Canea in Creta (Candia)
|
Porto di Chania |
Taverna the wall of the turk |
Abbiamo
alloggiato all'Albergo La Contessa
(lo trovate in Internet): 50 euro a notte con prima colazione, buona,
inclusa. E' un vecchio albergo un po' decadente ma suggestivo. È
sito in via Theofanous, a pochi metri dalla estremità occidentale
del porto. Alcune camere hanno grandi finestre che si affacciano sul porticciolo
(così la nostra, grande e spaziosa camera con un terzo letto).
Ridotto il bagno.
In ogni caso di offerte ve ne sono numerose un po' ovunque: si parte da
30 -35 euro (una camera per due) a notte senza Ia colazione per raggiungere
e superare i 60 euro con Ia colazione inclusa.
Per
mangiare consigliamo: Tamam,
in un vicolo dietro il vecchio porto, nella parte occidentale, e The
Well of the turk, nella zona dei minareti in una gradevole
e silenziosa via cittadina.
Non perdetevi una cremolata (più che granita) alla gelateria italiana
in piazza Athinagora: quella alla pesca appena fatta è superba
(nel periodo delle pesche: fine giugno - inizio agosto).
I
Monasteri. Moni Agia Triada e Moni Gouvernetou: visitateli la domenica
mattina. Dal primo al secondo si può arrivare anche a piedi; meglio,
in caso, scendere per poi risalire, dal secondo ai ruderi di Moni Katholiko,
il terzo, sul mare.
Il bagno a Marathi è consigliato non di sabato o di domenica. In
ogni caso l'ultima taverna, in fondo in fondo, con dietro ampio parcheggio,
con tavolini all'ombra e al fresco, offre buon pesce alla piastra o fritto.
E i costi sono sempre contenuti.
A Stavros, prima del bagno ma non sulla spiaggia, fatevi un paio di ore
di camminata a mezza costa, di fronte al lembo marino rientrante, verso
la punta Tripiti. Sarete soli in compagnia di qualche capra, qua e là.
Doveroso poi un ouzo o altro alla Taverna di Zorbas: qui girarono
la scena famosa del film ";Zorba il greco" con l'altrettanto
famosissimo sirtaki! Nulla di che, ma suggestiva l'idea. Non trovate?
Monastero Akrotiri |
Uva ad Ag. Roumeli |
La
litorale marina verso Kasteli - Kissamos non offre nulla; turistica e
brutta.
Se volete un caffè greco, fermatevi a Kolimbari, al caffè
sopra il porticciolo, da Aris. E' una caffetteria tradizionale e per i
locali. Il gestore è assai gentile. Sul terrazzino d'ingresso non
sorprendetevi se un anziano si sorseggia con calma il suo caffè,
un altro si fuma la sua sigaretta, altri giocano a carte, altri ancora
conversano od osservano il via vai.
Nessuno ci ha raccomandato la penisola di Rodopos, tra Kolpos Hania e
Kolpos Kissamos.
Due italiani al par nostro viaggiatori ci hanno sconsigliato Kissamos
detto anche Kastelli. Ci abbiamo creduto. Quindi via a Falassarna, dopo
aver sostato al porto di Kissamos in Akrotiri Kavonisi (la mappa che avevamo
con noi è la nuova Carta Stradale di Creta dell'Istituto Geografico
deAgostini - e ci è parsa piuttosto buona), per verificare le rotte
per Balos. Da qui a Platanos - ove la strada gira a destra e scende a
Falasarna - è tutto un immenso oliveto (ma tanti tanti anche altrove
se ne incontrano, sin sopra i 700 - 800 metri!). E l'olio che via abbiamo
assaggiato e le olive che abbiamo gustato ci son parsi dignitosi. E il
frinire delle cicale ti accompagna continuamente...
Il retroterra sino a Voukolles (lungo la strada principale che porta a
Paleochora) è tutt'altro che caratteristico; e il giro, da alcuni
suggerito, che da Platanos passa sopra Ormos Kambos e Livadia, passando
per una serie di paesini come Sfinari, Kambos, Amigdalokefali, Papadiana,
Pervolia, Elos, Topolia, Voulgaro, non è affatto affascinante.
