FOURNI E IKARIA settembre 2013 di Luca e Raffaella Bertolotti

 

FOURNI

Anche quest'anno per fortuna siamo riusciti ad andare sulle isole a settembre inoltrato (dal 12 al 30), evitando prezzi più alti e affollamenti. Scesi dall'aereo su Ikaría, e andati col taxi (18 €, non c'è servizio di pullman) ad Ag. Kirikos, non avevamo ancora deciso se girare prima l'isola o spostarci subito su Fourni; abbiamo poi scelto la seconda soluzione, avendo trovato un traghetto (6 € a testa) che partiva poco dopo (scelta fortunata perché scopriremo che dal giorno successivo la frequenza dei viaggi sarebbe diminuita). Sbarcati a Fourni Korséon abbiamo preso al Patras di Manolis una stanza non grande ma carina, con balconcino vista porto, a 25 € senza colazione ma con pulizie e cambio biancheria frequenti. Ottima notazione, che vale per tutto il viaggio: zanzare praticamente nulle. La colazione l'abbiamo poi sempre fatta al bar dello stesso Manolis: piuttosto cara (9 € a testa) ma buona e molto abbondante (ci è servita quasi sempre anche da pranzo). Per le cene abbiamo provato Delfinakia, Nikos (due volte), Maistrali e Drosia; la qualità del cibo è stata sempre soddisfacente e anche di più: citeremmo in particolare il purè di fave di Nikos e i souvlaki di Drosia; e pure il vino (bianco sfuso per evitare il costo delle bottiglie) non ha deluso. I prezzi (per due persone) sono variati dai 21 € di Delfinakia ai 48 € di Nikos (con pesce e calamari).
Per quanto riguarda la cartografia, consigliamo la bella mappa Terrain 1:25.000 edizione 2010 (previsto aggiornamento 2014).


Fourni Korsèon

Fourni panorama

Ag. Savvas

Fourni_iannis-therma

Panorama

Krissomilià

ESCURSIONI

L'isola, bellissima, si potrebbe percorrere a piedi, anche se con tempi un po' lunghi. A causa di un ginocchio non in perfette condizioni siamo andati a piedi, fra le destinazioni più distanti (una quindicina di chilometri fra andata e ritorno), solo ad Ag. Ioannis Thermastis e alla sottostante, bella spiaggia di Kasidhis: il fatto di essere spesso da soli ci ha fatto apprezzare particolarmente i luoghi visitati. Un'altra volta abbiamo invece affittato un motorino monomarcia (per fortuna non affittano automobili) a 14 € + 6 di benzina e abbiamo completato il giro dell'isola andando prima a Kamari: dopo il paese c'è la spiaggia di Ghria, piacevole ma non splendida e un po' sporca. Oltre un promontorio c'è una bella spiaggia deserta, senza nome sulla carta. Sul “lungomare” di Kamari (4 case) c'è una taverna con tavolini sulla spiaggia. Abbiamo proseguito poi per Chrysomilia, paesino arroccato in alto da cui si scende con circa 600 scalini (da rifare in salita, ma volendo c'è una strada) a Kambi Chrysomilias, porticciolo e spiaggetta con poche case. Da qui a Balí, paesino quasi inesistente con spiaggia di ghiaia, un piccolo molo e un pontone per lavori ormeggiato vicino, infine rientro a Korséon.
A piedi siamo invece andati alla spiaggia di Kambi Fournon, al di là del promontorio che termina a capo Svystokáminos, e a quelle di Elidaki e Petrokopió, tutte molto piacevoli.
Ci siamo innamorati di Fourni per i paesaggi, per la tranquillità e per la cordialità degli abitanti, e rimpiangiamo di esserci potuti fermare solo cinque giorni.


