Bol

Cartina interattiva

 

 

 

Dov'é

Per raggiungere le isole dalmati prima del 10 giugno occorre partire da Ancona con uno dei due traghetti che collegano il capoluogo marchigiano a Spalato (Split).
Sem e Amatori (Idrolinja) si contendono il tragitto. La seconda é la compagnia di bandiera Croata, la prima batte bandiera panamense. Abbiamo scelto la nave croata (la Dubrovnik), anche se leggermente più costosa, perché ci sembrava nettamente migliore almeno nell'aspetto (impressione che ci é stata confermata da un esperto).
In bassa stagione il trucchetto di chiedere una cabina da quattro, con relativa minore tariffa, per due persone ha funzionato e alla fine per il solo tratto di andata abbiamo speso 316.000 tasse incluse. Prenotando la tratta di ritorno avremmo risparmiato un 20%, ma avevamo calcolato di prendere l'aliscafo Splato Ancona della SNAV (compagnia napoletana) che pratica i prezzi più convenienti (120.000 a testa con le tasse) e percorre il tragitto in sole 4 ore. La spesa totale é stata di 556.000 in due per andata e ritorno.
La Dubrovnik é arrivata in orario a Spalato, alle 7 del mattino (siamo partiti da Ancona alle 21).

SPALATO

L'ufficio di deposito bagagli si trova alla stazione dei bus proprio di fronte all'ingresso principale del porto. Le tariffe sono minime. Il lungomare di Spalato e lo splendido centro storico con i resti del palazzo di Diocleziano meritano senz'altro una visita anche perché restano vicini al porto. Vecchi palazzi, splendide piazze e le colonne romane che spuntano all'improvviso costituiscono una piacevole sorpresa. Bellezze che si gustano ancora di più poiché la zona vecchia è interdetta al traffico.
Da Spalato il collegamento con l'isola di Brac (si pronuncia come braciola senza iola, o meglio ancora come braccio senza io) è il più frequente per le isole. Quattro - cinque corse giornaliere garantiscono un buon servizio. Con l'auto al seguito non sempre si riesce a prendere il primo traghetto in partenza (meglio precipitarsi a prenotare).

SUPETAR

Si arriva a Supetar (San Pietro), capoluogo dell'isola, piuttosto deludente. Dopo una ricognizione lungo il mare e per il paese abbiamo deciso per BOL. Supetar offre una pineta piacevole con possibilità di belle passeggiate lungo il mare, ma non abbiamo visto (almeno nelle vicinanze del paese) pezzi di mare entusiasmanti, che in verità non c'è apparso nemmeno eccezionale per la trasparenza delle acque. La vicinanza con Spalato si fa sentire. Per chi volesse informazioni e depliant, appena sbarcati s'incontra l'ufficio turistico, situato sulla destra verso la stazione del bus.

Il migliore albergo di Supetar è il Cactus, un quattro stelle, costruito ai tempi di Tito, nella migliore pineta sul mare, dove, in bassa stagione, la mezza pensione in una bella camera vista mare costa solo 50.000 a testa.

BOL

Così siamo saliti sul bus per Bol sicuri di incontrare un mare migliore se non altro la spiaggia più fotografata della Croazia, ZLATNI RAT. Per raggiungere la piccola e unica località della costa sud c'è voluto quasi un'ora e mezzo di bus, passando per un paesaggio vario, dove la pineta e i panorami marini si alternano a grandi distese di vigna. La produzione di vino dell'isola è notevole. Ottimo il rosso e non da meno il bianco che si compra a 4000 al litro al centro del paese di Bol, dove un orcio pendente indica la vendita. Apprezzabile anche il "prosec", un passito molto dolce che è la specialità di Brac.

Aggiornamenti 2004 di Andrea Geminiani
Acqua pulitissima e freschina ma non c'ha preso l'atmosfera di Bol, le spiagge confermo erano affollate (in particolare, come avevate detto, la sopravvalutata Zatnli Rat). Speriamo di approfondire meglio la conoscenza dell'isola il prossimo anno.....nell'attesa sottoscrivo quanto da voi già constatato.

