BolCartina interattiva
Dov'éPer raggiungere le isole dalmati prima del 10 giugno
occorre partire da Ancona con uno dei due traghetti che collegano
il capoluogo marchigiano a Spalato (Split). SPALATOL'ufficio di deposito bagagli si trova alla stazione
dei bus proprio di fronte all'ingresso principale del porto. Le
tariffe sono minime. Il lungomare di Spalato e lo splendido centro
storico con i resti del palazzo di Diocleziano meritano senz'altro
una visita anche perché restano vicini al porto. Vecchi palazzi,
splendide piazze e le colonne romane che spuntano all'improvviso
costituiscono una piacevole sorpresa. Bellezze che si gustano ancora
di più poiché la zona vecchia è interdetta
al traffico. SUPETARSi arriva a Supetar (San Pietro), capoluogo dell'isola, piuttosto deludente. Dopo una ricognizione lungo il mare e per il paese abbiamo deciso per BOL. Supetar offre una pineta piacevole con possibilità di belle passeggiate lungo il mare, ma non abbiamo visto (almeno nelle vicinanze del paese) pezzi di mare entusiasmanti, che in verità non c'è apparso nemmeno eccezionale per la trasparenza delle acque. La vicinanza con Spalato si fa sentire. Per chi volesse informazioni e depliant, appena sbarcati s'incontra l'ufficio turistico, situato sulla destra verso la stazione del bus. Il migliore albergo di Supetar è il Cactus, un quattro stelle, costruito ai tempi di Tito, nella migliore pineta sul mare, dove, in bassa stagione, la mezza pensione in una bella camera vista mare costa solo 50.000 a testa. BOLCosì siamo saliti sul bus per Bol sicuri di
incontrare un mare migliore se non altro la spiaggia più
fotografata della Croazia, ZLATNI RAT.
Per raggiungere la piccola e unica località della costa sud
c'è voluto quasi un'ora e mezzo di bus, passando per un paesaggio
vario, dove la pineta e i panorami marini si alternano a grandi
distese di vigna. La produzione di vino dell'isola è notevole.
Ottimo il rosso e non da meno il bianco che si compra a 4000 al
litro al centro del paese di Bol, dove un orcio pendente indica
la vendita. Apprezzabile anche il "prosec", un passito molto dolce
che è la specialità di Brac. Arrivati a Bol abbiamo trovato alloggio con facilità. Da www.croazia.it (dove si trovano i numeri telefonici e le e-mail per le prenotazioni) avevamo preso qualche spunto utile. La scelta è caduta su VILLA DANIELA , una struttura nuovissima, costruita con la stessa pietra con la quale è stata edificata la Casa Bianca (importata da Brac). Le 5 stelle dichiarate in internet sono eccessive, ma la struttura è graziosa, ricca di marmi e le camere sono ben arredate. Senza contrattare c'è stata proposta una bella stanza per 50.000 il giorno. Nonostante fosse giugno inoltrato abbiamo avuto la sensazione di essere gli unici ospiti. L'Hotel più famoso di Bol è il nuovo CASTLE, lussuoso, vista mare, finemente arredato, a prezzi convenienti, ma purtroppo situato nella parte più rumorosa del paese. Sistemati quando ancora il sole era abbastanza alto, abbiamo preso lo stupendo lastricato di marmo lungomare che, attraversando per più di un chilometro la stupenda pineta conduce a Zlatni Rat****. Il nome della spiaggia viene tradotto in tutte le lingue in corno d'oro, ma pare che "rat " non significhi corno, ma guerra. Non abbiamo approfondito. I quattro grandi alberghi sembra vogliano nascondersi nella gran pineta, una parte della quale però è stata sacrificata per la costruzione di una quindicina di campi di tennis. In primavera si svolge un importante torneo femminile che richiama le migliori tenniste del mondo. Ci vogliono circa 20 minuti di cammino per raggiungere il corno d'oro che mantiene tutte le promesse delle cartoline, compresa la folla dei bagnanti in fila lungo i 700 metri