Kalimnos

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Kalimnos o Calino, come la chiamavano gli italiani durante l'occupazione, è un'isola montuosa con una superficie di 98 kmq (122 kmq se comprendiamo le isole minori).
Le due valli, comprese nelle tre catene meridionali, costituiscono, ancora oggi, le zone coltivate dell'isola. La cima principale è il P. Elias a quota 686 nella parte centrale dell'isola.I circa 15.000 abitanti dell'isola sono sparsi nei principali centri abitati. Mille abitanti in più rispetto al 1917...e costituiscono un record per la Grecia.
POTHIA è il centro principale, dove abita la maggior parte della popolazione dell'isola. Gli altri abitati sono CHORA, il villaggio vecchio e capoluogo dell'isola, VATHIS, sul mare in fondo alla valle omonima, MYRTIES, MASSOURI, ARMEOS e EMPORIOS si sono trasformati in centri turistici.
Nelle foto la vallata di Pothia vista dal Kastro e il lungomare di Pothia (s'inravede il ristorante Rebetico)


Dov'è ?

E' posta fra Leros e Kos. Dista 180 m.m. dal Pireo. Il traghetto per compiere il tragitto impiega dalle 11 alle 14 ore, toccando prima Patmos e Leros. L'aeroporto più vicino è quello di Kos. L'aliscafo da Kos impiega meno di un’ora per raggiungere l'isola, prosegue poi in direzione nord, con fermate a Leros, Lipsi, Patmos, Fourni, Ikaria e Samos. Altro collegamento storico, attraverso la mitica Nissos Kalimnos (la nave che serve i residenti) che collega con frequenza diversa Samos (Pithagorio) ad Astipalea, passando da Agathonisi, Arkì, Lipsi, Patmos, Leros e kalimnos. Collegamento giornaliero con l'isola di Pserimos, attraverso le barche turistiche, solo in alta stagione.
Orari: www.gtp.gr

Claudio Paoloni settembre 2013
Dal nuovo aeroporto ci sono voli giornalieri da e per Atene. Il martedì, giovedì e sabato un volo a Kos e Rodos. Negli stessi giorni si effettua pure un volo per Astypalea via Leros. 6 i collegamenti marittimi giornalieri con Kos via Mastichari

Piacerà a.. , non piacerà a… (commento sintetico)

L'isola è molto turistica. L'impatto con Pothia, porto d'arrivo e luogo più affollato dell'isola rende perfettamente l'idea. Sembra di arrivare in una località caotica santificata al dio turismo. Bar, taverne, Snack, pizzerie, fast food, hotel, super market, negozi, uffici turistici, bancarelle di spugne si ha solo l'imbarazzo della scelta.
Chi ama una vacanza rumorosa è accontentato, può cercare subito alloggio a Pothia. Per una vacanza mare e spiaggia, un po' più tranquilla, ma non troppo, basta spingersi a Myrties, a Massouri o a Linaria. Se si cerca una località suggestiva e abbastanza calma, l'isola offre il fiordo di Vathis (la valle omonima, da sempre è la zona agricola dell'isola, famosa per i suoi aranceti) e Emporios, nella parte nord dell'isola. Insomma l'isola è abbastanza grande e varia e cerca di accontentare tutti anche se in parecchi casi non ci riesce. L'isola delude chi cerca spiagge comode, magari a 4 stelle, sabbiose e poco frequentate.

Claudio Paoloni settembre 2013
Piacerà senz'altro agli appassionati di arrampicata. La presenza di centinaia di climber. soprattutto giovani, è ormai una realta' che ha allungato la stagione turistica dell'isola. Soprattutto nei mesi meno caldi questa presenza diventa evidente per il grande numero di ragazzi che in motorino, caschetto in testa, si spostano di parete in parete.  Tutto ciò sembra essere merito dell'alpinista italiano Andrea di Bari che visitando l'isola nel '97 si rese conto che le pareti di buona roccia calcarea erano ottime per arrampicare e aprì le prime 40 vie. La pubblicazione due anni dopo nelle riviste specializzate Alp e Rotpunkt dette il via ad un sempre crescente afflusso di appassionati, che in qualche modo ha cambiato l'aspetto, e le fortune, dell'isola. Ogni anno in ottobre si svolge un festival internazionale dedicato a questo sport.
Per noi Pothia è stata una buona base di partenza per varie escursioni e ci è parsa una realtà verace, ben lontana dall' immagine di una città votata esclusivamente al turismo. Non è certo la presenza dei russi in gita giornaliera da Kos ad inquinare questa dimensione di città della Grecia insulare. Piacerà inoltre a chi ama camminare e conquistarsi un posto al sole in spiagge fuori dalle rotte. Dei nostri 12 giorni sull'isola, otto ne abbiamo passati a Emborios e ci sembra che possa essere la scelta giusta. Pace, molte spiagge nei dintorni, alcune delle quali protette dal meltemi che anche quest'anno, seppur fuori stagione (ma sarà vero?), ci ha fatto visita spesso e volentieri. Una accoglienza semplice e calorosa. Prezzi incredibilmente bassi in rapporto alla qualità dell'offerta.

Mucci Roberto settembre 2006 da Forum
Al mattino verso le quattro sbarchiamo a Pothia.Nessuno al porto a propore stanze,nessuno in giro.La temperatura e' eccezionale visto il periodo,decidiamo vista l'ora di non cercare una stanza ma di fermarci in macchina e riposare un po'sul lungomare:Pothia ci sembrava grande.Il silenzio viene subito interrotto dalla musica diffusa da un bar appena aperto li' vicino e poco piu' tardi dai mezzi della nettezza urbana.Ci muoviamo per fare un breve giro e ci ritroviamo in un posto dal nome Therme,qualche ombrellone e un ristorante.Tornatioamo indietro, le primi luci dell'alba ci fanno scoprire il posto che subito viene invaso dal rumore di motori.Il tempo di bere due ellinici in un kafenion e decidiamo di trovare un posto piu' tranquillo. Ci dirigiano a Emborios a 24 km a nord.Il villaggio e' piccolo e ci sono pochissimi turist. Si sta bene ma la spiaggia non ci soddisfa ed e' piena di alghe..ma restiamo comunque perche' la tranquillita' e il cielo stellato e quello che la mattina appare ai nostri occhi e' inpagabile. Nella parte orientale la cui strada che va da Pothia a Vathi ci ha permesso di vedere panorammi spettacolari e qui' si incontra la baia di Akti,molto bella,fino ad arrivare a Rina.L'interesse per questa isola e' aumentato con il passare dei giorni.Dovevamo starci due o tre giorni,ci siamo rimasti undici.

Carla e Gaio giugno/luglio 2006
:L'isola merita certamente un soggiorno prolungato, magari fuori stagione. Ricordo che essa è meta di numerosi alpinisti perché offre ben 50 pareti di arrampicata sportiva su una roccia calcarea di ottima qualità. Carla, che arrampica, pensa già di tornarci.