Noi lo abbiamo percorso in un giorno di forte maltemi: era impossibile
stare al mare o in spiaggia. Sì, qua e là una qualche caffetteria
pittoresca o taverna appetibile la si incontra, ma il giro non offre altro,
a parte i castagni di Elos. La guida ci aveva suggerito Malia, una sorta
di moderna realtà eco turistica del tutto originale: non ci siamo
arrivati; la strada, oltre 4 km, era al limite della praticabilità:
bella e neppur stretta ma su precipizi senza alcuna barriera di protezione.
Potrebbe farsi a piedi, però.
Le spiagge e la costa della lunga baia
dove i ruderi dell'antica Falassarna vanno veduti (un'ora la ci si deve
dedicare), e siamo ad Omos Livadi, sono proprio belle. Ma è tutta
la spianata che è sorprendente: oliveti da mezza collina in giù
sino a pochissime centinaia di metri dal mare, con numerosissime serre
(in verità fatiscenti da vicino ma essenziali e funzionali: pomodori
soprattutto, e buonissimi), poi radure con cespugli vari, oleandri, piante
mediterranee marine. Un immensa falso pianoro profondo al massimo un paio
di chilometri e lungo circa otto. Pochissime costruzioni, qua e là.
Non disturbano.
Il sole tramonta di fronte: ottimo per il bagno al calar del sole e anche
dopo… ma niente raggio verde...; d'altronde ci han detto che lo
si vede solo in determinate situazioni e condizioni meteorologiche, tipo
all'equinozio e non al solstizio e via discorrendo...
Falassarna da lontano |
Falassarna |
Abbiamo trovato
una ottima soluzione da Adam, taverna
con camere. Una discreta cameretta con bagno e terrazza vista mare (a
piedi ci si arriva in 5 minuti), pulita (ogni mattina rifanno le camere,
qui come altrove solitamente) ci è costata 35 euro senza la colazione.
Buon prezzo, a nostro avviso. Per informazioni: www.falassarna-adam.gr
(tel. 28220 41.551; fax: 28220 41.729).
Per mangiare: da Adam
può andare, ma al Sunset
è sicuramente meglio.
Che dire?! E' imperdibile. Certo la cosa ideale è
di godersela almeno una notte.
Per arrivarci tre sono le
soluzioni:
1: con un mezzo proprio sino al parcheggio terminale. Da qui in 20 minuti
si scende alla spiaggia (30 minuti la risalita, a occhio e croce). Portar
con sé quanto necessario se si vuol pernottare all'aperto (cosa
fattibile). La strada ci han confermato assai insidiosa; ci vuole un fuori
strada o simile; diversamente quasi un'ora e con rischio seri;
2: con la nave che parte a metà mattina dal porto di Kissamos e
rientra nel tardo pomeriggio. E' la soluzione certamente più sicura,
ma con tanta gente e con tempi ridotti di godimento. Può essere
possibile che si possa andare una mattina e rientrare il giorno dopo (concordare
in caso con la compagnia, che è una sola); non ricordiamo il costo,
ma non è eccessivo;
3: a piedi: si può fare; ci vorranno 3 o 4 ore. La carta segnala
un sentiero, leggermente più breve da Falassarna, ma non lo abbiamo
trovato in loco.
La gita in barca vi obbliga, prima
di 2 - 3 ore di libertà in questa splendida baia di Balos, a scendere
all'isoletta di Gramvousa e salire al vecchio castello veneziano. Si può
fare tranquillamente.
Balos |
Battigia di Balos |
Indubbiamente belle, belle, belle spiagge: quella davanti all'isoletta omonima (sin troppo attrezzata), quelle sull'isoletta omonima (molto assolate però), quelle lungo il litorale a sud est che segue il Sentiero E4. A mio e nostro avviso la spiaggia dei cedri resta la più appetibile. Ci si arriva dal parcheggio dopo circa 45 minuti di cammino. Gli angoli ripararti dai cedri quasi sulla spiaggia o poco all'interno sono numerosi. Pochi i bagnanti. E poi è piena degli -occhi di Santa Lucia-
Gli
occhi di Santa Lucia
Lucia
è la santa che protegge la vista e gli occhi. Popolarissima anche
in Umbria, scrive Graziano Vinti, veniva invocata per la cura con rituali
tiritere e filastrocche; per esempio:
Santa
Lucia se c'è -na spina buttela via!