d'arenile. Zlatni Rat non è sabbiosa come si vuole far credere (la sabbia a Bol non esiste) e non è nemmeno tanto adatta per i bambini. E' una spiaggia di ghiaia bianca e sottile e il mare è subito profondo. L'acqua è piuttosto fredda, ma tanto trasparente e limpida, che una cornice circonda l'intero arenile irradiando i migliori colori che il mare è in grado di offrire. Un'altra caratteristica di questo splendido corno d'oro che spunta da una rigogliosa selva di pini marittimi è la possibilità di trovare sempre riparo dai venti e il mare calmo. Basta spostarsi da una sponda all'altra secondo la direzione dei venti. Da una parte ci sono i cavalloni e forte vento, dall'altra mare calmo e l'aria non si muove. I cartelli vietano il nudismo nell'intero corno d'oro, ma i "sans mutandis" si sono presi l'ultima parte occidentale del corno e le numerose e splendide calette ombrate che si susseguono per più di un chilometro oltre Zlatni Rat. TURISMO LEGGERO E TURISMO PESANTE C'è venuto spontaneo domandarci da dove usciva
quella folla che in bassa stagione riempiva la parte orientale della
spiaggia (la parte calma). In prevalenza erano tedeschi che occupavano
i quattro grandi alberghi nella pineta, praticamente in mano alle
agenzie di mezza Europa.
Il secondo giorno l'abbiamo dedicato all'esplorazione
dei dintorni. Da quest'ultima cala proseguendo per il sentiero verso oriente per una decina di minuti s'incontra l'unica spiaggia FKK. Ed è stata quella che c'è piaciuta di più, forse perché, oltre ad essere tranquilla, mostra un tratto di mare aperto che ci ha ricordato la Grecia. C'è da aggiungere che la vista del Monastero dalla spiaggia è particolarmente affascinante, l'acqua è forse la migliore, non vi è ombra di gioco acquatico e fra i "sans mutandis" non ci sono solo gli obesi teutonici che affollano Zlatni Rat. Il
terzo giorno il tempo era incerto e allora ci siamo interessati
delle escursioni. Fra le numerose che questa parte dell'isola propone
abbiamo scelto la visita al minuscolo villaggio di Murvica.
Da Bol le possibilità d'escursioni non mancano. I panzer tedeschi per smaltire le libagioni hanno elaborato una cartina con otto itinerari a disposizione nell'agenzia di fronte alla stazione dei bus. CARTINA (cliccare) CulturaBol Paese Di sera da un ristorante all'altro. Si fa per dire perché n'abbiamo provati solo due: la Lanterna e il Riva. Ci siamo resi subito conto che quest'ultimo non poteva avere concorrenti. Un risotto di seppie nere che non si mangia nemmeno a Livorno, olio extravergine di qualità, pesce freschissimo cotto a puntino e un ottimo tiramisù. Vesna, la veloce, oltre ad essere svelta, capisce il cliente al volo. Ci ha spiegato che viene dalla Slovenia e che da anni serve al Riva. Il cuoco è bravo perché è giovane, istriano e la cucina istriana è la migliore della Croazia. Il paesino di Bol è piacevole. Un lungomare senza traffico. Un'altra strada parallela, lunga e stretta, nel retro che corre lungo la parte vecchia dove è possibile osservare costruzioni che risalgono a qualche secolo, mantenendo intatto il loro fascino. Le caratteristiche piazze, una delle quali ospita la chiesa di Nostra Signora del Carmelo (1790). Fra le proposte più genuine, la vecchia Vinarska, dove va la gente del posto. Mantiene ancora la tradizione dell'osteria croata. Ci si va per gli stuzzichini, per una birra, un piatto di carne e per l'atmosfera d'altri tempi. La Vinarska è ospitata nel vecchio palazzo di fronte al distributore di benzina. In definitiva a Bol ci si sta bene. Gli intrattenimenti non mancano, bar e gelaterie lungomare e ragazze che ti fermano . per proporti una gita in barcone nella dirimpettaia Lesina.
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