in modo
legale. Un po' come accade da noi nei casi di evasione fiscale
legalizzata, la cosiddetta elusione fiscale. A proposito di
quest'ultima vi sfidiamo a ricevere uno scontrino fiscale nelle
taverne, nonostante l'obbligo riguardi tutta la Grecia. Nelle
altre isole non c'è bisogno di chiederlo, a Kastellorizo
non te lo danno nemmeno se lo chiedi in ginocchio, anzi con aria
di sfida ti invitano ad andare alla polizia. Forse anche per
questi motivi gli italiani acquistano casa in quest'isola. Che
stia per diventare un paradiso fiscale ? Merita una visita
l'interessante negozio di antiquariato nella piazza della
Chiesa. Paoloni 2011: "La traversata da/per Kas dura
20 minuti con i traghetti della Meis Express (20 €),
mezz'ora con le barche dei “capitani” (25 €)"
Dove si dorme
A Mandraki un aborto di camping imbruttisce una
graziosa pinetina nella quale nascono crochi giganti. L'area è
recintata, c'è una costruzione fatiscente in attesa di
demolizione, ma in compenso le piazzole sono tenute bene. Il
signor Papoutsi, titolare dell'omonima agenzia turistica,
nominata nella sezione delle informazioni, ci ha spiegato che i
prezzi degli alloggi variano in base alla distanza dal mare. Ci
ha mostrato un album con le fotografie di gran parte delle
disponibilità. " Per questa ci vogliono 70 euro al
giorno in bassa stagione e 120 in alta perchè è
fronte mare, per quest'altra invece ne bastano 40 anche se
l'appartamento è un bilocale e forse è meglio
arredato, ma è dietro con poca vista, la gente non lo
vuole. Quel che conta è la posizione, la vicinanza del
mare". Naturalmente si riferiva alla vista porto più
che alla vista mare. Pressappoco questo è stato il suo
discorso e sicuramente Papoutsis non ha tutti i torti. La moda
corrente che spinge la gente in quest'isola pretende la camera
sul porto per bearsi in qualsiasi ora del presepe marino. Noi
invece cominciamo dalle strutture più economiche, cioè
da quelle fuori dal porto, in località Chorafia e
Mandraki. Ci siamo trovati benissimo a Chorafia dal
sig.Magiafis Parasko, titolare della struttura
PANORAMA, 30 euro a notte per
un monolocale con angolo cucina e un bel balcone vista mare di
Mandraki e probabilmente se tornassimo ripeteremmo la stessa
scelta. E' una soluzione comoda e tranquilla, spartana quanto
basta. Chiede 45 euro in alta stagione. Dispone anche di camere
spaziose con vista allo stesso prezzo. Telefono 49098, cell. 6939
337596 per parlare con Parasko (parla solo greco) mentre al 49319
risponde il padre che ha studiato italiano alla scuola fascista e
se lo ricorda molto bene. Anche Barenghi(2009) conferma: "Mi
sono trovato benissimo al Panorama
ma i 45 euro in alta stagione sono diventati
60" Una buona impressione l'abbiamo avuta dagli
appartamenti di IRINI PANIGHIRI,
sempre a Chorafia a pochi passi dalla Taverna Platania,
proprio di fronte alla bella chiesa di Ag. Giorgios. Chiede 30-35
euro a notte per due persone. Non c'è vista mare, tutt' al
più vista piazza della Signora di Rho, ma in compenso i
monolocali sono spaziosi , ben arredati e puliti. Telefono 49309.
Se ci si accontenta della vista mare Mandraki segnaliamo
MANDRAKI PARADISE, due belle
strutture in stile nuovissime. Sono visibili in internet al sito
www.mandraki.gr, tel. 49006, cell.6977776927 oppure fuori
stagione al 22410 93066. Affitta anche per tutto l'anno o per
stagioni. Chiede poco per quel che offre. Da 70 a 100 euro al
giorno per due persone e da 70 a 120 euro per quattro persone.