Alberto ed Annamaria settembre2005
Ci siamo fermati tre notti a Kalimnos. Per la terza volta abbiamo soggiornato in quest'isola. Abbiamo visitato luoghi non visti in precedenza, trascorrendo due piacevoli giornate. Kalimnos offre più di quello che si può pensare. Con molta probabilità ci ritorneremo. L'importante è penetrare nella sua atmosfera che non è solo turistica anche perchè solo una parte minoritaria dei suoi abitanti vive esclusivamente di turismo. Gli altri sono impiegati in attività magari di supporto in alta stagione, ma che continuano anche nella stagione morta. A proposito della stagione morta è meno morta di quel che si possa pensare. Il clima favorevole dovuto alla protezione della vicina costa turca in qualche modo contribuisce a creare condizioni ideali per chi vuole evitare i rigori dell'inverno. Si affittano appartamenti e ville a buon prezzo.
Settembre è il mese ideale per una visita. Mentre le isole vicine si svuotano, Kalimnos mantiene la sua vivacità rinunciando solo alla confusione dei mesi di punta. Un'ultima considerazione che ci riguarda. Come molti altri "puristi" delle isole greche abbiamo sempre cercato di schivare l'isola, giudicata ormai irrimediabilmente compromessa. Riconosciamo l'errore e chiediamo venia. Ci sono senz'altro isole più piacevoli, ma anche kalimnos ha qualcosa da offrire che non si trova in altre isole. La scoperta può comportare qualche giorno di permanenza, ma ne vale la pena. Mai fuggire dalle isole senza averle conosciute. E' l'errore più grande.

Ambiente

Nonostante l'isola sia prevalentemente montuosa l'acqua scarseggia per carenza di sorgenti.
Il viaggiatore leggero dovrà tenerne conto e cercare di fare la doccia meno frequentemente e con più parsimonia.
Nel periodo estivo l'isola si riempie molto e la gente, considerata la particolare conformazione dell'isola, non può che affollare le poche località balneari esistenti in proporzione alla dimensione dell'isola. Le strade principali sono abbastanza trafficate. L'ambiente comincia a risentirne, ma non troppo grazie al territorio in gran parte accidentato.

Claudio Paoloni settembre 2013
L' eolico è stato sostituito da numerosi piccoli impianti di fotovoltaico non troppo impattanti. I locali sostengono senza mostrare dubbio alcuno, ma sembra senza reali elementi di prova, che la fine delle spugne sia conseguenza dell'esplosione della centrale di Chernobil.

Alberto ed Annamaria settembre2005
Migliorata la situazione dell'acqua.
La popolazione non campa esclusivamente di turismo. Una visita più accurata dell'isola ci ha permesso di scoprire zone coltivate, come la piana compresa fra Argos e Chora e naturalmente la zona di Vathi con migliaia di piante di agrumi (in prevalenza mandarini). Occupazione anche dalla raccolta e la lavorazione delle olive. La produzione del miele è abbondante e di qualità (fra le migliori in assoluto). Non manca l'allevamento anche se i pascoli tradizionali per capre e pecore non sono certo abbondanti. L 'agricoltura riguarda prevalentemente cereali e tabacco. La pesca rimane un'importante risorsa anche se in continua discesa. Si cerca di rimediare con le itticolture, ce ne sono parecchie. La pesca delle spugne non è più praticata a kalimnos, ma fra le coste africane e Lampedusa. La relativa attività commerciale garantisce ancora buoni introiti. Da non sottovalutare l'attività commerciale in continuo aumento. Kalimnos richiama gli abitanti delle isole vicine con i suoi grandi magazzini e negozi che garantiscono abbondanza di mercanzia. La concorrenza con Kos è palpabile, anche se quest'ultima è avvantaggiata nel settore dei servizi grazie al suo aeroporto. Fra le altre attività le cave e una fabbrica di laterizi.
Nell'isola funziona un impianto eolico per la produzione di energia elettrica.
Nella foto: stella marina fotografata nelle limpide acque di Emborios.

Cultura

La CHORA di Kalymnos è stata costruita nel medioevo. Non ha certo un fascino particolare. Attualmente vivono circa 2000 persone. Il punto più interessante del capoluogo è il PERA KASTRO o Chrysocheria (mani d'oro) che si raggiunge in un quarto d'ora circa per ripido sentiero. E' il punto più alto, dal quale si gode un discreto panorama oltre a vedere i resti murari dell’antica fortezza, costruita per difendere la popolazione dagli assalti dei pirati.

POTHIA
Sullo sbocco dell'omonima valle. Si trova sulla costa orientale e raccoglie la maggior parte della popolazione. Pothia non è solo un porto turistico. E' una piccola città che esce ad imbuto dal porto verso Chora. E' stata costruita intorno al 1800, quando era diminuito il pericolo delle incursioni piratesche. Oggi è un abitato moderno dotato di servizi e negozi. Dal punto di vista urbanistico non sì è certo proceduto per il meglio. La città appare disordinata, confusa, con un traffico caotico in alta stagione. La parte del porto si salva anche se si dovrebbe fare di più per renderla più gradevole. La Platia Kiprou, situata all'interno a circa trecento metri in linea d'aria dal mare è il punto centrale. Merita una visita la bella chiesa di Christos Sotir, al centro del lungomare. Da notare l'iconostasi di marmo e icone prodotte da artisti locali. Sulla parte destra, guardando il mare, il Monastero di Ag. Vavvas domina il capoluogo, quasi il biglietto da visita dell'isola.
A circa 2 chilometri da Pothia, verso sud, sul mare, in località Thermes è in funzione uno stabilimento termale di acqua radioattiva, sfruttato prevalentemente da Greci.

VATHI
Vathi in greco significa fiordo. L'entroterra che parte dalla baia di Rina, occupa un insieme di case sparse immerse nelle piantagioni di aranci e mandarini che occupano l'intera vallata fino quasi all'abitato di Platanos. E' sicuramente una delle parti più interessanti dell'isola, da non perdere non solo per il contrasto della zona verde con l'aridità predominante dell'isola. La zona offre il fascino irresistibile dei luoghi che sono rimasti com'erano una volta, con mutamenti minimi. La vecchia taverna nella strettoia con una quantità incredibile di octapodia accatastati di fronte all'entrata e pronti per la cottura, Il bazar del quale ci occupiamo nella pagina degli acquisti, il magnifico fiordo dalle alte coste granitiche e dalle acque cupe, ma estremamente invitanti sembrano essere rimasti come una volta.
Claudio Paoloni nel settembre 2013 ci segnala che il brutto è avanzato anche a Vathi: "La valle di Vathy è ancora un piacevole ristoro per gli occhi con il suo verde diffuso, ma il suo fiordo non è più il luogo appartato e un po' retrò che doveva essere fino a pochi anni fa. Il paese non si è allargato di molto, ma il suo corso adesso è pieno di negozi che vendono souvenir ai tanti vacanzieri che arrivano con i caicchi dalla Turchia e da Kos: un via vai che rende davvero poco appetibile la sosta nell'unico spazio atto alla balneazione: la “piscina” è troppo piccola per contenere tutta la “pazza folla” in libera uscita e la nuotata nel fiordo non troppo piacevole per il continuo traffico di barche. Unica alternativa per gustare il luogo: la mattina presto o il tardo pomeriggio.
Vale la pena ricordare che questo scenografico fiordo era durante la seconda guerra mondiale il rifugio degli U Boat dell'esercito tedesco: un buon luogo per sfuggire alle intercettazioni
".