IKARIA

Per tornare su Ikaría abbiamo preso la nave Mitilini della NEL Lines che, in questo periodo, parte da Korséon il martedì, giovedì e domenica alle 19,10 (6 € a testa).
Ad Ag. Kirikos abbiamo trovato da Akti, sopra il porto, una stanzetta non eccellente ma accettabile per una sola notte (30 €).
Anche per Ikaría ci siamo trovati bene con la mappa Terrain 1:35.000 (7 €), e abbiamo noleggiato una piccola auto all'agenzia Dohini all'estremità orientale del lungomare (20 € al giorno x 11 giorni = 220 €).
Thermá, poco a nord-est di Ag. Kirikos, è un luogo termale che potrebbe essere carino ma ci pare poco curato. Scendendo verso sud-ovest si attraversano Thermá Lefkádos, dove c'è uno sbocco in mare di acque termali, ma non è ben indicato né molto agevole, comunque il bagno caldo è piacevole, Ksylosyrtis, Chrysóstomos, Plaghiá, fino a Manganítis. Un paio di chilometri prima si può lasciare la macchina e scendere per un sentiero sgarrupato lungo il corso di un torrente asciutto alla spiaggia Seycheles (che i greci pronunciano alla lettera): se il nome è stato dato per richiamare le isole dell'Oceano Indiano ci pare un po' esagerato, perché il posto è bello ma è inutile fare confronti (tra l'altro, qualcuno sa qual'era il nome originale del posto?).
L'unico difetto riscontrato nella mappa Terrain è che indica una inesistente strada da Manganítis a Karkinagri via Trapálou.

VITTO E ALLOGGIO

Abbiamo invece traversato l'interno via Kosíkia, Stelí e Akamátra fino a Evdilos, paese carino, con un ampio porto (anche qui fanno scalo i traghetti), ma per trovare una stanza ci siamo spostati a Kambos. In modo non proprio immediato siamo arrivati da Dionysos Rooms, posto piacevole, con una bella terrazza comune, ma la stanza, che non sarebbe male, ha una finestra messa di traverso e senza vista e, per la prima volta, non c'è il frigo (30 €, all'inizio ne chiedevano 40, più 5 € a testa di colazione). Il padrone Vassilis parla parecchio in un misto di varie lingue, e anche la moglie greco-australiana è simpatica.
Per cena siamo tornati a Evdilos (poco più di un chilometro) da Travarifas: ha i tavoli all'interno di una curva della strada, ma dato lo scarso traffico la situazione è piacevole. A un certo punto il ragazzo ai tavoli ha sospeso il servizio per montare su una piccola piattaforma appesa a un albero un apparecchio per proiettare sulla parete della chiesa di fronte una partita di calcio (quasi ogni sera abbiamo intravisto che trasmettevano partite su qualche televisore), ma siccome era muta si poteva sopportare non guardando. Abbiamo preso souvlaki con pita, bistecca, zucchini fritti e un sacco di patate fritte, più il vino, a 20 €.
La sera dopo siamo saliti per una decina di chilometri nell'interno ad Arethousa alla ricerca della taverna Plaka, che ci dicevano buona, e dopo aver avuto spiegazioni poco comprensibili l'abbiamo comunque trovata, ma chiusa (scopriremo poi che in questa stagione apre il sabato e la domenica). Tornati a Evdilos abbiamo mangiato mezedes da Tsakonitis (non siamo certissimi del nome), un localino sul porto che sembra non abbia niente, invece ci hanno servito un piatto con ottimo merluzzo fritto, polpette speziate, zucchini impanati fritti, sardine fritte, uovo sodo e feta a 10 €. Nella pasticceria di fronte, dove avevamo visto del galaktoboureko, abbiamo avuto l'unica esperienza sgradevole della vacanza, avendo trovato una cameriera irritata e irritante che ci ha servito male.
Ci siamo poi spostati a ovest, prendendo alla pensione Astaki di Armenistis una stanza piccola e con bagno molto piccolo ma balconcino vista mare, per 28 € con colazione. Un valore aggiunto della sistemazione è rappresentato dalla signora Maria, gentile e molto attenta a certe finezze: essendo affiliata a Slow Food è anche venuta a Torino per Terra Madre, e ci tiene a far provare prodotti diversi (ci ha fatto scoprire il fantastico miele Anama che siamo poi riusciti a trovare in vendita (non ce n'è molto)) e una miscela di sesamo tostato e macinato finemente con miele.
In questa zona abbiamo mangiato da Atsachas, a est del paese, da Delfini in paese, da Thea e da Anna a Nas, sempre in modo soddisfacente sia carni e sardine alla griglia che verdure, mentre il vino è spesso stato scadente, per 12/15 € a testa, con una punta di 20. Abbiamo anche ripetutamente frequentato la pasticceria Paradosiaka Glika di Armenistis, apprezzando soprattutto le frittelle col miele. L'unico appunto che si può fare a questo locale è che, mentre sull'isola servono normalmente acqua in caraffa buona e fresca, qui l'acqua che danno non è buona.