Antonio, così si chiama il simpatico titolare, dispone di
quattro bellissimi appartamenti arredati in stile e forniti di
tutto punto. Più che per le vacanze sembrano appartamenti
per risiedere stabilmente, come a casa propria. La metratura è
ampia e disposta su due piani. C'è perfino la TV
satellitare e internet. Erano occupati da australiani, ma Antonio
ha approfittato della loro assenza per mostrarceli. Siamo rimasti
sbalorditi. Naturalmente la prenotazione è quasi
d'obbligo. A Mandraki non c'è nessun'altra
struttura. Veniamo agli appartamenti del Porto cominciando
dall'estremità Nord. L’HOTEL
MEGISTI , tel. 49272, 49219, fax
49221 è considerato il
miglior albergo dell’isola. Dispone di una trentina di
camere con servizi, quasi tutte provviste di balcone con vista
mare. In bassa stagione chiede 70-80 euro per la doppia con vista
, in alta stagione si raggiungono i 120 euro. Il complesso si
presenta molto bene, ma siamo rimasti delusi dalle stanze,
pensavamo di trovarle migliori invece ci sono apparse molto
vissute e piuttosto piccole. La pensione Kristallo,
accanto al Meghisti, dispone pochissime camere, é
diventata famosa per aver ospitato nel 1990 alcuni attori del
Film "Mediterraneo" è gestita da una francese
che chiede pressappoco le stesse cifre del Meghisti. E' sempre
piena. KASTELLORIZO APPARTAMENT,
tel. 49044, un'altra soluzione cara, chiedeva 90 euro a fine
settembre. Dispone di appartamenti che si affacciano sul mare con
sdraie personali nello spazio privato a tre metri dall'acqua.
Appartamenti spaziosi, puliti, ben arredati, la migliore
soluzione che abbiamo visto .. e anche la più
cara. Paoloni 2011: "VILLA
KASERNA non esiste più. Al suo posto, in
coabitazione, le poste e la polizia ”protetta” da un
mefitico e aggressivo cagnaccio". Nella piazzetta
centrale del porto ci sono tre strutture: POSEIDON,
tel. 49257 - 49243, ci si può rivolgere al Caffè
Stratos, poco più avanti, stessa proprietà, sito
www.castellorizo-poseidon.gr
. Non abbiamo visto gli appartamenti erano occupati. In settembre
la richiesta era di 40 euro. Tutte le soluzioni (studios) hanno
poca vista mare; PALMERIA,
tel.49282, un bell'edificio a lato del Poseidon. Il proprietario
è lo stesso della Taverna Piccola Parigi e del caicco
Marco Polo, in perenne competizione con i proprietari delle altre
barche. Solo camere con zanzariere, pulite e balconi piccoli. Non
le abbiamo visitate. KARNAGHIO,
tel. 49266, stesso proprietario della Taverna Athena. Dispone di
camere con poca vista, non sappiamo come sono. Nella parte
interna del porto, senza vista mare c'è l'HOTEL
AEGEAN, tel. 49066, dispone di camere abbastanza spaziose
e spartane. Non ci ha fatto una grande impressione. Prezzi bassi
(30 euro). Quelle elencate non sono tutte le disponibilità
esistenti nell'isola, ma non ne mancano molte. L'isola non
dovrebbe superare i 200 letti, ma già nel prossimo anno
almeno tre nuove strutture dovrebbero aprire i battenti.
Aggiornamenti di Carla e Pierluigi Gaianigo luglio
2012 in albergo al Mediterraneo
(ex pensione Kristallo), prenotato in anticipo. Camera con vista
al primo piano, curata nei particolari, senza AC ma con
ventilatore da soffitto silenzioso. Colazione super. 100 euro a
notte! E’ tanto, ma per 3 notti si può fare,
soprattutto se si ama il “presepe marino”. E poi
fai il bagno sotto casa quando vuoi e, se sei fortunato come me,
puoi anche nuotare vicino ad una enorme tartaruga carretta. Nota
dolente: il frigo non funziona e la discoteca del minareto
disturba il sonno notturno. Antonis, del Caronte, è
anche il proprietario degli appartamenti “Mandraki
paradise” nel porto omonimo. Già segnalati
nel sito, visti anche da noi, sono veramente super. Nuovi, ben
arredati, non manca niente (sono poco greci!). Per 2/4 persone
vuole 60/70/80 euro al giorno, rispettivamente in
Giugno/Luglio/Agosto con sconto per chi si ferma almeno 15
giorni. Ma il porto e l’acqua di Mandraki non sono così
belli come quelli di Meghisti.