Un paesino che vale la pena visitare è ARGOS. Conta un centinaio di anime con poche pretese turistiche. Offre un bel punto panoramico e il Monastero di APOSTOLON che dipende da quello di Patmos.
Degli abitati turistici della costa occidentale, ormai sacrificati al Dio Turismo, c'è poco da dire, basta leggere il capitolo dedicato alle spiagge.
Vale però una citazione e una visita la località di Emborio, ancora tranquilla e fortunatamente trascurata dalle Agenzie turistiche. Affascinante il porticciolo di pesca e la lunga spiaggia stretta dalla parte opposta. L'unica nota stonata è l'allevamento di pesce che ci ricorda che i tempi sono cambiati.

Alberto ed Annamaria settembre2005
A prima vista sembra che la Chora non abbia un fascino particolare, ma non è vero, basta addentrarsi nelle sue vie per scoprire luoghi e ritrovi interessanti dove la tradizione dell'isola rivive. Il grande bar che s'incontra per salire al Kastro ne è un esempio. L'essenzialità dell'arredamento, i vecchi marinai seduti ai tavoli che indossano ancora i cappelli da marinaio di quando navigavano, le barbe incolte della gente di mare, i visi scavati dal sale, gli occhi vivi e chiari come il mare. Da osservare anche le botteghe, le merci esposte senza quell'ordine interessato di chi studia il modo per vendere di più. La Chora di Kalimnos è ancora verace e porta con se le tradizioni. I custodi sono gli anziani, in gran parte vecchi marinai e pescatori in pensione, che rimangono a vivere in questo posto, mentre i giovani appena possono se ne vanno.


Il Kastro dalla Chora

Mura del Kastro

Le chiese del Kastro

Panorama dal Kastro


Consigliamo di non perdere l'ascesa al Pera Kastro e non in modo sbrigativo. Vale la pena perdere qualche ora, ad iniziare da poco prima del tramonto. La salita per gradoni e facile sentiero dura da 15 a 30 minuti e dipende dal peso e dalla propensione alla sedentarietà di chi l'affronta. Si superano un centinaio di metri di dislivello. Mano a mano che si sale si apre l'orizzonte fino ad abbracciare la vasta piana che arriva a Pothia. Il Kastro è uno dei meglio conservati delle isole greche. L'imponente cinta di mura sopra Chora sembra sfidare il tempo. La parte di fortificazioni che raggiungeva la cima della collina è invece in parte diroccata. Una vera e propria sorpresa costituisce la vastità dell'area interna e il numero di chiese racchiuse. Ne abbiamo contate una dozzina edificate nel quindicesimo e sedicesimo secolo. La più interessante è proprio la Chiesa dedicata alla Madonna dalle mani d'oro (Chrysocheria), la prima che s'incontra che però non è sempre aperta. All'interno la preziosa icona che raffigura la madonna. Nelle altre piccole chiese si possono ammirare gli antichi affreschi religiosi. Fra queste da vedere in particolare la chiesa di Analipsi e quella della Trasfigurazione.

Interessante è la visita ai monasteri dell'isola. Poco prima di Argos s'incontra il Monastero di Apostolon che appartiene alla congrega di Patmos, una costruzione di una certa imponenza e bellezza, oggetto di festeggiamenti il 7 giugno. Superato l'abitato di Argos le indicazioni stradali conducono al Moni dell' Evangelistria che invece ospita un folto gruppo di suore. Il Convento è situato in una posizione amena e mantiene un certo fascino. Sopra il porto di Pothia il Monastero di Ag. Vavvas. Nei dintorni di quest'ultimo ce ne altri degni di nota. L'elenco dei monasteri e delle chiese dell'isola non finisce qui. Ce ne sono altri e sicuramente non meno interessanti di quelli che abbiamo visto noi. Rimandiamo ulteriori aggiornamenti agli appassionati collezionisti di fabbricati religiosi.


Monastero Apostolon

Mostastero Evangelistria

 

Storia

I primi abitanti dovrebbero essere stati i cari, poi l'isola fu colonizzata da greci provenienti da Epidauro. Anche Kalymnos entra a far parte della lega di Delos. Viene strappata ai persiani da Alessandro Magno. Subisce la colonizzazione romana. Dopo il periodo bizantino viene conquistata dai veneziani. Nel 1310 diventa dominio dei cavalieri di Rodi .La costruzione del Kastro sopra la Chora inizia verso la fine del XV secolo, e termina poco prima della caduta dell'isola in mano ai turchi (1522). Solimano il magnifico concesse però dei privilegi agli abitanti dell'isola che riguardavano commercio e pesca. IL 12 maggio 1912 l'isola è liberata….dagli italiani che però tolgono i privilegi. Torna alla madre patria solo nel 1948.

Archeologia

L'isola è stata visitata nel XIX secolo da famosi archeologi (Maturi, Newton, Dubbio). Maturi rinvenne materiale preistorico (età del bronzo) nelle grotte di Santa Barbara, Chiromandres e Vathì, unitamente a ceramica del tipo di Camares e del tardo miceneo (qualche reperto si trova nel museo archeologico).
I resti di una chiesa cristiana del 5 secolo d.C., la Chiesa del Cristo di Gerusalemme, (ritrovati da Newton nel XIX secolo) fatta costruire dal re bizantino Arcadio, sulle rovine di un tempio pagano, sono visibili in prossimità dell'incrocio Chora - Argos. Si trovano in un campo di fichi a pochi metri dalla strada. Ci sono le indicazioni. Sono rimaste insieme alcune mura e pavimenti con mosaici con scene di animali. E'uno dei maggiori ritrovamenti dell'isola. Materiale preistorico è stato ritrovato nelle grotte intorno a Vathi.
Il Museo archeologico si trova nella parte est, all'interno di Pothia, vicino alla chiesa di Ag. Mammas, attaccato alla montagna, in un palazzo neoclassico, intitolato a Vuvalis, il ricco commerciante di spugne che lo ha fatto edificare. Ospita ceramiche ritrovate nelle grotta di Vathi che risalgono al neolitico, altri reperti dell'età del bronzo; icone e porcellane cinesi al piano alto, dove sono visibili stanze della vecchia abitazione del commerciante di spugne con l'arredamento dell'epoca.
Circa alla metà del lungomare di Pothia si può visitare il Museo del Folclore, dedicato in gran parte alla pesca delle spugne. Si spiega la fabbricazione e lavorazione delle spugne. Già nel V secolo a.c. l'isola era conosciuta per la pesca delle spugne e per produzione del miele che costituivano le attività principali. Una parte è dedicata alla pesca, altra attività secolare di Kalimnos.