Santa Lucia, passa per casa mia co -na rama de finocchio e spazzame l'occhio!
Poi
si soffiava o si sputava nell'occhio malato. Perché il finocchio?
Beh, sembra, e lo scrisse pure Plinio nella sua Historia naturalis,
che il finocchio facesse bene alla vista; veniva infatti mangiato dai
serpenti per schiarirsi la vista!
Santa
Lucia, che secondo la leggenda, fu martirizzata tramite torture e mutilazioni
- da cui e per cui divenne cieca? -, nell'iconografia tradizionale viene
rappresentata con un vassoio dove sono appoggiati i suoi bulbi oculari
a suggerire la connessione fra le parole lucia - lux - luce. Luce evocata,
leggo sempre in ";I racconti del focolare" di G. Vinti, per
la ali&no EDITRICE, anche per il giorno dedicato alla santa, il 13
dicembre, che, secondo un famoso detto sarebbe «il giorno più
corto che ci sia»!. Ed è proprio così, ma non oggi,
bensì secoli addietro (prima del 1582, sembra), quando il giorno
dedicato a questa santa cadeva il 22 dicembre, la notte più lunga;
dal giorno dopo sarà un progressivo allungarsi della luce...!
L'occhio di Santa Lucia è uno degli amuleti forse più popolari contro il malocchio (mal'occhio). Gli si associa il potere di ";occhio buono" e protettivo ossia capace di bloccare ogni altro "occhio malevolo". Ma oltre a combattere il malocchio, questo opercolo di un mollusco marino avrebbe anche il benefico potere contro le malattie degli occhi, in particolare la cataratta.
Un'altra
leggenda - e se fosse la vera storia? - racconta che grazie alle numerose
preghiere rivolte a Maria, una giovane, Lucia, riuscì a ottenere
la miracolosa guarigione della madre, affetta da una malattia incurabile
(sempre agli occhi?; questo non si sa). La giovane figlia strappò
così i propri occhi e li gettò in mare per allontanare i
suoi pretendenti e non essere distolta dalla fede. Maria le donò
allora un paio d'occhi più belli per premiare la sua devozione.
Una
diversificata versione sempre leggendaria dice che la giovane Lucia fece
innamorare un ragazzo che, abbagliato dalla bellezza dei suoi occhi, alla
stessa li chiese in regalo. Lucia acconsente al regalo, ma gli occhi miracolosamente
le ricrescono e ancora assai più belli di prima. Il ragazzo chiede
in regalo anche questi, ma la giovane rifiuta; il ragazzo allora la uccide
con un coltello nel cuore. Si salveranno soltanto gli occhi che andranno
a proteggere in eterno la bella conchiglia Astraea. Se così
fosse ecco perché l'opercolo del mollusco Astraea, il "turbo",
simboleggia l'occhio di Santa Lucia.
Molti,
soprattutto le donne - io non lo conoscevo sino alla vacanza cretese sulle
spiagge di Elafonissi, quando Giovanna ne trovò uno e me lo fece
vedere e capire -, sanno di questo "gioiello del mare" che viene
spesso utilizzato per fare ciondoli per collane, orecchini o altre cose
di gioielleria semplici e naturali. Cos'è quest'occhio miracoloso?
Ci sono, o v'erano, molte credenze. Chi diceva che fosse l'osso di un
pesce raro, chi che si trattasse di sabbia compressa dal moto ondoso,
chi.. Di fatto l'occhio di Santa Lucia altro non è che l'opercolo
di un mollusco, la conchiglia Astraea
rugosa, un Turbinide a forma di trottola (dal latino, appunto, turbo).