Kambos Ag. Irini

Kambos interno

Kambos Spiaggia

Samos da Drakano

Drakano spiagge

Verso Drakano

 

ESCURSIONI E SPIAGGE

Le belle spiagge della zona sono quelle di Livadi e di Mesakti a est del paese, e quella più piccola e particolare di Nas. Una nota riguardo cose polemiche lette sul sito a proposito di certi comportamenti: troviamo fastidiosi i cartelli diffusamente presenti nella zona di Armenistis che recitano “No nudism – No camping”, perché una cosa è contrastare in modo razionale e ragionevole un fenomeno che può diventare invadente, un'altra è pretendere di imporre a tutti scelte omologate e altrettanto opinabili: certi comportamenti dipendono dall'avere o meno intelligenza ed educazione, non dall'avere o meno le chiappe coperte.
Percorrendo la bella strada oltre Nas, in buona parte sterrata, si arriva a fino a Karkinágri, paese carino con porticciolo e mini-spiaggia, ed è anche molto bello l'interno che si percorre passando sotto Lagada e Pezi e salendo fino a 800 metri attraverso lecceti, per scendere poi verso Raches nelle pinete e accanto a un lago artificiale.

A est di Armenistis si passa da Kambos, Evdilos, Karavóstamo, poi si piega nell'interno per Ploumári e Panaghía. In alto, nell'interno, c'è un punto con una pala eolica (la mappa ne riporta diverse) da cui si vedono bellissimi scorci, ma dei cartelli militari proibiscono le foto.


Gialiscari

Nas

 

Gli ultimi giorni prima della partenza, come probabilmente fanno molti, ci siamo spostati a Fanári (Faros), trovando una stanza in posizione molto bella sulla spiaggia, grande ma col bagno un po' carente, a 25 € per notte senza colazione, che abbiamo poi fatto in modo abbastanza soddisfacente nell'interno del paese, all'Avon's Café. Arrivando a Fanari, segnaliamo la spiaggetta di Keramé, con all'interno la chiesetta di Yenisi Theotokou (qualche dubbio sulla grafìa): il luogo è carino, l'acqua al nostro passaggio era un po' sporca. A nord di Fanari è senz'altro da vedere Drakano: si arriva con una piacevole passeggiata di 40 minuti, coi soliti bei panorami, e si trova una torre di pietra bianca, che pensavamo fosse di epoca veneziana; ma parlando con una signora che era ferma in macchina lì davanti abbiamo scoperto che era lì per fare da guida turistica (gratis) al complesso archeologico; così ce lo ha fatto visitare e ci ha spiegato che ci sono i resti di alcuni piccoli templi frequentati dal V al I secolo A.C. da donne che chiedevano gravidanze favorevoli e nascite senza problemi, poi verso il III secolo A.C. è stata costruita dagli ateniesi la torre di avvistamento e comunicazione con altre isole tramite segnali luminosi: da fuori sembra fragile e con problemi statici, ma da dentro si vede una costruzione solidissima e ben conservata, a parte il tetto e i pavimenti di legno mancanti.
Siamo scesi poi alla chiesetta di Ag. Georgios e da lì a due spiaggette contigue, la prima splendida anche come acqua. Complessivamente Ikaría ci è piaciuta in modo crescente man mano che l'abbiamo conosciuta, mentre inizialmente avevamo qualche perplessità.