Arrivati a Bol abbiamo trovato alloggio con facilità. Da www.croazia.it (dove si trovano i numeri telefonici e le e-mail per le prenotazioni) avevamo preso qualche spunto utile. La scelta è caduta su VILLA DANIELA , una struttura nuovissima, costruita con la stessa pietra con la quale è stata edificata la Casa Bianca (importata da Brac). Le 5 stelle dichiarate in internet sono eccessive, ma la struttura è graziosa, ricca di marmi e le camere sono ben arredate. Senza contrattare c'è stata proposta una bella stanza per 50.000 il giorno. Nonostante fosse giugno inoltrato abbiamo avuto la sensazione di essere gli unici ospiti. L'Hotel più famoso di Bol è il nuovo CASTLE, lussuoso, vista mare, finemente arredato, a prezzi convenienti, ma purtroppo situato nella parte più rumorosa del paese.

Sistemati quando ancora il sole era abbastanza alto, abbiamo preso lo stupendo lastricato di marmo lungomare che, attraversando per più di un chilometro la stupenda pineta conduce a Zlatni Rat****. Il nome della spiaggia viene tradotto in tutte le lingue in corno d'oro, ma pare che "rat " non significhi corno, ma guerra. Non abbiamo approfondito. I quattro grandi alberghi sembra vogliano nascondersi nella gran pineta, una parte della quale però è stata sacrificata per la costruzione di una quindicina di campi di tennis. In primavera si svolge un importante torneo femminile che richiama le migliori tenniste del mondo.

Ci vogliono circa 20 minuti di cammino per raggiungere il corno d'oro che mantiene tutte le promesse delle cartoline, compresa la folla dei bagnanti in fila lungo i 700 metri d'arenile. Zlatni Rat non è sabbiosa come si vuole far credere (la sabbia a Bol non esiste) e non è nemmeno tanto adatta per i bambini. E' una spiaggia di ghiaia bianca e sottile e il mare è subito profondo. L'acqua è piuttosto fredda, ma tanto trasparente e limpida, che una cornice circonda l'intero arenile irradiando i migliori colori che il mare è in grado di offrire. Un'altra caratteristica di questo splendido corno d'oro che spunta da una rigogliosa selva di pini marittimi è la possibilità di trovare sempre riparo dai venti e il mare calmo. Basta spostarsi da una sponda all'altra secondo la direzione dei venti. Da una parte ci sono i cavalloni e forte vento, dall'altra mare calmo e l'aria non si muove.

I cartelli vietano il nudismo nell'intero corno d'oro, ma i "sans mutandis" si sono presi l'ultima parte occidentale del corno e le numerose e splendide calette ombrate che si susseguono per più di un chilometro oltre Zlatni Rat.

TURISMO LEGGERO E TURISMO PESANTE

C'è venuto spontaneo domandarci da dove usciva quella folla che in bassa stagione riempiva la parte orientale della spiaggia (la parte calma). In prevalenza erano tedeschi che occupavano i quattro grandi alberghi nella pineta, praticamente in mano alle agenzie di mezza Europa.
Elaphusa, Bretanide, Borak e offrono pensione completa, piscina, tennis, intrattenimenti serali, scuola di windsurf e diving a prezzi ragionevoli per alberghi di lusso.
Per i giovani scavezzacolli del ceto medio non mancano i giochi acquatici. Moto d'acqua, motoscafi veloci per lo sci, i serpentoni, i paracaduti corrono scorrazzano davanti alla maestosa spiaggia, fortunatamente difesa da un cordone di boe. Gli Hotel della pineta erano pieni nonostante i prezzi abbastanza alti, mentre gli alloggi più convenienti offerti nel paese erano vuoti. La nostra impressione è stata che la parte migliore dell'isola venisse sacrificata per mantenere l'industria alberghiera dei viaggi organizzati. La moneta cattiva caccia quella buona. La conferma l'abbiamo avuta dai quattro market del paese che offrono solo prodotti delle multinazionali dell'alimentazione e qualche formaggio nazionale di largo consumo, tutto a prezzi cari. Non vi è traccia degli ottimi formaggi o d'altri prodotti buoni che si producono nell'isola. Frutta, verdura si trovano solo nelle quattro bancarelle del mercatino, una sola delle quali propone l'olio d'oliva di Braca.
Gli inconveniente della mondializzazione sono anche questi.