L'Astraea rugosa è chiamata così anche ";trottola
rugosa" per la sua conchiglia grande a forma di trottola: è
larga oltre 5 cm; vive a profondità di 20 - 40 m, in fondali rocciosi
ove si nutre di alghe, ed è assai comune nei nostri mari. Negli
esemplari giovani la conchiglia presenta delle spine pronunciate. Ha un
colorazione beige, e il margine dell'asse è rosso-arancione. L'opercolo
calcareo, a forma di occhio, è appunto detto occhio di Santa
Lucia. Il nostro mollusco secerne, oltre alla conchiglia che rappresenta
la sua abitazione e la sua protezione, un opercolo calcareo, ricoperto
di uno strato corneo, che utilizza come ";porta di casa" quando
si ritira completamente all'interno del guscio. L'occhio ha una colorazione
solitamente intensa e assai bella: può variare dall'arancio al
rossiccio, al bruno - di fatto è rosso vivo se viene prelevato
dal mollusco ancora vitale, mentre ha un colora rosa spento se è
stato raccolto sulla spiaggia dopo aver subito l'usura della sabbia e
del mare. La forma è tondeggiante - ellittica, spiralata piatta
e bianca nel lato unito all'animale, convessa e colorata quella esterna.
Le dimensioni variano da 4 mm a oltre 1 cm.
Se andate a Elafonissi, a Creta, sulle sue spiagge sul Mar Libico, ed
in particolare nella bella e tranquilla spiaggia dei cedri, tra dune,
cespugli e vegetazione marina, nei pressi della battigia i vostri occhi
guardando a terra non potranno non essere attratti dalla lucentezza di
altri occhi, gli occhi di Santa Lucia, qui numerosi e stimolanti.
Cercateli, trovateli, accarezzateli, apprezzateli, conservateli.
La
storia di questa santa predice le leggende che sorsero successivamente
nel corso dei secoli; si è nel IV secolo d. C., in Sicilia orientale,
ai tempi dell'imperatore Diocleziano, e le persecuzioni dei cristiani
sono continue. La medesima sorte toccherà a Lucia che grazie ad
una guarigione quasi miracolosa della propria madre, pubblicamente professa
la sua fede. Verrà condannata a morte; perderà prima la
vista? Non sappiamo. Resta la bellezza dei suoi occhi, degli occhi
di Santa Lucia.
Elafonissi |
Battigia Elafonissi |
A
proposito del Sentiero Europeo E4 va detto che vale la pena percorrerlo.
La carta dell'isola di cui sopra lo dettaglia bene. Il collegamento è
continuo e diretto da Chrisoskalitissa (con il suo monastero omonimo:
è aperto dalle 9 alle 17 e costa 2 euro l'entrata) sino a Paleochora
e da qui sino Chora Sfakion! Io l'ho percorso a tratti qua e là.
Ognuno potrà fare le sue scelte in base al proprio programma, ovviamente.
Da Paleochora vi è un battello che parte ogni mattina alle 9 e
rientra alle 16 per questa superba spiaggia di Elafonissi. Da Chania invece
arriva alle 11 (penso parta sempre alle 9) e riparte anch'esso alle 16.
Un unico grosso neo: il parcheggio, enorme, disarticolato, è assai
polveroso. Impossibile, o quasi, percorrerlo a piedi. Peccato; perché
non pensano ad una variante o una scorciatoia protetta per i pedoni???
Noi si é trovato alloggio all'Hotel Panorama (";rooms for Rent"). La spesa: 40 neuro la camera doppia senza I colazione (Te.: 28220 61548 - MOB. 6942 254382). Camera pulita (la fanno ogni giorno), discreto bagnetto, piccola veranda, terrazzona comune vista mare. La Taverna non ci ha convinto: giusto per un caffè (greco o meno, ma un po' caro) o una birra fresca con vista spiaggia e mare (ma anche sul polveroso ed ampio parcheggio). Altre possibilità sono rappresentate nelle altre due uniche strutture ricettive: l'Elafonissi e l'Innachorion. Da quanto sentito i prezzi sono più o meno analoghi.
Per
mangiare consigliamo assolutamente e solamente la Taverna
Elafonissi: leggermente cara (si fa per dire: si può
anche arrivare a spendere 20 euro a testa) ma qui si mangia veramente
buon pesce in linea di massima
fresco e prodotti ittici vari.
Abbiamo mangiato benino anche qualche chilometro prima, nel villaggio
di Chrisoskalitissa alla Taverna Xasteria.
E' sulla strada (asfaltata e non passa quasi nessuno a sera) e offrono
ai soliti prezzi accettabilissimi un buon agnello tipo scottadito e un'ottima
insalata greca.
