Bianca Verri e Gianni Padoan giugno 2014
Inviamo alcuni aggiornamenti ed osservazioni a quanto già ampiamente
descritto nel sito.
Piacerà ... non piacerà
A nostro parere l’isola appare perfetta per il viaggiatore
indipendente e “leggero” molto adatta a “mezzanini”, molto meno ai giovani
in cerca di divertimento.
La sconsigliamo vivamente a famiglie con bambini piccoli: le spiagge
pur minimamente attrezzate spesso sono ventose e il caldo, anche in
giugno può ( abbiamo notato) infastidire particolarmente bambini di
età inferiore ai 9-10 anni , inoltre l’isola va vissuta girandola in
tutta la sua estensione e , vista la presenza di strade strette e tortuose
il percorso non è certo agevole con piccoli passeggeri. I tour operator
portano i viaggiatori con i “pacchetti” a Pigadia o ad Arkasa ( dove
ci sono parecchi alberghi con piscina) ; da queste località poi vi sono
tour organizzati con Caicchi o Pullman per le varie spiagge o località.
Le strade : come è noto la strada da Spoa a Olymbos e
Diafani è completamente asfaltata e nonostante i bordi non protetti
e i precipizi sul mare ( che donano brividi sia per i panorami che per
le vertigini) sono ben percorribili, i fianchi della montagna purtroppo
sono friabili e bisogna prestare attenzione ai sassi che si incontrano
sul bordo o sull’asfalto.
E’ comunque indispensabile girarla da nord a sud e dalla
costa nord occidentale a quella sud orientale incontrando i bellissimi
paesini arrampicati sulla collina: Piles, Aperi, Volada.. dove la vita
scorre al ritmo lento, i kafenion son frequentati da gruppi di anziani
impegnati in partite e discussioni…
Il bellissimo paese di Mezokhori degrada verso la costa a picco sul
mare si cammina solo su scale, il paese è il più ricco d’acqua dell’isola,
la fonte con tre bocche è situata sotto la chiesa Panaghia Vrisiani,
fra le case orti, giardini e frutteti rigogliosi.
Le donne di Diafani usano vestire quotidianamente (in
maniera molto naturale e spontanea a nostro parere) con il tipico costume
e il lungo fazzolettone in testa: bianco per le donne sposate e nero
per le vedove, di cotone leggero in estate, più scuro e in tessuto pesante
per l’inverno, corredato da splendidi ricami. Ad Olymbos la nostra impressione
è che il costume sia indossato con finalità per lo più commerciali:
le donne (uniche a gestire le varie attività) ti chiamano per strada
, ti invitano a visitare il negozio e ti offrono la loro mercanzia.
sempre con “special price ..”
Dove si dorme
Ma veniamo alla perla dell’isola : Diafani (dove abbiamo
trascorso la prima parte della vacanza) : un posto lontano dai clamori
del turismo di massa, lontano anche nel tempo: abbiamo avuto l’impressione
di tornare indietro di almeno 25-30 anni, è comunque una località turistica
con varie offerte di alloggio .
Gli alberghi che hanno anche studios e appartamenti sono
quelli nominati sul sito: l’impressione generale raccolta personalmente
e da altri turisti, è quella di una netta riduzione della qualità della
manutenzione e scarso rinnovamento degli arredi, servizi igienici (molta
ruggine nei rubinetti, mobili che hanno conosciuto tempi migliori…)
pur con una discreta attenzione alle pulizie.
Vorremmo soffermarci su una descrizione della struttura presso la quale
abbiamo soggiornato: The Dolphins
della famiglia Kanakis : ha tre studios sotto all’omonimo ristorante:
assai essenziali e semplici , con il tipico letto –sofà karpathiano
:il materasso appoggiato sul piano di legno del soppalco e sotto cassetti
per riporre biancheria. Il letto di questo tipo nasce dalle esigenze
di sfruttare al massimo lo spazio , piccolo, delle case. Comunque il
piano di legno offre sicuramente un appoggio molto più confortevole
di certi letti con reti ormai al collasso. Kalliope (Popi) Kamakis è
stata il nostro angelo custode per tutto il soggiorno: ci offriva meravigliose
colazioni con Yogurt e miele, spremute fresche d’arancia, dolci fatti
dalla mamma Maria al forno ( in cui cucina ancora il pane ) e delizioso
ryzogalo (ancora tiepido). Tutti i prodotti provenivano dalla attività
famiglia: il latte, yogurt e formaggi dalle capre del nonno, i prodotti
vegetali dal grande orto e frutteto di famiglia. Alla fine della colazione
popi ci forniva frutta formaggio e pane per lo spuntino di mezzogiorno!