Aggiornamenti di Claudio
Paoloni (settembre 2011" MEDITERRANEO
è la splendida, raffinata dimora della signora Marie
Rivalant, un architetto francese che affitta curatissime suite da
70 a 140 €. E' situata subito prima dell'hotel Megisti
http://www.mediterraneo-megisti.com/index.htm Asimina è
la pensione del kapetan Nikos (vedi escursioni) di cui il
simpatico assistente Stavros parla gran bene. Tel. 2246 049361 Ho
dormito da GHIORGOS che affitta uno
studio un po' sacrificato al piano terra e nei piani superiori
due splendide matrimoniali e singole/doppie più spartane.
La matrimoniale costava 35 € a settembre. Tel. 2246 049248
cell. 6974116980. Parla un ottimo inglese
Sergio Servadio giugno 2007 "Ho alloggiato
presso la casa di MONICA E DEMIAN
(www.kastellorizo.de) che si trova in una viuzza
dietro il parcheggio dei taxi. Avevo a disposizione una bella
entrata (con il frigorifero) in cui si ci può preparare la
colazione, un bagno e due camere (una matrimoniale e una con due
letti singoli). Ho pagato in giugno € 30 (ero solo). I
titolari, sulla quarantina, sono anche proprietari del gift shop
Caretta. Lui è greco ma ha vissuto in Australia e quindi
parla un inglese fluente, lei è tedesca che si diletta di
fotografia ed è la coautrice del calendario dell’isola
2007-2008".
.
Dove si mangia
Le
taverne del porto stanno prendendo una brutta piega. Non che si
mangi male, ma abbiamo avuto l'impressione, con qualche
eccezione, di una certa trascuratezza, simile a quella che si
riscontra nei locali troppo turistici. Insomma per il momento si
bada più al sodo, a quest'ultima parola si può
aggiungere tranquillamente una "l". Pochi i piatti
tipici della cucina greca e quelle poche "mageriftà"
senza anima. L'unica eccezione è la taverna
"Platania" quella del film "Mediterraneo".
Ottimi jemistà, moussakà e dolmades anche se alla
foglia di vite sostituiscono quella della verza. Pesce lo
cucinano raramente, ma almeno anche i piatti di carne sono ben
curati. Parere di Emilio Barenghi:" Pacho della
taverna Platania
non c'è piu' e con lui si è persa la memoria
vivente dei mesi trascorsi dalla troupe di Mediterraneo,con i
suoi racconti e l'album fotografico, pero' la sua taverna resta
l'unica con il menu', atmosfera , frequentazioni ,alla greca e
resta sempre la mia preferita". Nella Foto la Taverna
Platania a Chorafia. Soddisfatto anche S. Servadio (2007) Nel
2011 conferma Claudio Paoloni "Platania
vince alla grande la sfida gastronomica dei ristoranti
dell'isola ed è incredibilmente la meno frequentata forse
a causa della sua posizione un po' decentrata …... e lo
sforzo di fare quattro gradini in più non è da
tutti". Fra quelle del porto si distingue la taverna
Sidney, con piatti abbastanza
curati. Il pesce lo andavano a comprare a Kas. Da provare (quando
c'è) la zuppa di lenticchie. La specialità di "
Piccola Parigi" è il
pesce alla brace. Sono sempre ben forniti di pesce fresco, non
sempre però ci è sembrato cucinato ad arte. La
taverna Athena, nella piazza
centrale del porto, gode la fama di essere la migliore per il
pesce, ma anche quella di essere la più cara. Paoloni
(2011) conferma anche Athena : "Athena è davvero la
migliore per il pesce, ma …... a caro prezzo!". Non
l'abbiamo provata. Non testata nemmeno Lazarakis,
Akrothalassa e il Gyro me Pita (frequentato
dai militari) che sta dietro, quello che una volta doveva
essere il mercato del pesce. Ci scusino i soci se abbiamo provato
solo tre taverne, ma da Platania si mangiava troppo bene. Del
Gyro me Pita ne parla bene Paoloni (2011): "Se si vuol
magiare souvlaki o …. suvlaki la Gyro me Pita ha davvero
un bell'ambiente" Paoloni (2011) segnala altri locali :
"Ad una incollatura (da Platania) metterei Alexandra
proprio al centro della baia, che dalla sua ha la opzione del
pesce. La metzederia ...Old Story è
economica, ed ha una vasta offerta di piatti, ma non fa gridare
al miracolo. Emilio Barenghi 2009 "Nel porticciolo di
Mandraki ha
aperto una nuova taverna dall'omonimo nome del porto,menu' e
prezzi allineati a tutti gli altri, se non altro c'è molto
spazio e non si sta vicini vicini con gli altri commensali come a
Meghisti".