Claudio Paoloni settembre 2013
Dal 2009 Pothia possiede uno dei più bei musei archeologici delle isole. La nuova sede museale è sorta a fianco del presistente museo Vivalis. L' edificio è architettonicamente interessante e permette, grazie a un ineccepibile allestimento, di godere al massimo le importanti opere contenute. Nelle sale del piano d' ingresso sono esposti manufatti neolitici e magnifiche statue di marmo che provengono in prevalenza dagli scavi dell'area in cui sorgeva la basilica paleocristiana del Cristo in Gerusalemme edificata sul presistente tempio di Apollo. Una vera emozione la regala la sala dei bronzi dominata dalla mole della Signora di Kalimnos ritrovata, così come gli altri capolavori bronzei, nel tratto di mare tra Pserimos e Kalimnos. Al piano superiore una raccolta di arte paleocristiana (una ricostruzione parziale dell'altare della detta basilica) e bizantina. Una visita assolutamente da non perdere .

Feste

27 luglio festa di Ag. Panteleimonas con sagra, canti, e balli in onore del santo.
15 agosto Panaghia di Kyrapsili e panighiro a Telendos
14 settembre festa della croce (stavro) di Neras.

Servizi

Prefisso telefonico 22430
Ospedale, tel. 23025, Pronto Soccorso tel. 166, Polizia tel. 21100, Capitaneria di Porto 29304, Municipio, 59235.
L'Ufficio Turistico è posto nei pressi dell'Hotel Olympic, funziona a corrente alternata, tel. 50610. La stazione dei taxi si trova nella piazza Kiprou, tel. 50300.
La Stazione dei Bus si trova nella parte più a nord del porto, all'incrocio con la via principale che immette nella strada per Chora, per informazioni sui bus, tel. 51760. La maggiore frequenza di corse per Chora, almeno una ogni ora. Per Argos,Vathi e Emborios 3/4 corse giornaliere. Per Vlichada 4/5 corse giornaliere. Per Kantouni -Linaria 2/3 corse.
Ci sono numerosi rent car e bike nell'isola. Consigliamo la BUDGET di Kardulias Nomikos. Tel. 51780, 29939, mob.+30 6972834628.
Cartina dell'isola, non abbiamo trovato mappe ben fatte (road-top). La migliore è quella distribuita gratuitamente dal rent car Budget. La stessa costa 1,50 euro se acquistata in negozio.

Claudio Paoloni settembre 2014-2013
Capitan Yannis, col suo Telendos Star collega in 30 minuti Kalimnos a Leros e precisamente da Mirties a Xiròkambos (10 €) e a Pandeli (15 €) a giorni alterni. Su prenotazione (tel. 6944819073), raccoglie passeggeri sia a Telendos che a Emborios.
E' adesso reperibile la carta 1/25.000 edita dalla  SKAI che è uno strumento indispensabile per chi vuole  approfondire la conoscenza del territorio. Sono mappati gli itinerari pedonali e sono adeguatamente descritti anche in inglese sul retro. Dietro il municipio, lungo la prima traversa a dx (pedonale) della strada principale, si trova il Neon internet caffè in cui si può anche giocare a booling. Sul lungomare verso il porto Suzuki rent a car, Spiros Kipreos affitta scooter a 10 euro e auto a 20: tel. 6937980591 (a settembre inoltrato) E' reperibile, in lingua italiana e al costo di 2 euro, la simpatica Guida Rilassata di Kalimnos con tante utili informazioni in poco spazio.

Acquisti

Innanzitutto le spugne, si trovano ovunque di tutti i tipi, ma attenzione nei fondali di Kalymnos nessuno ormai le cerca, si preferiscono le coste siciliane e africane. Il miele di Kalimnos è fra i migliori e non costa molto (9 euro al kg). Consigliamo di visitare il bazar di Vathi che ha l'ardire di autodefinirsi nell'insegna addirittura " Touristik Boutique". Si trova nella strettoia che si apre entrando nel porticciolo di Rina. E' un modesto negozio per quanto riguarda le dimensioni, ma con un'abbondanza straordinaria di ogni tipo di merci a cominciare dalle spugne. I due anziani proprietari ci sono apparsi particolarmente gentili e onesti. Le spugne sono convenienti rispetto a quelle che si vendono nei negozi di Pothia. Si possono acquistare orologi cinesi, niente male a pochi euro e le tessiture con i ricami delle Monache di Analipsi ad un prezzo incredibile. Il Monastero di Analipsi si trova poco prima di Chora, sulla sinistra della strada principale che viene da Pothia, quasi di fronte allo stadio di calcio.

Dove si dorme

L'offerta di camera a buon prezzo è quasi asfissiante, comincia allo sbarco e continua lungo il molo. Ci si può fidare per una sola notte, ma per un soggiorno più lungo è meglio verificare di persona.
Nei pressi del molo di sbarco può andar bene l'Hotel Olympic, tel.51710-51713, una quarantina di stanze decorose dalle 35 ai 50 euro secondo la stagione.
Sul lungomare, Platia Haralambaus, di fronte alla Banca Nazionale, l'Hotel Thermae, tel. 29425, si spende un po' meno che all'Olympic, camere come sopra.

Claudio Paoloni settembre 2014 - 2013
La migliore struttura di Emborios e forse di tutta Kalimnos è Harry's Paradise www.harry's-paradise.gr tel. 2243040062. Prenotare con anticipo. Le camere a detta di tutti sono più che confortevoli, stesso dicasi per il ristorante, ma quello che fa la differenza è il magnifico giardino, qui le piante autoctone convivono a meraviglia con cactus e palme e pur non essendo un esempio di “filologia” arborea è innegabilmente di grande impatto. Dallo studio, da noi affittato come sempre ad Emborios dalla amica Maria del ristorante To Kastrì, ho assistito alla fioritura di un grande cactus, davvero un bello spettacolo.
Nel 2013 abbiamo affittato per pochi euro uno dei due ampi studio della prodigiosa Maria del ristorante To Kastri. Ottima cuoca e affabile amica. tel. 22430 40110 cell. 6975201310

A Telendos gli Hokhlakas Sunset Studios direttamente sulla spiaggia sono i più isolati, panoramici, affacciati sul mare aperto e soprattutto sui tramonti (60 euro) tel. 2243023894.
Se il panorama è un elemento fondamentale nella scelta della vostra residenza, bene, l' indirizzo giusto è Niotis a Skalia www.niotis-studios.gr tel. 24667 6975759913 La terrazza, affacciata sul punto più scenografico dell'isola e sui suoi tramonti in technicolor, è dotata anche di confortevoli amache. Il limite è che a Skalia non esistono né bar né ristoranti né minimarket , ergo, un mezzo di locomozione è indispensabile.
La migliore sistemazione è senz'altro l'Hotel Porto Potha che offre camere o studio sia fronte mare che con vista sulle pareti di roccia, la qual cosa consente di risparmiarsi la vista sugli obbrobri di Masouri e Armeos. E' isolato, leggermente in alto alla fine del paese sulla strada per le spiagge. I prezzi variano in base alla tipologia dell'alloggio, dispone anche di una grande piscina. Tel. 22430 47321 www.telendoshotel.gr.

Mucci Roberto settembre 2006 da Forum
Ad Emborios a 24 km a nord.Il villaggio e' piccolo e ci sono pochissimi turisti,non abbiamo difficoltà a trovare una stanza con uso di cucina per 25€ da Angela all'inizio della strada che porta in fondo dove c'e' il molo. C'e' un terrazzo dove si puo' godere di un ottimo panorama.