Capra sul sentiero E4 |
Sentiero E4 tratto Marmara - Loutro |
E' un paese dove si sta bene. E' grazioso, vivace;
da qui si parte per varie escursioni, vuoi all'interno, vuoi lungo le
coste, vuoi sul mare. Puoi anche rimanere in paese e curiosare qua è
là (vi è anche un piccolo centro di documentazione sulle
tradizioni ";Museum of the Acritans of Europe" a ingresso libero),
sorseggiare un caffè, un ouzo, una birra, o altro in uno dei tanti
locali (la scelta è personale; i locali bazzicano in pieno centro
l'Agios cafè).
Ampia
varietà di scelta, dai 20 euro per sistemazioni spartane a 50 euro
o oltre con prima colazione per sistemazioni più dignitose. Noi
abbiamo sostato al Rea Hotel: 40 euro
con buona prima colazione. In centro, tranquillo, pulito, camera non piccola,
con tutti i soliti necessari confort minimali (aria condizionata e il
fatto che le camere le rifanno ogni giorno): apap@cha.forthnet.gre
- www.wiw.gr/greek/palaiochora_selinou_rea_hotel/
(tel: +30 28230-41307.; mob.: +30 6932589721 - Fax: +30 28230-41605).
Abbiamo chiesto anche all'Aris Hotel
i prezzi: sempre 40 euro la doppia con I colazione. Il posto è
bello e nuovo; neo o vantaggio: è decentrato e posto verso la punta
sotto i ruderi del castello lungo la strada che dal porto conduce all'estremità
sud della penisoletta su cui sorge il paese (lato orientale)
Per mangiare: tante le opzioni. Ci siamo ovviamente fidati sia di quanto suggerito dal nostro sito sia da quanto proposto dalla Lonely Planet (peraltro spesso le indicazioni sono sovrapponibili). Tre le taverne provate e tutte valide: Samaria, cucina cretese, decentrata lievemente, tranquilla, bel giardino; posto raccolto in altre parole. Il Third Eye propone anche cucine orientali: anche questo lievemente decentrato e altrettanto tranquillo. Ci è piaciuto molto. Anche da Inochoos non ci siamo trovati male, ma è troppo centrale e incasinato di gente (consigliamo di prendere posto sulla viuzza meno frequentata).
Per sapere come muoversi per quanto andrò a descrivere vi sono un paio almeno di agenzie turistiche pubbliche che vi daranno tutte le informazioni possibili.
Il Sentiero E4 verso ovest sino a Koundura, quindi ad Ag. Kiriaki ed infine all'altezza di Akrotiri Krios, ove vi arrivi con strada asfaltata e bianca nell'ultimo tratto, non offre un gran che. Le spiagge, tranne forse l'ultimissima, non sono particolarmente appetibili. Segnalo peraltro una suggestiva baia un po' fuori mano. Finita la strada, dall'ultima spiaggetta continua il Sentiero E4. In 20 -30 minuti siete in cima ad un valico (vi è una carrareccia che sale da Ag Kiriaki per fuoristrada per i locali che su hanno capre e alveari). Da qui in 30 minuti un sentiero ben evidenziato vi porta ad una insenatura con due piccole spiagge, con ombra alle spalle, ove non vi è null'altro, assai invitanti per godersi un po' di tranquillità marina. Per il rientro un'ora (rigorosamente a piedi) sarà certamente necessaria. Là dove la strada finisce e il sentiero diventa tale vi è un posto ristoro ove trovate da bere e da mangiare da mattina a sera.
Il Sentiero E4 verso ovest è forse preferibile sebbene una strada sterrata e assai polverosa lo accompagna sino alle spiagge di Anydri (assolata e sassosa: bella solo l'acqua) e di Gialiskári. La grande spiaggia, in parte riparata dalle fronde di svariati alberi mediterranei, è suddivisa in due parti: la più vicina, dotata di taverna (Kantina) e in parte attrezzata è tradizionale, la più lontana, essenzialmente libera, è per naturisti. Da qui il Sentiero E4 diventa realmente tale e lo si può percorrere, muniti di acque e viveri minimi necessari, per qualche ora sino a Sougia. Ho visto giovani farlo.