Escursioni e spiagge
Maledizione
totale delle spiagge, assenti completamente. L'unica parvenza di
caletta sabbiosa è a Mandraki*,
ma l'aqua è bassa e il fondale algoso. Non viene certo la
voglia di fare più di un bagno. Meglio prender posto
dietro il campo di calcio**, poco
più in là. Aciugamano sul cemento e tuffo dagli
scogli. L'acqua dà più soddisfazione. La
piattaforma di cemento di NIftis**,
davanti alla rumorosa centrale elettrica è un po' meglio e
meno frequentata, ma è disturbata dal ronzio della
centrale. I posti migliori per fare il bagno
al porto sono al Meghisti e nella minuscola spiaggia
ombrata ancora più fuori o alla Moschea, dove un bar mette
a disposizione sdraio e ombrelloni. Per la maggior parte degli
habitué è il posto migliore, motivo per il quale ci
esimiamo da ogni valutazione. Per noi il bagno migliore si fa a
Ag. Stefanos***, sempre sugli
scogli, ma con piattaforme abbastanza comode. L'acqua è
sicuramente più limpida e pulita di quella del porto.
Vista Turchia e le isole minori di Meghisti. Suggestivo e
solitario il bagno a Navlakas***. Si
prende il sole sul molo dei francesi. Un piccolo antro ripara un
po' nelle ore più calde. Mare profondo, mette un po' di
timore, ma presa un po' di confidenza con il posto si fa un bel
bagno. L'isolotto di Stronghili caratterizza il panorama.
Leggiamo l'aggiornamento 2011 di Claudio sulla baia: "
Molto bella la baia di Navakas, ma da evitare la lunga
camminata per raggiungerla se l'obiettivo è una giornata
di mare. La discesa al molo dei francesi è uno sfasciume
di sassi ed il molo non è altro che un ripido muretto sul
quale è difficile anche rimanere seduti perchè
angusto e costruito con sassi aguzzi. Le poche ombre pomeridiane
sono illusorie come una Fata Morgana. Non dico che è
impossibile raggiungere l'acqua, ma salire e scendere è
comunque cosa alquanto scomoda e non alla portata di tutti.
L'alternativa, questa sì di soddisfazione, è farsi
portare dalla barca sulla piatta scogliera dall'altra parte della
baia. Noi siamo riusciti, in 6 persone, col passamano terracqueo
a raggiungere dal moletto gli scogli di cui sopra, ma
nell'impresa abbiamo lasciato “sul campo” qualche
ferito. Il bagno nell'insenatura è davvero superbo, ma,
almeno nel nostro caso, poco solitario vista la vicinanza della
grotta azzurra: c'è sempre un Lele Mora in agguato col
relativo panfilo a guastarvi l'umore". Rimangono le
Plakes, piattaforme dalla parvenza sabbiosa che escono
dagli antri che si vedono all'uscita del porto. Ci si può
arrivare a piedi, deviando sulla destra prima di Ag. Stefanos
(non c'è sentiero). Occorre attenzione a scansare la
vegetazione bassa e spinosa. Meglio mettersi d'accordo con uno
dei quattro barchini che organizzano le escursioni. Ecco il
parere di Claudio sulle Plakes: "Le baiette di Plakes
altro non sono che le cave di pietra con le quali sono costruite
le case del paese. Il colore e la liscia superficie le fanno
apparire di marmo e danno l' impressione, viste dal mare, di
essere di sabbia bianca. Ce ne sono per tutti i gusti e sono
quasi sempre deserte anche perchè l'ombra compare solo nel
primo pomeriggio e la pietra tende a surriscaldarsi nelle ore
centrali. L'ottimo è mettere insieme il mattino a San
Giorgio e il pomeriggio alle Plakes. Con un minimo di confidenza
non è difficile convincere il barcaiolo (Stavros nel
nostro caso) a farvi pagare i soliti 5 euro per il doppio
servizio.)" Claudio Paoloni aggiunge un uovo lid.