Anna e Alberto settembre 2005
Consigliamo (per aver visto) l'Hotel Evanik, nella parte interna, a trecento metri dal porto. Si prende la strada che inizia dal bancomat della Ethniki Trapeza (la Banca Nazionale Greca) e si prosegue per la via fino a raggiungere l'albergo. Camere confortevoli. Prezzo intorno ai 40 euro.
Confermiamo Ipapanti Flaskou, tel.23752, mob. 6972747494,conosciuta anche dagli abitanti delle altre isole che si rivolgono a lei per trovare alloggi economici quando devono soggiornare a Kalimnos. Dispone di numerose soluzioni, non sempre splendenti per pulizia, ma comunque valide. Siamo stati nell'appartamento citato da Paoloni che si trova in posizione tranquilla nei pressi dell'Hotel Evank. Il marito di Ipapanti gestisce il bar più vicino al molo di sbarco, basta chiedere lì.
Il proprietario dell'Evank dispone di un'altra buona struttura ad Armeos:Hotel Continental, tel. 47331-47386-48700, mail:
Hotel continental -mail sito:www.hotelcontinental.150m.com

Carla e Gaio giugno/luglio 2006
Abbiamo dormito bene all'h
otel Olympic, (50 euro inizio luglio) in una camera davanti, che guarda il porto. Non fatevi dare una camera sul retro, perché vi batte il sole pomeridiano e di notte fa caldo. La prossima volta proveremo l'hotel Evanic (tel:+30 22430 22057), 200 mt all'interno del paese sulla strada di uscita delle auto nel lungomare (n 5 nella cartina del porto di Pothia). Dall'esterno pare gradevole.

Dove si mangia

Trovare un menù non turistico ha Pothia è un vero problema. Idem per i ristoranti di pesce, nonostante l'isola sia ai vertici dell'attività ittica.
Però noi ci siamo riusciti. Lipon (dunque) veniamo al punto. Stallas ha chiuso i battenti per vecchiaia, nessuno ha preso il suo posto. Abbiamo provato Rebetico, consigliato da Paoloni, vedi sotto, ma non ci ha soddisfatto. Il Mermizeli vale la pena provarlo, ma è pur sempre un insalatone con una bruschetta di pane. Poi indagando con il nostro greco e scartando i soliti pareri interessati siamo riusciti a trovare una buona taverna che, però come tutte le buone taverne, ha il difetto di essere già conosciuta e molto frequentata. Si rimedia andando un po' prima della piena. Si mangia bene, cucina del posto, e nessuno t'invita a lasciare il tavolo libero. Si tratta della Taverna Pandelis. Facile da trovare nonostante sia un po' nascosta. Sta dietro l'Hotel Olympic, basta aggirarlo e si entra in uno spiazzo quasi interamente occupato dal ristorante.
Da segnalare le taverne fuori Pothia. Ce ne sono alla Chora, ma non le abbiamo provate. Ottima la taverna di pesce di Vlichada, Spongostaverna (taverna della spugna), dietro la seconda spiaggia (quella sabbiosa). Pesce solo fresco, si può scegliere ad occhi chiusi. Sorprendenti anche i prezzi, contenuti rispetto alla qualità e alla quantità. Anche questa taverna è molto affollata e, nonostante ci sia un buon servizio. Se non si vuole aspettare troppo si deve anticipare la folla. Da provare anche la taverna dagli octapodia a Vathi, nella via d'accesso al porto, accanto al Bazar. Non l'abbiamo provata, ma si parla ancora molto bene della vecchia taverna di pesce di Emborios, rifornita dai pescatori locali. E' la prima che s'incontra sulla sinistra, fronte mare.

Claudio Paoloni settembre 2014 - 2013
Ecco una new entry eccellente. Affacciata sul porto di Melitsakas la Anna's Psarotaverna mette d'accordo tutti anche i palati più esigenti, non è un caso che sia sempre piena di italiani. Accoglienza affettuosa e pesce cucinato come dio comanda, cosa non scontata soprattutto in Grecia. Se proprio dovete mangiare a Masouri il super affollato ristorante Egean è consigliabile per la sua posizione panoramica, il servizio impeccabile ed anche per il cibo, buono nonostante la grande quantità di coperti.
La taverna To Kastri  a Emborios ha conquistato anche il fine palato del cuoco Antonio Carluccio italiano di nascita, ma famoso in Inghilterra sia come chef che come personaggio televisivo (il Vissani della Gran Bretagna dunque). Anche il nostro palato è stato deliziato e il nostro portafogli non ne ha davvero sofferto. Davvero super raccomandato. Sul magico incrocio di Ellies la taverna Marinos è uno di quei posti che non esistono più nemmeno in Grecia e di cui si sente davvero la mancanza. Sia lode a Roberto Mucci che l' ha scoperto. Va visitato anche all'ora di pranzo non solo perchè il cibo è fresco, ma anche per capire perchè a cena le signore siano così “sfatte”. Lì accanto un ottimo negozio di formaggio e yoghurt e dall'altra parte della strada un simpatico kafenion: da notare le cornici della porta, restaurate da pochi anni “per la storia e non certo per la politica” sottolinea il proprietario, e aggiunge a conferma che “il nonno era a Mosca nell'ottobre '17”. Fermatevi per una birretta ed il mistero sarà svelato. A Telendos merita di essere segnalato Barba Stathis al porto di Potha, simpatico ambiente e cibo all'altezza: il polipo è freschissimo, perchè pescato lì di fronte.

Mucci Roberto settembre 2006 da Forum
Il miglior ristorante per me e' Marinos sulla strada per Elies,un vecchio localale che propone una cucina tradizionale e le pietanze sono in bella vista nelle casseruole come ormai e' difficile trovarne in giro,a ottimi prezzi,e la vecchia taverna di pesce ad Emborios dove abbiamo mangiato un pesce locale simile all'orata che chiamano Fagri,era gustosissimo.

Carla e Gaio giugno/luglio 2006
Cena da Pandelis dietro l'hotel Olympic: o.k.

Claudio Paoloni 2004
Oltremodo raccomandabile il Ristorante Rebetico sul lungomare; da gustare il "mermizeli" piatto tipico di Kalimnos una ricca insalata appoggiata su una frisella di pane integrale ed il baccalà PSERIMOS.

Escursioni e spiagge

 

Spiagge

Spiagge del Nord
Su questo versante di solito il mare porta lo sporco e nessuno lo porta via. Sono trascurate perchè difficili e lontane da raggiungere. Sono le spiagge di Sikati, Palionisos e Pezonta. Le prime due sono raggiungibili per sentiero da Skala, località sul versante opposto a pochi chilometri da Emborios. Pezonta dovrebbe potersi raggiungere per sterrato (lo abbiamo visto e notato che va proprio in quella direzione) da Arginonta.

Claudio Paoloni - settembre 2013

Spiagge a nord di Emborios
Oltre alle menzionate spiagge del paese vanno elencate le spiagge limitrofe: Leptos è la prima che si raggiunge procedendo verso nord, il lido di ghiaino non è davvero speciale e le tamerici devono ancora crescere un po', ma il mare non ha rivali nell'isola: una splendida piscina assolutamente indifferente al Meltemi.
Alexis è lì di fronte ed è davvero più appetibile, di sabbia e con un grande albero, ma ahinoi il meltemi la percuote implacabile
Continuando a nord, le prime due spiagge di Ambeli sono piccole e difficili da raggiungere, non la terza, con un grande stazzo nella altura retrostante, bella, ampia e facilmente raggiungibile, ma anch'essa battuta.