Ma veniamo al ristorante Dolphins che oltre ad usare i propri prodotti
agricoli è fornito quotidianamente di pesce fresco appena pescato dal
fratello di Popi , Pavlos: alla sera a cena potevamo scegliere il pesce
che ci veniva poi servito poco dopo cucinato egregiamente, oltre a tutte
le specialità della cucina greca ottimamente confezionate dalla mamma
Maria: vorremmo assegnare un voto 10 e lode! Infine Popi ci ha fatto
l’onore di farci visitare la sua casa dove vi è una sala “di rappresentanza”
con i ricordi di famiglia, i ricami che le donne fanno d’inverno: un
tripudio di decorazioni assai eclettico ma molto originale e genuino.
Infine con piacere segnaliamo, circondati da orti e alberi
da frutta, Akrogiali
studios and apartment a
Lefkos-Potali Bay: spaziosi, ben arredati e forniti di un bel balcone
sulla baia di fronte al tramonto: come segnalato da altri era difficile
abbandonarli, così freschi e ariosi per uscire a esplorare l’isola.
Dove si mangia
Ristoranti: a parte il già citato Dolphins
a Diafani.
Segnaliamo anche Tramontana , sul
porto di Lefkos (i proprietari gesticono un analogo ristorante a Mezokhori)
: atmosfera amichevole e cordiale: ti invitano in cucina a scegliere
il tuo menù: l’esuberante Lakki descrive con entusiasmo i suoi piatti
e ti “costringe” ad assaggi multipli, Marta ai tavoli ti serve con vera
amicizia e il “boss” Yannis intrattiene in varie lingue gli avventori.
Prezzo medio, qualità eccelsa! (pesce).
Le spiagge
Mettiamo al primo posto la spiaggia di
Papa Mina a Diafani: isolata, dove abbiamo trascorso una
giornata di sole e vento incredibile con la presenza al massimo di altre
4 persone!Da Diafani è raggiungibile con una bellissima e facile passeggiata
con il sentiero che permette (attraversando alcuni “canaloni”) di accorciare
la strada sterrata , percorribile con l’auto.
Alcuni consigli pratici: per percorrere i sentieri abbiamo
visto persone (tedeschi per lo più) bardati come per un trekking d’alta
quota (per poi estrarre dagli zaini una completa attrezzatura da snorkeling!)
A nostro parere, un paio di sandali con buona suola in vibram, un pantalone
lungo,per evitare di graffiarsi con gli sterpi, ( consiglio un paio
di pantaloni “smontabili” vale a dire con cerniera al disotto del ginocchio
che li trasforma in un istante in bermuda!) e una maglietta sono più
che sufficienti.
Abbiamo curato di più le cibarie, l’acqua e i materassini gonfiabili
per distendersi sulle distese di sassi (sassi piatti usati per costruire
i famosi omoni o totem ancora presenti).
Al secondo posto Achata
: attualmente vi è una sola taverna : “Anna’s”
una presenza assai discreta ( non abbiamo mangiato lì) . una trentina
di ombrelloni in tutto, silenziosa a parte le cicale e profumo di pini;
il consiglio è di andare al mattino e stare nella parte destra perché
arriva presto l’ombra al pomeriggio.
Apella : vista in
una giornata di meltemi forte ha colori accecanti ma è disturbata dall’arrivo
dei 2 caicchi che scaricano gruppi di vocianti turisti .
Aghia Panaghia :tranquilla
un po’ soffocata, come la chiesa da troppe costruzioni. Un giudizio
positivo sul paese di Finiki: a parte lo scheletro in cemento (ormai
in decomposizione all’ingresso del paesino) e alcuni nuovi “cubi” in
costruzione sotto la bella chiesa che domina dall’alto, la baia è ben
riparata quando c’è vento, acqua pulita e belle taverne sulla spiaggia.
Giudizio complessivamente negativo su Amopi
: ombrelloni appiccicati (tipo riviera romagnola) discreto disordine
, edilizia eccessiva e effluvi di cucina persistenti fin verso metà
pomeriggio!
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