"Dall'elenco delle spiagge manca clamorosamente quella più
a portata anche se non si tratta di una spiaggia vera e propria:
giusto fuori dal porto nell'isoletta di san
Giorgio, intorno all'omonima chiesetta, c'è un
terrazzamento, in gran parte attrezzato con ombrelloni e sdraio
(3 €), che affaccia su un golfo chiuso e dunque ben protetto
da ogni tipo di vento. Il posto è anche servito da un
punto ristoro. Ottimo bagno e comoda atmosfera per una rilassata
“immersione letteraria”. (5 € per il passaggio
barca). Sergio Servadio giugno 2007 "Per quanto
riguarda i bagni ne ho fatti parecchi al porto profittando anche
dei lettini e degli ombrelloni dell’hotel Meghisti che era
ancora chiuso (per lavori di ristrutturazione presumo). Il
miglior bagno comunque, come già detto, è a ag.
Stefanos, dove vicino alla chiesetta c’è una
postazione militare con un paio di soldati che vigilano
attentamente il “nemico” turco".
Carla e Pierlugi Gaianigo hanno poco da aggiungere
nel luglio 2012: come segnalato nel sito, niente spiagge, ma
il bagno lo puoi fare lo stesso: nel porto, nell’isoletta
di Aghios Ghiorgos (il posto migliore, attrezzato), alle Plakes
(dove si può arrivare in canoa, messa a
disposizione dall’albergo; è un posto molto caldo,
frequentabile dalle 18 alle 20; viste una volta, sufficit), ad
Aghios Stefanos (non visto per
mancanza di tempo). Tre giorni infatti sono pochi per questa
isola, che ne merita almeno 6 perche offre numerose possibilità
per escursioni a piedi (ma a Luglio c’erano 42 °C e
mancava il vento!). Il periodo migliore per visitare l’isola
è fine Maggio, inizio Giugno per la fioritura. Ed è
già caldo e si possono fare i bagni. Il taxi boat è
a chiamata quando vuoi. Arriva Antonis, il
Caronte che per 5 euro ti porta alle “spiagge”.
Il giro dell’isola, da fare, costa 20 euro. Si parte presto
(per il caldo) alle 8,30 e si rientra per le 12,30. Visita alla
grotta blu (si entra in barca; giù
la testa!) e all’isola di Roh, dove vedi la tomba
dell’eroina che ostinatamente alzava la bandiera greca di
fronte ai turchi.
Plakes
|
Entrata
alla grotta blu: giùla testa
|
Ag.
Stefanos, il bagno più bello
|
La
chiesetta di Ag. Stefanos
|
Bagno
a Nifti davanti alla Centrale elettrica
|
L'approdo
di Navlakas
|
Escursioni in barca Il
top turistico di Kastellorizo è la
grotta PERISTA di TRIPA (detta
anche Fokiali perché frequentata da foche monache o grotta
blu) nella costa sud orientale, larga 45 metri, lunga 70 e alta
30. Il mare all’interno è blu e il sole viene
riflesso dall’acqua sulle pareti. Si raggiunge in barca dal
porto. Attenzione però per visitare la grotta occorre
entrare a nuoto. L'ingresso è troppo piccolo, le barche
non passano. Sono quattro le barche che si contendono i
turisti: il Marco Polo (il vecchio della Taverna Piccola Parigi),
il più veloce, deve sempre arrivare prima; L'Ag.
Kostantinos, il più grande e, a nostro avviso il migliore
e più stabile; il Barbara e l'Anastasia che consiglio
d'evitare per via del l vecchio burbero (e rompiballe) della
Taverna Sidney che sparla in italiano del concorrente di barca e
di taverna Le altre escursioni sono: giro dell'isola,
escursione a Kas all'isola di Rho. A proposito
dell'escursione in Turchia, vale la pena di approfittare del
giorno in cui si tiene il grande mercato all'aperto. Formaggi
(proibiti), frutta, verdura, imitazioni di oggetti griffati
(maglie, borse, scarpe) con tanto di marchio falsificato. Una
giornata movimentata, diversa da quelle che si trascorono a
Kastellorizo. E' divertente anche girare per la città con
i suoi negozi ben forniti e con oggetti artigianali interessanti
(non solo tappeti). L'euro è accettato ovunque e non ci
sono problemi di cambio, si riesce a spuntare anche quello più
conveniente.