Villaggio
con alcune case sparse, oltre le pochissime sulla strada principale che
arriva da Paleochora. Vi arrivate in 10 - 15 minuti d'auto (dista 7 chilometri
da Paleochora)
Fermatevi all'Alpha Restaurant Coffe Shop
Information Centre. E' caffetteria, taverna, posto ristoro,
ufficio informazioni, raccolta museale tradizionale del tutto pittoresca.
Vi sarà fornito un foglio A4, grazie alla Courtesy of Alpha
Reasturant (Phone - Fax 28230 41620), in cui sono schizzati i siti
da vedere: un vecchio monastero con museo minimale (peraltro chiuso),
le cascatelle dappiedi e daccapo, un breve tragitto sopra le gole (uno
stradello porta sin giù, viene segnalato, sino ad Anidri, e da
qui, poi, alla spiaggia omonima di cui sopra), un paio di chiesette. Tutto
a piedi: 30 - 40 minuti. Con l'auto recatevi invece alle cave, sino al
parcheggino, la dove termina la stradina asfaltata poco prima di una piccola
basilica con vista vallata e mare. Da qui in 15 minuti godrete di un suggestivo
luogo nascosto: portatevi una torcia elettrica. Sempre in questa taverna
-grottesca' sono reclamizzati gli ";omelette di Sofia", e sono
in vendita prodotti locali vari anche stimolanti (vedere per credere).
Imperdibile,
come si dice. Sono 6 ore in discesa. Il percorso è segnalato, guidato
di fatto, con svariate sorgenti o cannelle di acqua potabile (quasi sempre
fresca). Non sarete certo soli, ma ne vale la pena. Sono presenti varie
aree di sosta e servizio toilette ma non punti ristoro. La gola parte
da Xiloskalo e arriva ad Ag. Roumeli.
Il bus parte ogni mattina da Paleochora alle 6.15 (costo: 9 euro cadauno).
In un'ora e mezzo vi porta all'ingresso della gola (5 euro costa l'ingresso).
Qui non manca la taverna - caffè - ristorante - negozio per turisti
(è caro ma utile).
Non vi sto a descrivere la bellezza o le caratteristiche della gola, da
altri ben riportate. Con un po' di fortuna potrete avvistare le capre
selvatiche di montagna, simbolo del parco medesimo.
Con 1.5 euro all'uscita del parco un piccolo bus vi può far risparmiare
un paio di chilometri sotto il sole e sul manto stradale asfaltato.
Ad Ag. Roumeli non mancano le taverne ove sostare per rifocillarsi e attendere
il traghetto. La spiaggia di Ag. Roumeli non
è particolarmente affascinante, anzi. Per trovarne di carine abbiamo
letto che bisognerebbe camminare almeno un'ora o due vuoi verso Sougia
vuoi verso Luotro: fattibile soltanto se decidete di fermarvi a dormire
una notte ad Ag. Roumeli.
Le taverne ad Ag. Roumeli sono tante; tutte per il camminatore che giunge
da Samaria. Scegliete quella che più vi aggrada, valutando i pro
(sul mare o vista mare o all'interno più tranquille) e i contro
(musica assordante o prezzi turistici), e via dicendo.
Il traghetto da Ag. Roumeli per Paleochora dovrebbe partire alle 17.30; di fatto quasi sempre non prima delle 18. Prima delle 20.00 sarete a Paleochora; il porto è in città. Il costo è contenuto.
Gole di Samaria |
Spiaggia di Marmara |
Per
discendere la Gola di Aradena, partendo dal suggestivo villaggio abbandonato
ci siamo mossi come andremo a descrivere.
Siamo partiti dal porto di Paleochora alle 8.30 con il traghetto (questa
è l'unica corsa giornaliera) per Sougia, Ag. Roumeli, Loutro, per
giungere a Loutro dopo circa tre ore. Il costo è di 16 euro.
A Loutro, bel villaggio sulla baia senza alcuna auto (qui non arrivano
strade) ma reinventato per i turisti, abbiamo dormito alla Pensione Loutro
Bay: camera con ampio e coperto balcone sulla baia, buona, a 30 euro a
notte. Vale. Non ci siamo fidati di mangiare in questi locali a parere
nostro un po' troppo -sofisticati' (in ogni caso i prezzi, quanto meno
nei locali sul lato orientale del villaggio marino, sono come ovunque
abbordabilissimi).