A sud di Emborios, Kalamies è quasi interamente attrezzata e con due taverne; poco più lontana. Tichi è più tranquilla e ombrata. Ambedue sono abbastanza riparate. Anche Skalia offre piccole spiagge e scogliere praticabili, ma soprattutto è il luogo privilegiato per i tramonti: quello cremisi a cui abbiamo assistito era indimenticabile.

Spiagge a est
Dal 2009 una strada asfaltata conduce alla baia di Palionissos partendo dalla chiesa di Panormitis, vicino a Skalia.
Questa strada permette di raggiungere con una breve escursione la citata e favolosa Vyzotos; con una brevissima camminata si arriva a Sykati che è indecentemente sporca a causa dei rifiuti portati dal mare, ma che per fortuna permette di giungere pochi passi più avanti ad un'altra spiaggetta con ben altro charme: riparata e frequentata solo dalla gente che arrampica. La baia di Palionissos è bella e, come si capisce facilmente guardando la cartina, del tutto riparata e dunque ben ospitale per le barche a vela. La spiaggia, ghiaiosa e non troppo capiente, è generalmente affollata con un ristorantino direttamente sulla spiaggia e due che si affacciano dagli speroni rocciosi che la chiudono. Prima di raggiungere la spiaggia vale la pena fermarsi nel “paradiso” di Nikos, che offre promozionali lukumades e che prima di essere ristoratore è stato pescatore di spugne e poi maestro elementare. Ci ha mostrato una sua intervista ad una rivista italiana in cui si faceva la storia dell'isola e che ci ha fatto scoprire la bellezza dei bronzi che poi avremmo visto al museo archeologico di Pothia.


Spiagge del versante ovest
(protette)

Kantouni
**/*** ( tre stelle per la spiaggia e il panorama, due per il mare), spiaggia, prevalentemente sabbiosa, stretta con palme nel retro e in parte riparata da tamerici. Il piccolo golfo dominato da una chiesina bianca appiccicata alla roccia (tipo Amorgos) è molto panoramico, peccato per le alghe e l'acqua non certo limpida. Nel retro bar ristorante, market, studios ed altri servizi. Dalla parte della chiesina della croce parte un sentiero che raggiunge un'altra cala (non vista). Più interessante deve essere la passeggiata lungo mare per raggiungerla.
Linaria**/***, sempre sabbia scura, separata da Kantouni solo da un roccione che comunque permette il collegamento diretto fra le due spiagge. Non sapremmo quale delle due è meglio. Entrambe in settembre erano prive di ombrelloni e sdraio.
La spiaggia più bella di questa parte di costa è senza dubbio Platy Yalos***/****. Quattro stelle per la spiaggia, tre per il mare. La spiagge si è conservata, grazie alla sua ubicazione, al termine di un ripido versante che non consente la costruzione di strutture nel retro. La vista della spiaggia dall'alto è delle migliori. Le strutture sono nella parte alta, lontane dalla spiaggia. In settembre i bagnanti scendevano a piedi approfittando dei sentieri scavati nella pineta. La strada era poco trafficata. Il lido è lungo poco più di un centinaio di metri, ampio, in parte sabbioso. Solo un tratto è attrezzato.

Melitsacha e Myrties, non raggiungono le tre stelle si assomigliano. Entrambe di ciottoli, lunghe e abbastanza larghe, con poche tamerici. Nel retro specie a Myrties, parecchie strutture che corrono al livello della strada soprastante. La discesa alla spiaggia (20/30 metri di dislivello) è consentita anche da scalinate private che partono dalle singole abitazioni. Il mare non incanta. Dal moletto al centro della spiaggia partono i caicchi per Xerochambos (Leros) e per l'isola di Telendos. La sensazione per chi, come noi, è ritornato dopo molti anni è stata piuttosto sgradita. Le costruzioni più vecchie sembravano fatiscenti, altre quasi all'abbandono. Si è costruito troppo, si è rovinato il posto. L'interesse turistico è limitato all'alta stagione e nonostante i prezzi molto bassi nella bassa stagione, si affitta poco. C'erano appartamenti in vendita.


Platy Yalos

Kantouni

Myrties con l'isola di Telendos


Si prosegue verso nord per la strada nuova. Lungo la costa adesso c'è il senso unico. S'incontra la spiaggia di Masouri*** (nella foto).

Duecento metri di sabbia con tamerici, ma con ben poca spiaggia libera. La strada corre sopra la spiaggia, dividendo in due l'omonimo paese, grazioso e ricco di vegetazione. Negozi, market, taverne, strutture gradevoli. Non manca nulla per un tipo di vacanza che i tour operator definirebbero "tranquillo in un bel paesino". Infatti la località è praticamente in mano alle agenzie turistiche internazionali. Per rendersene conto basta girarsi intorno e osservare la grande quantità di strutture, ben nascoste nel verde e il numero delle taverne. Guasta parecchio il mega complesso che, all'inizio del paese, venendo da sud, scende fino alla spiaggia. Il modello Massouri, che evidentemente ha incontrato un certo successo, si sta estendendo verso nord, intorno alla località di Armeos, per il momento meno sfruttata e forse più gradevole. La spiaggia è più o meno come quella di Massouri In questa zona, da qualche anno, si pratica l'arrampicata più o meno libera, approfittando delle balze rocciose, particolarmente adatte a questo genere di sport. In settembre abbiamo visto parecchi appassionati, soprattutto giovani, impegnarsi in questa pratica con tanto di chiodi e moschettoni.
Qualche chilometro più avanti s'incontra Arginontas**, alla fine di un fiordo. Non c'è piaciuta. Un piccolo bar ristoro, tamerici, spiaggia di sassi. L'acqua non invita.
Per il bagno è meglio proseguire fino ad Emborio, con Vathi il posto più attraente dell'isola. Questo piccolo porto di pescatori, risparmiato dal turismo pesante ancora riesce ad affascinare nonostante la vista dell'itticoltura. La spiaggia del paese*** è divisa in due parti dal molo di pesca. La parte sud è prevalentemente ciottolosa, quella a nord prevalentemente sabbiosa. Il bello delle spiagge di Emborio è che ci sono ombre per tutti, tamerici in abbondanza. Il panorama, chiuso dall'Isola di Telendos e dallo scoglio di Kalavros è piacevole e rilassante. Le acque sono trasparenti e quasi sempre calme. Ci sono strutture, ma non in numero eccessivo. Uscendo dalla spiaggia sabbiosa e aggirando il piccolo promontorio sovrastato dalla candida chiesa si raggiunge la spiaggia di Astrochiclia***/**** . Lunga più di duecento metri, molto stretta, felicemente ombrata da meravigliose tamerici. Prevalentemente sabbiosa, delude quando si entra in acqua. L'acqua è limpida, ma la parte iniziale del fondale è piena di alghe. Bagno così e così. Insomma panorama e spiaggia da quattro stelle, acqua tre stelle, ma fondale due stelle a malapena.