La
moschea di Kas
|
Mercato
all'aperto a Kas
|
Claudio Paoloni settembre 2011:"Le
barche entrano nella grotta Perista a prezzo di una acrobazia da
parte del pilota, che nel dare “tutto gas” deve star
molto attento a non incocciare con la testa la parte superiore
dell'entrata. E' ovvio che è di molta soddisfazione invece
entrarvi a nuoto e possibilmente “in solitaria”.
L'escursione a Rho, che ho fatto con l' Ag. Kostantinos“
del capetan” Nikos come parte del giro dell'isola, non è
affatto “raccomandata”: l' insenatura non è
male, ma risente delle frequentazioni non solo turistiche visto
che c'è di stanza la strapelata guarnigione (come
assomigliano per la poca marzialità agli italiani invasori
del film di Salvatores!!) che oltre che tenere a bada i turchi,
ha il compito quotidiano di alzare la bandiera sulla tomba della
Signora di Rho. Povera Despina!! Quanto sporco dappertutto e che
oltraggio, proprio sulla tomba, quelle “ciambelle” di
plastica memoria di “omaggi” floreali ormai lontani
nel tempo. Sarebbe molto meglio se i militari prima ancora che
all' alzabandiera dedicassero un po' di energie alla pulizia".
Escursioni
a piedi Al Monastero di Ag. Giorgios. E' la classica e
fra le più spettacolari escursioni dell'isola, con
dislivello di circa 160 metri, facile, tempo 2 ore andata e
ritorno..con calma. Si parte all'iizio della strada per
l'aeroporto, salendo per la bellissima scalinata bianca che fa
parte del panorama di Kastellorizo. La si vede dal porto, basta
alzare lo sguardo per chiedersi subito: dove mai andrà? Conduce
in una località che ha segnato la storia dell'isola, il
Monastero di Ag. Giorgios. Dentro si nasconde la cappella di
Aralambos. Arrivati alla vecchia costruzione forse si rimane un
po' delusi, ci si aspettava di più. Guardatevi intorno, ci
sono ancora le case dei contadini che continuano la loro
attività. Sono poche ,due o tre, non ricordiamo quante, ma
lì un tempo batteva il cuore rurale di un'isola che
contava 17.000 abitanti. I monaci coltivavano la terra ed
insegnavano ad altri i loro segreti. Il Monastero è
chiuso, ma si può visitare all'interno chiedendo al chiave
a Nectaria, la gentile ragazza che lavora alla taverna MIthos. La
ragazza si trova dopo le nove quando inizia il lavoro.
La
scalinata per Ag. Giorgios
|
Monastero
di Ag. Giorgios
|
Da Ag. Giorgios si può proseguire
per la Baia di Navlakas aggiungendo un'oretta di cammino.
Si sale puntando la casa più vicina, da qui uno sterrato
sale dividendosi in due parti. Proseguite verso destra in
direzione dell'antenna del Vigla. Dopo circa 20 minuti di cammino
raggiungerete un albero con alla sinistra un bel sentiero,
costruito dai francesi. Qualche passo e il viottolo piega
decisamente verso il basso con vista sull'aeroporto e la fragma
bucata. La discesa misura 190 metri di dislivello e trenta minuti
di tempo. Il sentiero per la visita al Paleokastro
inizia circa 100 metri dopo la chiesa della Santissima Trinità,
Holy Trinity in inglese e Aghia Triada in greco. Si deve
percorrere la strada per l'aeroporto, dopo circa 400 metri si
raggiunge un bivio, dove una strada asfaltata più stretta
prosegue sulla sinistra della strada principale. In circa 15
minuti si raggiunge la chiesa della trinità, punto di
partenza per le escursioni al Paleokastro e alla Navlakas Bay,
passando per la chiesetta di Ag. Johanni (St. John).
mappa
dei punti di partenza per le escursioni a St.John e al
Paleokastro
|
L'albero,
dove si prende il sentiero per scendere a Navlakas
|
Lipon (dunque) superate la chiesa
proseguendo lungo la strada asfaltata per un centinaio di metri,
ignorando la caserma e i poveri soldati in perenne esercitazione.