 

Il secondo giorno l'abbiamo dedicato all'esplorazione dei dintorni.
La parte orientale, quella verso il monastero dei domenicani è stata una piacevole sorpresa. Il Monastero dei Domenicani offre la possibilità di soggiorno a prezzi estremamente convenienti, ma occorre prenotare con largo anticipo. Si mangia molto bene e si pasteggia con il miglior vino dell'isola. Il luogo è suggestivo, immerso nella pineta, e dà la possibilità di fare il bagno in due cale di ghiaia con mare superlativo e senza l'incubo dei motoscafi. La prima cala, molto ombrata è proprio sotto il convento, l'altra solatia a fianco. La visita alla piccola sala del Monastero è a pagamento, ma non c'è sembrata d'interessante (monete, antichi manoscritti). Il meglio dei ritrovamenti (anfore e colonne d'ingresso d'epoca romana) è esposto nel giardinetto.

Da quest'ultima cala proseguendo per il sentiero verso oriente per una decina di minuti s'incontra l'unica spiaggia FKK. Ed è stata quella che c'è piaciuta di più, forse perché, oltre ad essere tranquilla, mostra un tratto di mare aperto che ci ha ricordato la Grecia. C'è da aggiungere che la vista del Monastero dalla spiaggia è particolarmente affascinante, l'acqua è forse la migliore, non vi è ombra di gioco acquatico e fra i "sans mutandis" non ci sono solo gli obesi teutonici che affollano Zlatni Rat.


Il terzo giorno il tempo era incerto e allora ci siamo interessati delle escursioni. Fra le numerose che questa parte dell'isola propone abbiamo scelto la visita al minuscolo villaggio di Murvica.
La maggior parte dei turisti ci arriva con una bicicletta presa a noleggio. La scelta fra i rampichini è molto vasta. Noi abbiamo preferito andare a piedi. Per percorrere i 5 chilometri di sterrato che separano Bol da Murvica abbiamo impiegato un'ora circa. La passeggiata è in piano. Fermata d'obbligo alla caratteristica osteria del paese (assomiglia ad una taverna greca). C'è da bere e da mangiare (anche del buon pesce) e i prezzi ci sono apparsi convenienti. Ci siamo accontentati di due ottimi strudel di mele e noci non compresi nel menù accompagnati da un bicchiere di prosec. Murvica offre alle anime solitarie una bella cala ombrata dai pini marittimi e la possibilità di trovare camere e appartamentini(chiedere in taverna).


 

Da Bol le possibilità d'escursioni non mancano. I panzer tedeschi per smaltire le libagioni hanno elaborato una cartina con otto itinerari a disposizione nell'agenzia di fronte alla stazione dei bus.

CARTINA (cliccare)
Le escursioni più frequentate sono l'escursione alla Vidova Gora, il monte più alto delle isole dalmati anche se solo a quota 778 s.l.m e l'escursione a Blaca. Quest'ultima è forse la più interessante dell'isola. L'eremo di Blaca è stato costruito dai monaci glagolitici nel 1500 sopra uno sperone di roccia a quota 530. La costruzione è affascinante nel contesto del paesaggio.

Cultura

Bol Paese
Di giorno vagabondando da una spiaggia all'altra, con preferenza per quella dei "sans mutandis" sotto la protezione del Convento (di suore) dei domenicani.

Di sera da un ristorante all'altro. Si fa per dire perché n'abbiamo provati solo due: la Lanterna e il Riva. Ci siamo resi subito conto che quest'ultimo non poteva avere concorrenti. Un risotto di seppie nere che non si mangia nemmeno a Livorno, olio extravergine di qualità, pesce freschissimo cotto a puntino e un ottimo tiramisù. Vesna, la veloce, oltre ad essere svelta, capisce il cliente al volo. Ci ha spiegato che viene dalla Slovenia e che da anni serve al Riva. Il cuoco è bravo perché è giovane, istriano e la cucina istriana è la migliore della Croazia. Il paesino di Bol è piacevole. Un lungomare senza traffico. Un'altra strada parallela, lunga e stretta, nel retro che corre lungo la parte vecchia dove è possibile osservare costruzioni che risalgono a qualche secolo, mantenendo intatto il loro fascino. Le caratteristiche piazze, una delle quali ospita la chiesa di Nostra Signora del Carmelo (1790).

Fra le proposte più genuine, la vecchia Vinarska, dove va la gente del posto. Mantiene ancora la tradizione dell'osteria croata. Ci si va per gli stuzzichini, per una birra, un piatto di carne e per l'atmosfera d'altri tempi. La Vinarska è ospitata nel vecchio palazzo di fronte al distributore di benzina.

In definitiva a Bol ci si sta bene. Gli intrattenimenti non mancano, bar e gelaterie lungomare e ragazze che ti fermano…. per proporti una gita in barcone nella dirimpettaia Lesina.