Masouri

Emborio la seconda spiaggia

Emborio: Astrochiclia

Spiagge del sud
Dal porto con caicco (in alta stagione) si raggiungono le spiagge di Vlichada e la baia di Kefalo.
Vlichada*** si raggiunge comodamente in pochi minuti con l'auto o il motorino partendo da Pothia. Ci sono due spiagge, una di ghiaia e un'altra sabbiosa abbastanza grandi. Entrambe sono riparate dalle tamerici e sono abbastanza spaziose e servite da una taverna. La taverna migliore è la seconda quella dietro la spiaggia sabbiosa. Sono molto frequentate in alta stagione. Purtroppo arrivano anche caicchi, gommoni e barche a motore che approdano nel molo fra le due spiagge e questo è il limite di Vlichada. Sotto le foto della spiaggia.


La piccola baia di Kefalo*** (sabbiosa) si può raggiungere con una piacevole escursione, partendo dal Monastero di Ag. Ekaterini e scendendo per sentiero al mare. Dalla spiaggia si può risalire alla grotta di Kefala con stalattiti e stalagmiti, ma non siamo in grado di spiegare il percorso.
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Spiagge dell'est

Akti Bay***
, è la prima che s'incontra andando verso Vathi. Una strada scende alla spiaggia mista con taverna. Il lido è alla fine di una larga insenatura e pertanto le acque sono prevalentemente tranquille. Pregevoli i colori del mare anche se non esaltanti.
Rina Bay***/****Un caicco fa servizio giornaliero da Pothia alla Rina Bay di Vathi. E un piccolo lido artificiale, con gradoni che rendono comoda la discesa in una specie di piscina dentro il mare, limitata da boe rosse unite con una corsa. C'è la doccia, una fontana, qualche albero con le panchine. Insomma un grazioso posticino per fare il bagno e prendere il sole sulla pietra resa liscia o sulle panchine. L'acqua è di un blu cupo, ma molto trasparente ed invitante. Abbiamo fatto un bellissimo bagno con una piccola trasgressione che lo ha reso ancor più emozionante. Abbiamo superato i limiti e nuotato nel profondo fiordo con le alte rocce che cadono a piombo nel mare. Da provare. Nelle immagini sottostanti, il fiordo di Rina e la piscina.

 

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Erscursioni

A nord, in località SKALIA, si può visitare una grotta di stalattiti, ma l'accesso è un po' difficoltoso, bisogna farsi dare la chiave.
Altra escursione è l'antro delle sette ninfe o delle sette vergini sulla strada per Chora. L'entrata è nei pressi di una piccola cappella. La leggenda vuole che sette vergini per sfuggire ai pirati, che improvvisamente erano arrivati nell'isola, entrassero nella grotta e s'inoltrassero nei suoi meandri. Le sette vergini non furono capaci di trovare la via a dimostrazione di quanto sia intricata la grotta.

1)  Sentiero degli italiani. Da Pothia (Aghia Triada) a (sopra)Vathy  poco più di un' ora. Si raggiunge Aghia Triada dalla fine del lungo mare o dal museo archeologico: una targa non visibilissima indica la direzione, ma siamo ancora in città e gli incroci sono tali da confondere la pista. Anche se siete di fede laziale (peccato mortale!) non fatevi incantare dalle scale dipinte di bianco celeste, non andrete da nessuna parte. Il sentiero è ben evidente nella prima parte e parzialmente segnalato quando si è raggiunta la parte sommitale. Già in vista di Vathy il sentiero si biforca: quello a dx si avvicina al villaggio, ma attenzione che è davvero scivoloso, e poi in ogni caso non prendete il sentiero pedemontano che volge a destra: è un cul de sac e si è costretti a tornare sui propri passi. E' obbligatorio invece prendere a sx alla biforcazione se si intende chiudere il cerchio e tornare a Pothia (vedi itinerario.

2) Agh Nikolaos – Profitis Ilias – Chorio (3 ore compresa la marcia di avvicinamento) Questo itinerario può essere la continuazione del precedente seguendo lo sterrato a sx o può essere un itinerario a sé stante a patto di avere un mezzo a disposizione. In questo caso si raggiunge in auto il cimitero/campo sportivo di Methoki dove si parcheggia. La chiesetta di Aghios Nikolaos è ben in vista. Lì giunti avrete ben chiaro che il vostro sentiero corre lungo il muro a secco che “obliqua” a dx sulla costa del monte, ma constaterete anche che l'accesso è impedito da una alta rete metallica. (Ebbene sì a Kalimnos non hanno molto investito sulla sentieristica e dovunque si avverte un senso di indefinito e precario). Dunque non perdetevi d'animo e spingete la recinzione con un piede : camminarci sopra non sarà davvero una impresa (qualcuno prima di voi avrà certamente aperto la strada!). Si segue poi il muretto confortati ogni tanto da segni rossi che diventano più frequenti quando lo si abbandona e si comincia a salire verso il passo dove, salendo a sx, in una mezz'ora si giunge alla sommità del Profitis Ilias; se invece si tira dritto si scende, seguendo la scenografica gravina, fino alla base del Kastro. Da qui si può prendere il bus o un taxi fino al municipio e da lì il bus che, oltrepassata Vathy, ha il suo capolinea giusto di fronte a dove avete parcheggiato.

3) Da Methoki alla Panaghia Kyra Psili ed alla spiaggia di Pezonta (50 minuti) Da Methoki una stretta strada carrozzabile (2 km ½) sale alla Panaghia Kyra Psili appollaiata sulla roccia (in alternativa un sentiero la raggiunge dal passo della strada Arghinonda - Vathy); prima della chiesetta un sentiero marcato in blu scende nella profonda gravina che conduce alla spiaggia di Pezonta (50 min). L'escursione vale davvero la pena solo in caso di assenza di vento. La bella spiaggia sassosa infatti, pur situata al fondo di una profonda baia, non è davvero indifferente al meltemi, e dunque la spesa non vale l'impresa se il mare è mosso. Al rientro, visto che i segnali non sono ben visibili, ricordarsi di risalire sul versante sinistro della gola perchè il fondo valle presenta ostacoli insormontabili.


Spiaggia di Vizotos

baia di Pezonta
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Grotta di Sykati

 

4) Kantouni - Ag. Fotis (45 minuti) E' davvero il più facile e scenografico dei sentieri di questa isola. Si parte dalla fine (sud) della spiaggia di Kantouni, dove parte un sentiero che subito si divide: a sx un breve tracciato in forte ascesa porta al Moni Stavros, il nostro itinerario procede invece diritto seguendo la costa frastagliata e subito si incominciano ad individuare le pareti di roccia tra le più apprezzate dagli arrampicatori. Belli gli affacci sulle profonde insenature e sull'isola di Telendos. Giunti alla chiesetta di Ag. Fotis l'itinerario potrebbe continuare aggirando il capo Trachilos fino all'abitato di Argos, ma attenzione: l' unico sentiero disponibile è quello/i delle capre.