Incontrerete sulla sinistra un cartello ben visibile che indica
il sentiero a puntini rossi per il Palekastro. Il dislivello da
superare è di 180 metri. In cima scoprirete all'improvviso
il vecchio Kastro, nelle cui mura protettive, raccoglie 4 chiese,
altre tre sono all'esterno. Si accede per un cancello, pochi
passi più avanti la necropoli con le antiche tombe, sulla
sinistra la chiesa principale, la Panaghia Paleokastritissa. Di
fronte al Paleokastro le antenne del Vigla, in basso un'altra
chiesa. Anche questa era una zona coltivata, nei dintorni e
dentro il kastro ci sono le vecchie cisterne per la raccolta
dell'acqua. IL sito è incantevole e riecheggiano le voci
del passato. Consigliamo di non ritornare per la stessa strada,
ma di proseguire per lo sterrato che punta al Vigla. Aggirata la
cima più alta dell'isola, dalla parte opposta si scoprono
altri terrazzamenti. Proseguendo ancora per la stessa via
incontrerete prima l'albero con il sentiero per la Navlakas bay
(circa mezz'ora di cammino dal Paleokastro) e dopo altri 20
minuti apparirà il Monastero di Ag. Giorgios. La vista del
Monastero da questa parte è più interessante,
giacché permette di scoprire le abitazioni e la cappella
nascosta dalle mura. Dal Monastero si scende a Kastellorizo per
la scalinata nella roccia. Sempre dalla chiesa dell' Ag.
Triada parte il sentiero per le mura ciclopiche e la chiesetta
di St. John. Il libretto di Marina Pitsonis, che abbiamo
acquistato per scoprire i sentieri dell'isola e che consigliamo
vivamente agli amanti delle escursioni a piedi, non precisa
chiaramente il punto di partenza del sentiero, un po' difficile
da individuare. Dovete guardare davanti all'entrata della chiesa,
senza proseguire per la strada asfaltata. Da lì, in mezzo
alle reti metalliche che delimitano i confini, parte il sentiero,
dapprima pianeggiante. Si superano, dopo 1/2 ora di salita, le
mura ciclopiche per entrare in un'altra ex zona rurale
dell'isola. Giunti alla graziosa chiesetta di S. Giovanni si
punta il grande albero, da dove proseguono due tracce di
sentiero. Bisogna prendere quella più a destra
contrassegnata dai puntini rossi. Il grande sterrato che viene
dal Paleokastro s'incontra dopo circa 10 minuti, al di là
di due bunker militari. A questo punto per raggiungere la
Navlakas bay si gira a sinistra.
Il
grande albero vicino alla chiesa di Ag. Johanni (St. John)
|
Mura
ciclopiche verso St. John
|
Paleokastro:
la Panaghia Paleokastritissa
|
Strada
verso il Vigla dal Paleokastro
|
L'escursione per la
chiesetta di Ag. Stefanos dura 40 minuti circa con un
dislivello complessivo di 90 metri. Dalla piazzetta a nord del
porto si prende la parallela che corre dietro la parte di
lungomare che conduce all'Hotel Meghisti. Alla fine della viuzza
che conduce ad una serie di strutture turistiche (Villa Kaserma)
parte il bel sentiero che punta all'estremità nord
dell'isola, dove è situata la chiesetta di Ag. Stefanos.
Il sentiero fino alla fine è indicato dal cavo elettrico
che porta la luce alla chiesa. Poco prima della meta s'incontra
il largo sterrato, costruito dai militari (inizia dalla caserma
accanto all'Ag. Triada). Lo sterrato scende verso il mare.
Termina alla chiesa. Sulla destra si notano le lastre piatte che
permettono il miglior bagno possibile in quest'isola. Le
escursioni a piedi non sono finite qui. La più avventurosa
è quella diretta all'Afros Bay e a Capo Ponente,
nella parte sud dell'isola. La Pitsonis nella sua guida indica un
tempo di tre-quattro ore, ma non chiarisce se raggiunte le mete
si possa essere ripagati dalla fatica con un bel bagno. Abbiamo
chiesto ai vecchi dell'isola e ai barcaioli che hanno escluso
questa possibilità.
Da non perdere
La possibilità di trascorrere almeno una
settimana nell'isola per calarsi completamente in un'atmosfera
che non dimenticherete.
|