Abbiamo
invece cenato a Likos. La barca-taxi per la spiaggia di Marmara
parte solo alle 11.30 o alle 13.30. A Loutro ci siamo arrivati poco dopo
mezzogiorno. Il tempo di trovare l'alloggio e via al mar libico. A Marmara
c'è una gradevole taverna in alto a strapiombo sul mare (ma non
c'è d'aver paura). Siamo in pieno Sentiero E4, che da qui va verso
Ag. Pavlos e Ag. Roumeli e oltre. Il rientro da Marmara a Loutro lo si
fa a piedi lungo il versante orientale del Sentiero E4: ci vuole un'ora
e mezzo ma è suggestivo. A metà strada incontrate Likos
(sopra c'è Livaniana) e poi Phenix, con relative spiaggette. Ci
siamo fermati a cena alla Taverna "To Akrogiali"
(di Giorgios P. Manousoudakis), gestita dal giovane Paulos (con madre
in cucina e fratello di supporto). E' una terrazza sotto un pergolato
sul mare. Semplice ma molto invitante. Paulos è gentilissimo. Si
mangia rigorosamente cucina locale, con prodotti locali a costo contenuto.
Hanno anche da dormire: da 25 a 35 euro le camere doppie senza I colazione
(akrogialilikos@gmail.com;
www.akrogiali-likos.loutro.gr
; Tel.: 28250 91446).
Per correttezza va detto che a fianco di questa taverna ve n'è
un'altra che ci è parsa altrettanto invitante; anche questa ha
camera in affitto. Non consigliamo invece Phenix.
Per rientrare a Loutro o si cena presto e ci si incammina prima del tramonto,
o si ha con sé una buona torcia, oppure con 25 euro (complessivi)
vi fate accompagnare con la barca da Paulos stesso (15 minuti di corsa
circa).
Chiesa di Aradena |
Gola di Aradena |
La
mattina presto si parte a piedi da Loutro e in meno di 1 ora si è
a Likos da Paulos. Concordate un trasporto con Pick-up da Likos ad Anopoli
(o scendete prima sulla strada che dopo un paio di chilometri arriva al
ponte di Aradena) o ad Aradena medesima (se lo avete deciso insieme prima).
Il costo è di 30 euro. Da Likos alla piana di Anopoli, via Livadiana,
su strada in buona parte sterrata ma sicura, ci vuole almeno una mezz'ora.
La gola di Aradena, libera e gratuita, è da visitare e percorrere
con tutta tranquillità. In tre ore, partiti alla'altezza del ponte,
siete a Marmara. Da qui o si rientra a piedi o alle 15.30 e alle 17.30
prendete la solita barca-taxi (costa 4 ero a testa), ovviamente per tornare
a Loutro.
L'altra spiaggia da visitare e godere è quella detta "Sweet water", perché vi sono sorgenti di acqua potabile; sì, proprio sulla spiaggia sabbiosa. Ci sono anche covi con uova di tartarughe marine (di notte si possono vedere anche a Likos, ci han detto): prestate attenzione, quindi. In meno di 30 minuti qui ci arrivate con una barca-taxi che fa servizio tra Loutro e Chora Sfakio (parte da Loutro alle 11.30; una seconda nel pomeriggio. Costo: 4 euro). Dalla spiaggia "Sweet water" la medesima imbarcazione porta a Loutro alle 10.30 o nel medio-tardo pomeriggio. A piedi, e siamo sul solito Sentiero E4, ci si arriva in poco più di un'ora sempre da Loutro.
Pick-up |
capretta a Sweet water |
Per rientrare a Chania da Paleochora non fate la strada che passa da Kandanos (borgo peraltro carino), non ha nulla di speciale. Andate invece lungo quella che porta ad Azogires, Omalos, Lakki. Magari con la variante che dopo Lakki piega a destra per passare da Meskla, Zourva, Therisa e Theriso Farangi. Le guide la descrivono più interessante. E fino a al bivio per Xiloskalo lo è: è quella percorsa in pullman per andare a Samaria.
Un suggerimento prezioso: evitate di andare al laghetto sotto Georgioupoli, il Limni Kourna di Kournas. È osceno.
Altro non abbiamo avuto il tempo di visitare.