5) Stavros – Grotta di Sykati – Spiaggia di Vyzotos (50 minuti) Una imperdibile escursione che offre la possibilità di vedere in azione, in un paesaggio davvero suggestivo, i climber alle prese con le pareti di questa enorme grotta che si estende tutta in verticale e di raggiungere quella che per noi è la spiaggia più bella dell'isola. Vyzotos è davvero una meraviglia anche se non offre ombrosi ripari ed è praticabile anche in caso di mare mosso perchè è sufficientemente protetta dall'azione del meltemi. Il sentiero parte dal primo tornante a destra della strada che dalla chiesetta di Stavros scende alla spiaggia di Palionissos, riconoscibile per uno stazzo di capre, a lato del quale si può parcheggiare e dove si situa il cancelletto da cui inizia l'itinerario.

6) Stavros - Sommità del monte Patela (1 ora e 15 min.) La chiesetta di Stavros è sita proprio sulla sommità della strada che dalla chiesa di Panormitis (a mezza via tra Skalia e Panormos) conduce a Palionissos. Si lascia l'auto nell'ampio parcheggio e si segue il sentiero che si arrampica sul crinale. Dopo poco si incontra un cancello: il sentiero è purtroppo fiancheggiato da un reticolato che lo accompagnerà per un lungo tratto, che disturberà la vostra visuale e produrrà un fastidioso effetto lager. E' per questo che al ritorno si consiglia di seguire il crinale: il sentiero non esiste ed il cammino è reso più difficoltoso da rocce e roccette, ma il panorama è decisamente più intrigante. Raggiunte le antenne del monte Patela si può continuare oltre, ma il sentiero a questo punto è solo quello delle capre.

7) Museo della casa tradizionale- Agh. Gheorghios – Museo della casa tradizionale(1 ora e 20 min.) Il sentiero comincia di fronte al museo delle case tradizionali di Kalimnos, a due km. circa da Pothia sulla strada che porta a Vlychada. Si segue per un tratto la carrozzabile non asfaltata. Si raggiunge un cancello che chiude la strada che ascende al colle, alla confluenza con uno sterrato che scende a sx. Lo si oltrepassa e si sale fino a raggiungere la cima seguendo la strada che poi scende fino alla pittoresca chiesa di Agh. Gheorghios. Tornati sui propri passi non si può non notare un sentiero che invece di risalire piega a dx verso la costa. Lo si segue gustando i panorami che abbracciano Kos e Pserimos fino a raggiungere e risalire lo sterrato di cui si diceva e che, chiudendo l'anello, torna al cancello e poi all'asfalto. Teoricamente da Agh Gheorghios si potrebbe continuare fino a Vlychada, ma il sentiero non esiste e i sentieri caprini sono oltremodo scomodi.

8) Arginonda – Lagounara (55 min.) Provenendo da Masouri si prende lo sterrato che inizia proprio sulla curva di Arginonda; in alternativa si posteggia la macchina dietro al negozietto di prodotti tipici, si segue l'asfalto verso l'interno del paese e poco dopo a dx un sentiero che, tra le immondizie in verità, si ricongiunge con lo sterrato di cui sopra. Si segue questo tratturo fino a raggiungere uno spiazzo con numerose arnie. Immediatamente prima di questo spiazzo si nota un albero che porta il marca sentiero che, con qualche contraddizione, ci accompagnerà fino alla fine. Si risale una ripida gola a dx per poi seguire di nuovo il sentiero che procederà in diagonale per tutto il cammino. Si raggiunge così un ampio canalone sassoso in cui la segnaletica scompare. Si scende per pochi metri fino ad individuare di nuovo la via. Nell'ultima parte dell'ascesa si incontra uno dei posti più verdi della montagna dell'isola con macchie di ginepro ed olivastri. Si raggiunge la strada principale e con ulteriori 15 minuti di asfalto si arriva al posto di sosta attrezzato a sx del valico.
Se si ha ancora voglia di camminare ci si muova verso il monte Rito raggiungendo il luogo di un fortino italiano di cui rimane solo la cisterna e da cui si dipartono 4 sentieri; due di questi scendono evidentemente a Metochi, quello marcato di rosso procede fino alla Panaghia Kyra Psili e da qui al fiordo di Rina (ma il cammino è lungo e da inventare visto che la segnaletica è quasi inesistente), quello marcato in azzurro conduce invece in 20 minuti fino all'attacco di nuove pareti ed è il più spettacolare perché offre magnifiche viste sull'insenatura di Pezonta.

 

Escursione all'isola di Telentos .

Si raggiunge in caicco da Myrties in circa 10 minuti. L'isola conta un centinaio di abitanti per lo più dediti alla pesca. La spiaggia***, poco sabbiosa, comincia dal molo di sbarco. Proseguendo a nord s'incontrano altre cale, di ghiaia, frequentate anche da naturisti. Nei fondali di Telentos, che una volta era attaccata a Kalymnos, si possono trovare oggetti archeologici, ma è meglio lasciarli dove sono per evitare i rigori della legge ellenica.

Claudio Paoloni settembre 2013 - 2014

Telendos val bene una …..... visita. Della serie di cale e spiaggette che da Potha vanno verso nord merita una menzione la spiaggia Paradiso, la più lontana e l'unica “ufficialmente” naturista. Isolata, unica spiaggia nella parte sud ovest, Kokhlakas è la più bella dell'isola se non altro per l'incantevole vista non contaminata dagli orrori edilizi che da Myrties ad Armeos passando per Masouri davvero non mancano. Bello anche il sentiero fiorito che dal porto conduce alla spiaggia.


Escursione consigliata: Telendos (Potha) – Ag Costantinos (2 ore 15 a. e r.)
Dal villaggio di Potha si segue la strada verso le spiagge e facilmente si individua il sentiero che porta al monastero. Si incontra qualche deviazione che conduce alle pareti, ma in generale il sentiero nei suoi saliscendi lungo la costa è ben individuabile. L'ultima parte è abbastanza impegnativa sia per il dislivello sia per il sentiero scivoloso. Prima di raggiungere il monastero situato a 250 metri sul livello del mare si incontrano gli impressionanti resti di una fortificazione di epoca bizantina. Il sito del monastero è presidiato, non se ne capiscono le ragioni, dall'esercito greco. E' inutile dire che il panorama che spazia sulla parte nord di Kalimnos fino all'isola di Leros è davvero speciale.

Vale la pena anche l'esplorazione della parte sud dell'isola dove si incontrano a pochi passi l'una dall'altra i resti di una necropoli paleocristiana, la spiaggetta sabbiosa e alquanto protetta di Prigmenos ed il monastero di Ag, Georghios incistato tra le rocce (davvero spettacolare in caso di mare mosso)

Roberto Mucci settembre 2006 da Forum
Buoni bagni li abbiamo fatti ad Arginonda,nell'isola di Telendos a pochi minuti di caicco da Myrties e Massouri che sono luoghi da evitare perche' ad uso esclusivo del turismo di massa. C'erano ancora i segni ahime

Intrattenimenti serali

Nessuna segnalazione particolare, bar, ristoranti al Sirtaki e pub non mancano di certo.

Da non perdere

Il fiordo di Vathi e la sua valle, la parte nord dell'isola, il Pera Kastro.